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Fai firmare anche lei!Un investigatore di Essere Animali ha documentato le condizioni di un allevamento di mucche facente parte del Consorzio per la tutela del Grana Padano situato in provincia di Brescia, filmando animali immersi nelle loro feci e decine di vitelli morti. Non è la prima volta che diffondiamo un’investigazione in un allevamento il cui latte viene destinato anche alla produzione del Grana Padano. A luglio abbiamo diffuso un video, realizzato in un’altra azienda in provincia di Bergamo, dove abbiamo filmato il trattamento dei vitelli negli allevamenti da latte, separati alla nascita dalla loro madre, rinchiusi in piccoli recinti individuali.
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In questo allevamento abbiamo documentato numerose irregolarità , oltre a procedure di allevamento che causano gravi sofferenze agli animali ma tuttora consentite dalla legge. È incredibile che l’attuale legislazione permetta ancora l’isolamento e il confinamento dei vitelli appena nati, sono pratiche crudeli ed evitabili. Per questo, assieme a 82 ONG in tutto il mondo, stiamo chiedendo a gran voce alla Commissione Europea una completa revisione della legislazione sulla protezione degli animali da allevamento.
Unisciti a noi, affinché nessun animale sia lasciato indietro.
Problematiche
documentate

Vitelli morti per negligenza
È presumibile pensare che l’alto tasso di mortalità dei vitelli sia causato dalle gravi carenze igienico-sanitarie e dalla fatiscenza della struttura, che versa in condizioni di manutenzione non adeguate, con la presenza di recinti rotti o con parti arrugginite che possono ferire gli animali.
Alcuni vitelli sono morti soffocati, incastrati con la testa nella mangiatoia del box, episodi per cui è possibile prefigurare il reato di uccisione di animali, in quanto nessun operatore è intervenuto per liberarli. Diversi vitelli si ammalano e soffrono di diarrea, ma le gabbie in cui sono stabulati non vengono pulite e gli animali sono sporchi e ricoperti di insetti.
Inoltre, il video mostra il parto di un vitello avvenuto in una stalla il cui pavimento presenta uno spesso strato di escrementi e pozze di urina e acqua piovana. Il corpo del vitello deceduto è rimasto per un giorno intero a contatto con la madre.

Allevamento con preoccupanti carenze sanitarie
Le immagini documentano un grave stato di incuria, con particolare riferimento alle condizioni di igiene e pulizia delle stalle, che si presentano ricolme di escrementi. Gli animali sono completamente sporchi, così come i capezzoli delle mucche che vengono avviate alla mungitura, il tutto con un elevato rischio di contaminazione batterica. Il mancato rispetto delle prescrizioni sanitarie costituisce un potenziale pericolo per la salute dei consumatori, ma anche un danno per gli animali, che in tali condizioni non possono liberamente deambulare e rischiano infortuni e malattie alle zampe.
A causa di difetti strutturali o mancanza di manutenzione, in occasione di piogge anche non particolarmente intense, si formano all’interno delle stalle estese pozze d’acqua che non vengono asciugate, costringendo gli animali a vivere con le zampe nell’acqua per giorni.

Animali separati dalla madre
Le immagini documentano il parto di una mucca e la nascita del vitello, che avviene mediante l’utilizzo di una corda tirapiedi, legata alle zampe anteriori dell’animale per facilitarne la fuoriuscita. Il vitello appena nato viene trascinato per alcuni metri all’interno del recinto e allontanato subito dalla madre.
Negli allevamenti intensivi i vitelli appena nati sono separati dalla madre al momento della nascita e rinchiusi in recinti individuali. La separazione viene effettuata per diversi fattori. Allontanando i vitelli si agevolano le operazioni di mungitura quotidiana di migliaia di mucche, il cui latte viene così interamente destinato al mercato, o come in questo caso anche alla produzione di Grana Padano. Tuttavia, la pratica è controversa: ci sono prove di danni comportamentali e di sviluppo.

Vitelli rinchiusi in minuscole gabbie
Dopo essere separati dalla madre i vitelli appena nati vengono stabulati in gabbie individuali, questa operazione è consentita dalla normativa che stabilisce le prescrizioni minime per la protezione dei vitelli. La legge prevede dimensioni esigue, con i box larghi quanto l’altezza al garrese del vitello, lunghi quanto la lunghezza dell’animale e con pareti divisorie traforate, in modo da permettere il contatto visivo e tattile tra gli animali.
Nell’allevamento indagato, alcuni recinti non consentono il contatto fra vitelli, condizione vietata dalla normativa e gli animali vengono rinchiusi in coppia, con conseguente riduzione dello spazio a loro disposizione.
Controlli e denuncia per l’allevamento dopo nostra indagine
Nessun animale sia lasciato indietro
Chiedi leggi per la protezione degli animali
Firma anche tu!Dentro un allevamento di mucche da latte
Guarda la prima indagineDati di vendita del Grana Padano
Fonte: Consorzio tutela Grana Padano 2021



Questa investigazione lancia un allarme sulle condizioni dei vitelli negli allevamenti di mucche da latte. Purtroppo, la legislazione consente pratiche che causano agli animali stress e sofferenza, ma noi non ci scoraggiamo, anzi abbiamo una grande opportunità . Infatti, la Commissione Europea è ora impegnata nella strategia Farm to Fork, un’iniziativa che ha l’obiettivo di rendere il sistema alimentare europeo più equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Noi vogliamo convincere la Commissione Europea a intraprendere una completa revisione della legislazione sulla protezione degli animali da allevamento, ora gravemente insufficiente nel garantire loro una vita priva di sofferenze evitabili. Siamo in tantissimi! Si tratta della campagna No Animal Left Behind, coordinata da Eurogroup For Animals – un’organizzazione che rappresenta 82 ONG per la protezione animale in 27 Stati Membri, il Regno Unito, Svizzera, Serbia, Norvegia, Australia e Stati Uniti.
Tra le richieste alla Commissione, ci sono anche condizioni di allevamento che possano consentire a tutte le specie allevate di esprimere comportamenti naturali, affinché nessun animale sia lasciato indietro.
Per i vitelli negli allevamenti chiediamo di porre fine alle pratiche di isolamento e confinamento di animali appena nati, nello specifico:
• Consentire il contatto tra il vitello e la madre per almeno le prime otto settimane di età , durante le quali gli animali devono essere tenuti in un sistema di contatto di almeno mezza giornata, con allattamento consentito.
• Fornire condizioni abitative che soddisfino le esigenze comportamentali dei vitelli, i quali dovrebbero essere allevati in gruppi e avere accesso ad aree all’aperto.
Mostriamo al mondo la realtà , aiutaci!
Grazie al nostro Team Investigativo milioni di persone scoprono gli abusi e le crudeltà negli allevamenti e macelli. Un lavoro che salva gli animali e che necessita del tuo aiuto. Una tua donazione può dare continuità alle nostre indagini.