Approfondimenti
In questa pagina abbiamo raccolto i testi più complessi, che richiedono la conoscenza dei fondamenti della questione animale. Tramite un’analisi dettagliata del rapporto tra umani e altri animali e delle interconnessioni esistenti tra forme di oppressione anche all’interno della società umana, gli autori creano collegamenti e stimolano importanti riflessioni.
Per completezza, abbiamo inserito un’altra pagina con una selezione di libri in inglese, non tradotti in italiano.
Un mondo sbagliato
di Jim Mason, Edizioni Sonda, 2015
Descrizione dell’editore:
Il disastro sociale ed ecologico in cui siamo immersi discende dall’aver distrutto l’armonia del nostro habitat e la sua straordinaria biodiversità, alterando profondamente il nostro rapporto con essa, con noi stessi e soprattutto quello con gli altri animali. L’isolazionismo che nel corso dei secoli l’umanità ha stabilito rispetto alla natura e in particolare verso i suoi abitanti ci ha fatto dimenticare che degli animali abbiamo bisogno «come compagni, come stimolatori di empatia e cura, come strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente e come parenti che ci ricordino la nostra vicinanza al resto del mondo vivente». Il nostro modo di concepirci come dominatori gli uni sugli altri e sulla Natura sta all’origine dell’attuale crisi ambientale e della relazione tra questa e le altre forme di oppressione sociale: la guerra, la violenza sulle donne e la schiavitù intra-umana.
Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista
di Roberto Marchesini, Edizione Sonda, 2014
Descrizione dell’editore:
Il saggio affronta lo spinoso tema dello specismo passando in rassegna le incongruenze e le incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito filosofico e culturale che pretende di sospendere l’antropocentrismo, rimanendo all’interno di una cornice umanistica. L’autore passa in rassegna le varie forme in cui l’antropocentrismo può manifestarsi e discute di retaggi specisti con cui l’umanismo si è trovato a dover fare i conti, confermandoli o mutandone l’accezione. Una riflessione dunque sia per superare lo stereotipo dell’animale come essenzialmente diverso ed estraneo a ciò che è umano, sia per smantellare la nostra visione antropocentrica e i suoi numerosi limiti. Un importante contributo italiano a un dibattito internazionale fino ad oggi dominato dai pensatori anglosassoni.
Crimini in tempo di pace. La questione di pace e l’ideologia del dominio.
di Massimo Filippi e Filippo Trasatti, Elèuthera, 2013

Descrizione dell’editore:
Un gatto (o forse una gatta) sta spiccando un balzo per uscire dalla stanza in cui si trova. Questa stanza è il nostro mondo che, sotto la superficie apparentemente confortevole, ragionevole e levigata, nasconde il lato oscuro dell’oppressione e dello sterminio di miliardi di animali e di umani. Lo stesso gatto – insieme a Laika e Foucault, Pietro il Rosso e Derrida, Giu e Deleuze – si aggira furtivo tra queste pagine per aprirci gli occhi sulla follia e l’orrore della normalità (mattatoi, laboratori e campi di sterminio), per farci riconoscere il fondamento vivente delle architetture del dominio, per guidarci nel pericoloso attraversamento di frontiere ritenute invalicabili, e per mostrarci l’insostenibilità della differenza che abbiamo instaurato tra «l’Umano» e «l’Animale». Dopo averci trascinati nel flusso della vita, Angelo – così si chiama l’enigmatico gatto che, con passione, ci ha esposti all’indescrivibile sofferenza di tutti i senza nome – svanirà lentamente, lasciandoci con il suo sorriso sulla soglia da cui è possibile intravvedere la luce della liberazione.
Il maiale non fa la rivoluzione. Manifesto per un antispecismo debole.
di Leonardo Caffo, Sonda 2013
Descrizione dell’editore:
Perché il solo nascere di un’altra specie deve significare la condanna a morte o lo sfruttamento? Ogni giorno, esclusivamente a scopo alimentare uccidiamo milioni di animali di grossa taglia, che diventano 50 miliardi in un anno. Gli animali vengono mangiati, indossati, usati per la ricerca scientifica o, se fortunati, messi dietro le sbarre di uno zoo oppure esposti alla berlina in un circo. Chi ignora tutto questo forse è felice e inconsapevole: vive pensando che i peggiori dei mali siano oggi superati e che, nonostante tutto, la nostra vita sia una vita innanzitutto morale. Per capire cosa ne è, oggi, di tutto questo dolore bisogna scrivere non da animalisti, ma da animali. La domanda che guida questo saggio diventa dunque: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione – ovvero la liberazione animale?Una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le visioni che relativizzano la sofferenza degli animali, con uno sguardo sempre attento alla società (dai cani liberati di Green Hill in Italia, a quelli sterminati in Ucraina, al nascente partito «animalista») e alle sue contraddizioni. Una riflessione per ridefinire gli obiettivi del movimento di liberazione animale attraverso la definizione e la pratica dell’«antispecismo debole» – una nuova teoria, per un nuovo mondo. «Non è lontano il giorno in cui lo specismo ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica. È quello che fa in questo libro Leonardo Caffo, il più promettente, versatile e originale tra i giovani filosofi italiani».
Maurizio Ferraris, professore di Filosofia Teoretica, Università di Torino.
Al di là della natura
di Marco Maurizi, Editore Nova Logos, 2013
Descrizione dell’editore:
Il nostro rapporto con gli altri animali è fondato sulla presunzione che tutto, o quasi tutto, ci sia permesso, che sussista un diritto assoluto della nostra specie a soddisfare i propri bisogni a scapito di tutte le altre. La lotta contro questo atteggiamento prevaricatore e arrogante ha preso il nome di antispecismo non solo un modo nuovo di vivere i nostri rapporti con le altre specie ma un radicale rifiuto del dominio in ogni sua forma. In tal senso, la liberazione animale implica e presuppone la liberazione umana.