Dopo 10 anni di investigazioni e mobilitazioni, la campagna Visoni Liberi ha raggiunto l’obiettivo prefissato: chiudere gli allevamenti di visoni ancora attivi in Italia e spingere il Governo a vietare per sempre la produzione di pellicce.

Grazie a tutte le attiviste e attivisti che sono stati in prima linea assieme a noi, partecipando ad azioni e cortei, firmando petizioni e condividendo quel messaggio che ora è diventato realtà: gli allevamenti di visoni devono essere chiusi!

Si tratta di una grande vittoria, ma questo è solo il primo passo verso una società più rispettosa degli animali. Ora vogliamo che questo divieto sia esteso a tutta l’Unione Europea.

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Dieci anni di azioni per i visoni

Nel 2013 abbiamo lanciato la campagna #VisoniLiberi, diffondendo in TV la prima indagine realizzata in Italia negli allevamenti di visoni. Ci abbiamo lavorato per ben 18 mesi. Ne sono seguite altre 4, diffuse da Tg1, TgR, SkyTg24, Striscia la Notizia, Report, Indovina chi viene a cena, Le Iene, oltre che innumerevoli azioni dimostrative e di pressione. Il dibattito si è così spostato sui media e le terribili condizioni di allevamento dei visoni sono state finalmente conosciute al grande pubblico.

stop ai nuovi allevamenti di visoni

La campagna Visoni Liberi

A partire dal nostro primissimo corteo (in foto), abbiamo realizzato molte iniziative di sensibilizzazione e raccolto un totale di oltre 210 mila firme per l’abolizione degli allevamenti di animali per pellicce in Italia.

Allevamenti bloccati

A partire dal 2013 siamo riusciti a impedire l’insediamento di 4 nuovi allevamenti di visoni, tra cui quello che con 40mila animali sarebbe diventato il più grande d’Italia. Fondamentale anche l’appoggio dei cittadini in queste campagne.

Denunce e chiusure

In questi anni con le nostre azioni legali e con campagne di pressione abbiamo contribuito alla chiusura di 5 allevamenti. Luoghi in cui gli animali erano stati imprigionati e uccisi per molti anni finalmente vuoti, per sempre.

Monitoraggio continuo

Prima della diffusione del coronavirus negli allevamenti di visoni, non vi era un registro pubblico ministeriale con indicati il numero degli allevamenti per pellicce. Siamo stati i primi a mapparli e a stimare il numero di animali uccisi, un lavoro che abbiamo continuato a fare fino al raggiungimento del divieto di allevamento.

Attivismo online

Migliaia le persone come te che abbiamo coinvolto in mobilitazioni online come tweetstorm, mailbombing e pressione nei confronti dei politici che potevano decidere il destino dei visoni. Oggi finalmente ci hanno ascoltato!

LA CRISI DELLE PELLICCE

  • 1990: circa 125 allevamenti di visoni, volpi e cincillà che uccidevano 400.000 animali.
  • 2016: circa 30 gli allevamenti di visoni che uccidevano 180.000 animali.
  • 2017: circa 20 allevamenti di visoni che uccidevano 160.000 animali.
  • 2019: circa 13 allevamenti di visoni che uccidevano 100.000 animali.
  • 2020: il coronavirus si manifesta negli allevamenti di visoni e anche in Italia vengono scoperti animali positivi al virus SARS-CoV-2. Migliaia di visoni vengono abbattuti e inceneriti per limitare i rischi sanitari.
  • Febbraio 2021: la produzione di pellicce viene sospesa, le riproduzioni dei cuccioli di visoni sono vietate, in gabbia però rimangono gli animali riproduttori.
  • Dicembre 2021: l’Italia si aggiunge ai numerosi Paesi che in Europa hanno vietato gli allevamenti per pellicce.
  • Ora, assieme ad associazioni di tutto il mondo, chiediamo un divieto di allevamento e produzione pellicce esteso a tutta l’Unione Europea.

L’Europa che ha detto no
agli allevamenti per pellicce

Divieto di allevamenti per pellicce

totale
parziale
nessun divieto

DIVIETI DI ALLEVAMENTO

Gli allevamenti di animali da pelliccia sono vietati, o normati così rigidamente da non essere di fatto realizzabili, in ben 18 Stati europei.

Le nostre investigazioni
negli allevamenti di visoni

Visoni e covid-19 filmato allevatore senza dispositivi di sicurezza

Italia, dicembre 2021

Durante un monitoraggio negli allevamenti italiani di visoni, abbiamo filmato con un drone un operatore mentre svolge il suo lavoro senza indossare dispositivi di sicurezza, obbligatori per legge. Un episodio gravissimo, che non è la prima volta che documentiamo. Leggi di più

VISONI e COVID-19 l'abbattimento degli animali

Italia, dicembre 2020

Con un drone abbiamo filmato l’uccisione di migliaia di visoni nell’allevamento di Capralba (CR) dopo la scoperta di alcuni visoni positivi al coronavirus. Le immagini degli animali soffocati con il gas sono state diffuse al Tg1. Leggi di più

Dentro gli allevamenti di visoni

Italia, febbraio 2017

A quattro anni dalla prima indagine, siamo tornati negli allevamenti e abbiamo filmato ancora la presenza di visoni morti e feriti. Il video, diffuso sul Corriere della Sera, ha scosso l’opinione pubblica e alimentato il dibattito per un divieto di allevamento di animali da pelliccia. Leggi di più

Le pellicce nascono in camere a gas

Italia, febbraio 2015

Dopo diversi appostamenti in alcuni allevamenti del nord Italia, abbiamo filmato ancora il momento dell’uccisione dei visoni e denunciato un operatore perché afferrava brutalmente gli animali e li catturava con un collare rigido a strozzo. L’allevamento in seguito ha chiuso. Leggi di più

Morire per una pelliccia

Italia, febbraio 2013

Abbiamo diffuso su importanti media la prima indagine negli allevamenti italiani di visoni, realizzata con telecamere nascoste e un infiltrato sotto copertura. Le immagini documentano le terribili condizioni dei visoni in gabbia, dalla nascita fino all’uccisione con il gas. 18 mesi di lavoro per un’indagine definita dal Tg1 come “una delle più clamorose investigazioni italiane”. Leggi di più

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Per il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce

Al Ministro della Salute

Al Ministro delle Politiche Agricole

Al Presidente del Senato della Repubblica

Al Presidente della Camera dei Deputati

Mi unisco alla richiesta dell’organizzazione Essere Animali e chiedo sia introdotto con urgenza in Italia il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce.

Nel nostro Paese sono attivi 5 allevamenti di visoni, la cui attività è stata sospesa fino al 31 dicembre 2021, in seguito al rilevamento di alcuni visoni positivi al virus SARS-CoV-2. Senza un nuovo intervento del Governo o del Parlamento, a gennaio 2022 gli allevatori potranno far riprodurre gli animali e uccidere oltre 40.000 cuccioli di visoni.

Ciò costituirebbe un serio rischio per la salute pubblica e una crudeltà che dovrebbe essere superata. La comunità scientifica è concorde nel ritenere questi allevamenti potenziali serbatoi di coronavirus: i visoni vengono contagiati dall’essere umano, ma il virus può successivamente ritrasmettersi dal visone all’essere umano in forma mutata.

Sotto accusa sono anche le stesse condizioni di allevamento che causano sofferenza agli animali, e che contribuirebbero al diffondersi delle malattie infettive. Diverse investigazioni realizzate da Essere Animali negli allevamenti italiani hanno documentato più volte, anche a distanza di anni, la presenza di migliaia di visoni rinchiusi in gabbie ravvicinate, alcuni con lesioni e ferite aperte.

Per la salute pubblica e per il benessere degli animali chiedo che anche in Italia, così come già accaduto in diversi Paesi dell’Unione Europea e nel mondo, l’allevamento di animali per la produzione di pellicce venga vietato in modo permanente.

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