STOP ALLA CENSURA
dei prodotti vegetali
Aiutaci a fermare la proposta di legge
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Fai firmare anche lei!Una proposta di legge presentata recentemente in Commissione Agricoltura alla Camera chiede che ai prodotti a base vegetale sia vietato l’utilizzo di denominazioni come burger, salsiccia, wurstel, cotoletta e altri, nonostante la stessa proposta sia già stata bocciata dal Parlamento Europeo nel 2020.
Non si tratta di una legge a tutela dei consumatori, infatti l’88% degli italiani non ritiene affatto un problema l’uso di questi termini, ma di “un’iniziativa per tutelare le produzioni zootecniche del nostro Paese”, un evidente tentativo di fermare la transizione verso scelte alimentari più etiche e sostenibili.
La comunità scientifica è chiara: l’attuale sistema alimentare basato su allevamenti e prodotti di origine animale è insostenibile e se vogliamo frenare la crisi climatica dobbiamo invertire la rotta. Emanare leggi che frenino il passaggio alle proteine vegetali è in controtendenza con le indicazioni della scienza e gli obiettivi della strategia europea Farm to Fork, che prevede invece di incentivarle.
Nel testo della legge viene evidenziato più volte come ricerchi il “giusto riconoscimento e rispetto del lavoro delle nostre aziende“. Suona come una difesa del Made in Italy da attacchi che arrivano dall’esterno, ignorando il ricco patrimonio di aziende italiane nel settore dei prodotti vegetali, che verrebbero invece indebolite e costrette a ingenti spese di marketing e rifacimento del packaging.
Queste denominazioni sono utili per far capire ai consumatori di che prodotto si tratta, che utilizzo e che sapore abbia. Secondo i firmatari della legge verrebbero però tratti in inganno, credendo che un affettato vegetale possa avere le stesse caratteristiche nutrizionali di uno di carne. In realtà anche tra prodotti di origine animale con stesso nome c’è un notevole divario, basti pensare a un wurstel di pollo e uno di maiale, o a una cotoletta di tacchino o di manzo.
Il mercato dei prodotti vegetali è in crescita grazie a una maggiore attenzione dei consumatori verso la salute, l’ambiente e la tutela degli animali. Inoltre secondo un recente sondaggio di Beuc (The European Consumer Organization) l’88% degli italiani si è espresso a favore dell’utilizzo di termini di prodotti tipici anche per le alternative veg.
Questa proposta di legge segue esempi simili già approvati in Francia, Germania e Repubblica Ceca, con lo scopo di limitare la crescita nel mercato dei prodotti a base vegetale e difendere l’industria zootecnica del proprio paese. Si tratta di una visione miope, che non vede oltre gli interessi di pochi e si disinteressa del ruolo del cibo nella crisi climatica in atto.
Una proposta simile è già stata discussa e bocciata al Parlamento Europeo nell’ottobre 2020, così come in Olanda l’anno precedente. È oggi assolutamente necessario favorire la transizione verso un sistema alimentare sostenibile, partendo anche dalla difesa dei prodotti vegetali da questi tentativi di censura.
Puntiamo a eliminare gli allevamenti intensivi e passare a un sistema alimentare a base vegetale. Realizziamo indagini e campagne per tutelare gli animali e progetti per innovare i menu nelle mense.
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