Violenze e maltrattamenti
sulle mucche da latte

Un’indagine di Essere Animali mostra le terribili condizioni di mucche e vitelli in alcuni allevamenti intensivi per la produzione di latte.

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Stop allevamenti intensivi

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In seguito alle diverse denunce presentate dopo l’investigazione, un allevatore ha ricevuto una sanzione amministrativa di 3.098 euro perchè nel registro obbligatorio dei trattamenti sanitari non erano state annotate le somministrazioni di farmaci effettuate ad alcuni animali. Al processo un altro operatore ha ammesso di aver usato comportamento violenti verso alcune mucche. Incensurato, ha chiesto e ottenuto dal giudice del Tribunale di Ravenna la “messa alla prova”, che consiste nello svolgere lavori socialmente utili come pena alternativa. Ciò evidenzia l’importanza del nostro lavoro di indagine negli allevamenti per documentare e denunciare le violenze nei confronti degli animali, ma anche la necessità di modificare il codice penale per inasprire le pene per i reati di maltrattamento di animali e le sanzioni per le altre violazioni delle normative di protezione.


Le immagini provengono dalle telecamere nascoste di due infiltrati di Essere Animali che hanno lavorato in allevamenti del nord Italia.

Il problema è solo in parte costituito dai maltrattamenti in violazione alla legge. Infatti, anche quando questa viene rispettata, la produzione industriale di latte comporta comunque sofferenza e morte per mucche e vitelli.

Macchine da latte:
il ciclo produttivo

Di tutte le violenze a cui ho assistito, ciò che più mi ha segnato sono stati gli scambi di sguardi, spesso con gli stessi vitelli che giorno dopo giorno tornavano a salutarmi, sguardi che solo io so di aver vissuto e che mai rivedrò. Cuccioli che, contenti di avere della paglia asciutta, festeggiavano saltellando; felici con poco e per poco, poiché a condividere quella gioia era presente nessuno se non loro, nella solitudine del piccolo box. Li osservavo mentre cercavano di giocare con gli altri vitellini, ma a separarli c’erano le sbarre della gabbia. In quei luoghi non si può essere amati. Lì, lontano e invisibile ai nostri occhi, non c’è possibilità di amare.

Paolo il nostro investigatore

Alle mucche viene fatto di tutto: le bastonano per farle muovere, le fecondano tramite un braccio nel retto, gli strappano il vitello appena nato e tutte queste brutture le ho viste fare con una violenza che è diventata prassi, che le fa apparire come se fossero lecite.

Alberto il nostro investigatore

Lo sapevi che

Il latte è per i vitelli
Le mucche sono dei mammiferi e producono il latte solo dopo il parto per svezzare il proprio cucciolo.

Il parto
Giunto il momento di partorire le mucche si allontanano dalla mandria isolandosi il più possibile.

Animali sociali
Stabiliscono delle gerarchie e costituiscono un gruppo con regole ben organizzate.

Legami affettivi
Stringono legami molto forti e scelgono la propria compagna preferita con la quale trascorrono la maggior parte del tempo.

Ecco tanti semplici consigli per sostituire latte e formaggi con alternative vegetali

* La guida è gratuita e non devi lasciare la mail per scaricarla

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PER UNA RIFORMA DELLE LEGGI SULLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

Destinatari

Presidente del Consiglio

Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Ministero della Salute

Presidente della Camera dei Deputati

Presidente del Senato

L’organizzazione Essere Animali negli ultimi anni ha diffuso diverse indagini realizzate all’interno di allevamenti intensivi e stabilimenti di macellazione italiani, alcune svolte in collaborazione con importanti organi di informazione internazionali, allo scopo di documentare le condizioni degli animali allevati per l’alimentazione.
Durante tali indagini, portate a termine con un capillare lavoro di monitoraggio con telecamere nascoste e infiltrati all’interno degli allevamenti, sono state puntualmente filmate violazioni alla normativa sulla protezione degli animali e alle norme del codice penale.

Le indagini di Essere Animali hanno mostrato:

  • violenze inferte dal personale dell’allevamento durante gli spostamenti degli animali o quando questi oppongono resistenza ai trattamenti, come colpi con tubi di ferro, utilizzo improprio di taser elettrico, sollevamento con muletto delle mucche a terra, calci e lanci degli animali di piccola taglia;
  • mutilazioni effettuate senza l’utilizzo di anestesia e analgesia e senza la presenza di un medico veterinario oltre l’età consentita dalla legge e il taglio sistematico della coda dei suinetti, una pratica illegale ma diffusa in quasi tutti gli allevamenti italiani;
  • animali agonizzanti lasciati morire di stenti o uccisi in modo brutale dagli operai dell’allevamento, senza l’applicazione delle corrette disposizioni sull’abbattimento d’emergenza degli animali malati;
  • uccisioni di gruppo all’interno degli stabilimenti di macellazione, con animali che assistono alla morte dei loro simili e l’utilizzo di pratiche di stordimento inefficaci.

Per questi maltrattamenti sono state presentate diverse denunce alle autorità competenti ma la frequenza di tali episodi, filmati nella quasi totalità delle aziende oggetto d’indagine scelte a campione sul territorio nazionale, anche tra fornitori di prodotti DOP, mi spinge a esprimervi la mia profonda preoccupazione.
Accanto a queste violazioni di legge, le indagini di Essere Animali hanno inoltre mostrato tipologie e pratiche di allevamento che, pur essendo ora legali, sono causa di indiscussa sofferenza fisica e psicologica per gli animali, tra cui:

  • utilizzo di gabbie in cui gli animali trascorrono buona parte o tutta la loro vita;
  • elevate densità quando gli animali sono allevati “a terra” o in recinti;
  • castrazione chirurgica dei suinetti e debeccaggio delle galline uccisione tramite macerazione dei pulcini considerati inutili ai fini dell’allevamento;
  • separazione alla nascita delle madri dai cuccioli per la produzione di latte.

Chiedo quindi che sia intrapreso un processo di riforma legislativo che:

  • vieti l’utilizzo, anche parziale, delle gabbie;
  • vieti ogni mutilazione così come l’uccisione dei pulcini maschi, perfettamente sani ma considerati non produttivi dall’industria zootecnica;
  • metta fine ai sussidi pubblici al settore zootecnico;
  • porti all’inasprimento delle pene per il maltrattamento degli animali e per le altre violazioni delle normative di protezione, prevedendo nei casi più gravi la revoca delle autorizzazioni e l’interdizione dall’attività;
  • instauri un sistema di controllo negli allevamenti, durante il trasporto e nelle fasi di macellazione assolutamente più efficace di quello adottato sinora;
  • riformuli le densità di allevamento, concedendo agli animali più spazio per muoversi, anche all’aperto, e con la presenza di arricchimenti ambientali;
  • preveda sistemi di allevamento che permettano agli animali di soddisfare i propri bisogni etologici in funzione dell’età e della specie, in concerto con le organizzazioni per i Diritti Animali.
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