Per il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce
Al Ministro della Salute
Al Ministro delle Politiche Agricole
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Mi unisco alla richiesta dell’organizzazione Essere Animali e chiedo sia introdotto con urgenza in Italia il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce.
Nel nostro Paese sono attivi 5 allevamenti di visoni, la cui attività è stata sospesa fino al 31 dicembre 2021, in seguito al rilevamento di alcuni visoni positivi al virus SARS-CoV-2. Senza un nuovo intervento del Governo o del Parlamento, a gennaio 2022 gli allevatori potranno far riprodurre gli animali e uccidere oltre 40.000 cuccioli di visoni.
Ciò costituirebbe un serio rischio per la salute pubblica e una crudeltà che dovrebbe essere superata. La comunità scientifica è concorde nel ritenere questi allevamenti potenziali serbatoi di coronavirus: i visoni vengono contagiati dall’essere umano, ma il virus può successivamente ritrasmettersi dal visone all’essere umano in forma mutata.
Sotto accusa sono anche le stesse condizioni di allevamento che causano sofferenza agli animali, e che contribuirebbero al diffondersi delle malattie infettive. Diverse investigazioni realizzate da Essere Animali negli allevamenti italiani hanno documentato più volte, anche a distanza di anni, la presenza di migliaia di visoni rinchiusi in gabbie ravvicinate, alcuni con lesioni e ferite aperte.
Per la salute pubblica e per il benessere degli animali chiedo che anche in Italia, così come già accaduto in diversi Paesi dell’Unione Europea e nel mondo, l’allevamento di animali per la produzione di pellicce venga vietato in modo permanente.