Nessun animale
sia lasciato indietro

La campagna per cambiare il futuro per gli animali negli allevamenti di tutta Europa

noanimalleftbehind_logo_ campagna

Un'opportunità senza precedenti

Le legislazioni per l’allevamento degli animali sono state introdotte nel corso di 40 anni, un pezzo alla volta, e si sono dimostrate insufficienti e non adeguatamente messe in pratica. Inoltre per numerose specie, come i pesci per esempio, non esiste alcune legislazione specifica a loro tutela.

Con la campagna No Animal Left Behind, coordinata da Eurogroup For Animals e che vede la partecipazione di decine di associazioni in tutto il continente, vogliamo ottenere nuove leggi al passo coi tempi, che vietino le peggiori pratiche attuali e non lascino indietro nessun animale.

E oggi abbiamo una opportunità unica: grazie alla strategia Farm to Fork, la Commissione europea sta portando avanti una revisione completa delle leggi in materia di allevamento, trasporto e macellazione degli animali. Grazie a un lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, ma anche con la pubblicazione di report e indagini, l’obiettivo di No Animal Left Behind è ottenere leggi completamente nuove e adeguate.

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per cambiare il futuro di milioni di animali in tutta Europa

Le richieste della campagna

Oggi negli allevamenti e nei macelli di tutta Europa è in corso una grave crisi: gli animali non vengono considerati e trattati secondo le loro caratteristiche etologiche e soffrono gravi sofferenze, fisiche e psicologiche. L'Europa può far meglio di così.

Alla Commissione Europea stiamo chiedendo, insieme a decine di associazioni, di rivedere e rinnovare completamente la legislazione a tutela degli animali negli allevamenti, per fare un passo in avanti e dare l'esempio a tutto il mondo.

pollo negli allevamenti

1. Corpi integri e sani

Nessun animale dovrebbe essere sottoposto a mutilazioni come il taglio del becco o della coda. Nessun animale dovrebbe crescere in un corpo così grande da non riuscire a reggersi in piedi. Miliardi di loro vivono questo dolore ogni giorno negli allevamenti europei.

Non è la festa della mamma per tutti

2. Una vita fuori dalle gabbie

Nessun animale dovrebbe essere costretto nei movimenti, chiuso in capannoni senza luce o senza aria fresca, oppure a vivere nella sporcizia e gli escrementi.  Nessun animale dovrebbe essere rinchiuso in gabbie dove non riesce nemmeno a estendere completamente il proprio corpo o muoversi liberamente. Quando gli animali hanno il controllo sull’uso del proprio spazio e del proprio tempo costruiscono nidi, si riposano al sole, esplorano, grufolano, scelgono il compagno con cui passare la giornata, ma tutto questo negli allevamenti intensivi non è possibile.

3. Nessun trasporto di animali vivi

Essere caricati su camion affollati e rumorosi, costretti a viaggi estenuanti di ore, giorni, perfino settimane è una esperienza innaturale e stressante per gli animali. Ogni esperto di benessere degli animali si oppone a questa pratica. Gli animali vengono strappati a ciò a cui si sono abituati e forzati a lunghi periodi senza riposo, cibo e acqua, e molti arrivano a destinazione esausti e feriti. La nostra prima richiesta è uno stop ai viaggi su lunghe distanze e l’introduzione di regole più stringenti per i viaggi brevi.

4. Esprimere comportamenti naturali

A nessun animale dovrebbe essere impedito di esprimere i propri comportamenti naturali. Negli allevamenti intensivi non è possibile per gli animali fare quello che vorrebbero, che li fa stare bene. Semplicemente non sono pensati per questo. La privazione delle proprie caratteristiche etologiche porta noia e stress, che a loro volta portano frustrazione e aggressività.

5. Cibo vero

Nessun animale dovrebbe avere fame, sete o essere malnutrito. E non solo. Una porzione di cibo concentrato e industrializzato che arriva una volta al giorno con sistemi automatizzati porta solo abbattimento e lunghe ore di noia, mentre gli animali riempirebbero le giornate e stimolerebbero la propria mente cercando il cibo, annusando, grufolando o raspando il terreno.

 

6. Stimoli mentali

Nessun animale è una macchina. Gli animali hanno sentimenti, emozioni, curiosità e bisogni. Ma miliardi tra loro negli allevamenti di tutta Europa vengono trattati come fossero mezzi di produzione, chiusi nel minimo spazio vitale e senza stimoli. In questi spazi oltre alla sofferenza fisica per la mancanza di movimento, è la sofferenza psichica e la totale mancanza di adeguata stimolazione mentale che si fa sentire e che genera fenomeni gravi come comportamenti ripetitivi, frustrazione, cannibalismo, automutilazioni.

7. Espandere la tutela a tutte le specie

Ogni animale, di qualunque specie, merita tutele. Più scopriamo sugli animali e le loro vite intriganti e complesse, e più dovremmo chiederci come sia possibile trattarli in questo modo. E più dovremmo stupirci che per molte specie, come conigli o pesci per esempio, non esiste ancora in Europa una legislazione specifica, non ci sono chiare regole da seguire e quindi le sofferenze e i maltrattamenti aumentano. È giunto il momento di estendere la tutela a tutti gli animali, anche ai più dimenticati.

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Le nostre attuali leggi sul benessere degli animali non riescono a proteggere gli animali e, di conseguenza, miliardi di loro in tutta Europa soffrono ogni giorno. È tempo che la Commissione europea agisca e si impegni in una revisione ambiziosa della sua legislazione sul benessere degli animali, assicurandosi che nessun animale venga lasciato indietro nel processo.

Il 2021 offre una finestra di opportunità molto importante per il benessere degli animali nell’UE: la Commissione europea sta attualmente valutando la legislazione sul benessere degli animali per giudicare se è adatta allo scopo. Questa revisione, che è parte della strategia Farm to Fork, dovrebbe avere l’obiettivo generale di rendere i sistemi alimentari europei equi, sani e rispettosi dell’ambiente.

Innumerevoli indagini dei membri di Eurogroup for Animals hanno dimostrato più e più volte che le leggi sul benessere degli animali non stanno proteggendo miliardi di animali affamati, malnutriti, fisicamente limitati e confinati, privati della luce naturale o dell’aria fresca e che vivono in uno stato di sofferenza evitabile. L’elenco delle violazioni legali del benessere degli animali sembra infinito.

Ci sono anche gravi lacune che lasciano senza protezione milioni di animali in allevamenti terrestri e e miliardi di pesci in allevamenti acquatici in quanto non esiste una legislazione specifica sul benessere degli animali: mucche da latte e vitelli da carne oltre i sei mesi, pesci d’allevamento e pescati in mare, pecore e capre, i riproduttori di polli da carne e galline, pollastre, tacchini, anatre e oche, quaglie e conigli d’allevamento.

Inoltre, ogni anno milioni di animali vengono trasportati vivi all’interno dell’UE e verso Paesi terzi. I viaggi possono durare diversi giorni o addirittura settimane, esponendo gli animali a sfinimento, disidratazione, lesioni, malattie e persino la morte. Le indagini hanno ripetutamente scoperto gravi violazioni del regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio.

Eurogroup for Animals e i suoi membri uniscono le forze con i cittadini di tutta Europa e chiedono alla Commissione europea un’ambiziosa revisione su vasta scala e di assicurarsi che nel processo nessun animale venga lasciato indietro.

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