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A ESSERE ANIMALI
Se ami gli animali e sei alla ricerca di buoni libri per approfondire le motivazioni etiche che sono alla base del loro rispetto, in questa pagina troverai i consigli giusti!
Questa pagina contiene l’elenco di alcuni libri essenziali e divulgativi. Si tratta di testi di semplice lettura, che però contengono riflessioni importanti, capaci di cambiare la vita. Se non hai mai letto nulla sulla questione animale, parti da qui. Alcuni di questi libri sono disponibili anche ai nostri infopoint (disponibilità variabile).
Abbiamo inserito una pagina a parte dei testi filosofici e di approfondimento, utili se già sei a conoscenza dei fondamenti teorici della questione animale e vuoi approfondire aspetti ulteriori.
Inoltre, abbiamo aggiunto anche una selezione di testi in inglese, libro non ancora tradotti ma che riteniamo utili e importanti.
Descrizione dell’editore:
Il saggio riporta i dati raccolti dall’autore, nel corso di circa tre anni, sugli allevamenti intensivi, e il percorso e le riflessioni che lo hanno condotto a diventare vegetariano dopo la nascita del suo primo figlio.
Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna. Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. Ma non era solo affetto, il suo: dietro c’era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché «se niente importa, non c’è niente da salvare». Il cibo per lei non è solo cibo, è «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore».
Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un’indagine durata quasi tre anni che l’ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l’ha spinto a raccontare le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, a descrivere come vengono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano.
Titolo originale: “Eating Animals”.
Descrizione dell’editore:
Molti di noi inorridiscono al solo pensiero che a tavola ci possano servire carne di cane o di gatto. Il sistema di credenze alla base delle nostre abitudini alimentari si fonda infatti su un paradosso: reagiamo ai diversi tipi di carne perché percepiamo diversamente gli animali da cui essa deriva. In modo inconsapevole abbiamo aderito al carnismo, l’ideologia violenta che ci permette di mangiare la carne solo «perché le cose stanno così». Melanie Joy analizza le motivazioni psicologiche e culturali di questa «dittatura della consuetudine» e della sua pervasività; di come, attraverso la rimozione, la negazione e l’occultamento dell’eccidio di miliardi di animali, il sistema in cui siamo immersi mantiene obnubilate le coscienze, fino a persuaderci che mangiare carne più volte al giorno sia naturale, normale e quindi necessario. Intervistando i vari protagonisti dell’industria della carne, esaminando le cifre dei suoi profitti e dei suoi disastri ambientali, mette in luce gli effetti collaterali sulle «altre» vittime: chi lavora negli allevamenti intensivi e nell’inferno dei mattatoi industriali di ogni latitudine; i consumatori sempre più esposti ai rischi di contaminazioni e insalubrità; l’ambiente, e il nostro futuro sul pianeta.
Titolo originale: “Why We Love Dogs, Eat Pigs, and Wear Cows: An Introduction to Carnism”.
Descrizione dell’editore:
Beviamo il loro latte, ci vestiamo con la loro pelle e il loro pelo, mangiamo la loro carne, eppure animali come pecore, mucche e maiali raramente sono considerati esseri viventi capaci di provare emozioni e dolore. Jeffrey Moussaieff Masson attinge alla storia, alla letteratura, agli studi scientifici e agli incontri con allevatori e animalisti per dare voce a queste creature e illustrarne la straordinaria e complessa vita emotiva. Gli animali da fattoria sono individui con una personalità unica e ben definita in grado di provare sentimenti complessi come la nostalgia o l’amicizia verso specie diverse.
Se molti psicologi comportamentisti sostengono che è impossibile determinare quando un animale è felice, Masson fa invece una considerazione molto semplice: un animale è felice quando può vivere secondo la propria natura. È per questo che dovremmo smettere di considerarli come oggetti a nostro uso e consumo, nati per essere macellati, tosati, scuoiati, spiumati o munti.
Non disponibile in eBook.
Titolo originale: “The Pig Who Sang to the Moon: The Emotional World of Farm Animals”.
Descrizione dell’editore:
Il più famoso aforisma del movimento animalista, espresso da Jeremy Bentham, recita: «La domanda non è: Possono ragionare? e neppure Possono parlare?, ma Possono soffrire?».
Oggi le principali industrie di sfruttamento animale e i governi di tutto il mondo sostengono di trattare gli animali umanamente? Gabbie vuote sfata questo mito. Le persone compassionevoli si indigneranno nel leggere delle sofferenze insensate che infliggiamo agli animali. La sfida lanciata dai diritti animali è molto semplice e, al tempo stesso, rivoluzionaria: trattare gli animali con lo stesso rispetto con cui ognuno di noi vorrebbe essere trattato. Gabbie vuote demolisce l’immagine negativa che i media danno dei difensori dei diritti animali, smaschera la retorica disonesta del trattamento umano? Sostenuta da chi sfrutta gli animali nei più svariati contesti e spiega come la legislazione attualmente vigente sia disegnata per favorire la crudeltà istituzionalizzata. Con uno stile semplice e allo stesso tempo elegante, Tom Regan, il più importante portavoce filosofico del movimento per i diritti animali, propone uno scioccante libro-denuncia degli abusi subiti dagli animali, offrendo così un contributo fondamentale e duraturo, che ha modificato profondamente la sensibilità e la cultura occidentale verso gli animali.
Non disponibile in eBook.
Titolo originale: “Empty Cages: Facing the Challenge of Animal Rights”.
Da Wikipedia:
Una raccolta di saggi, sotto forma di romanzo. L’autore ha vinto il Premio Nobel nel 2003. La prima parte consiste in due conferenze (I poeti e gli animali e I filosofi e gli animali) sul tema del vegetarismo e dei diritti animali, pronunciate da un personaggio immaginario, Elizabeth Costello. Nei passaggi più forti del testo, gli allevamenti intensivi e i mattatoi vengono paragonati ai lager nazisti. Anzi, proprio ai mattatoi americani (di cui si rimanda la descrizione al saggio Ecocidio di Jeremy Rifkin) si sarebbero ispirati i lager: «È stato dai mattatoi di Chicago che i nazisti hanno imparato a lavorare industrialmente i corpi» (pp. 65-66). Nella seconda parte vengono riportati gli scritti di altri autori: Marjorie Garber, Wendy Doniger, Barbara Smuts e del filosofo australiano Peter Singer, sempre sul tema dei diritti degli animali.
Risvolto di copertina (dal sito dell’editore)
La sistematica, silenziosa uccisione quotidiana di milioni di animali è il peccato originale che in ogni momento si rinnova intorno a noi. Senza che peraltro venga percepito in quanto tale. Non si tratta forse di una necessità perché l’umanità sopravviva? Così dicono anche i più illuminati, svelando la rozzezza di ogni etica che riguardi esclusivamente l’uomo. Sarà pure indubbia, quella necessità. Ma l’uccisione rimane uccisione. E, se un occhio etico esiste, deve essere capace di osservarla e giudicarla.
Con questo libro Coetzee non ha inteso aggiungere nuovi argomenti alla disputa sulla crudeltà verso gli animali, che risale plausibilmente a quando, nella remota preistoria, l’uomo passò alla dieta carnivora. Da consumato narratore, ha voluto creare qualcosa di molto più efficace: una subdola, insidiosa macchina romanzesca che obblighi il lettore ad avvertire in tutta la sua enormità una questione che generalmente si preferisce accantonare.
Non disponibile in eBook.
Titolo originale: “The Lives of Animals”
Descrizione dell’editore:
L’autrice, da anni impegnata sul fronte del disagio sociale e della violenza verso gli animali, illustra molti casi tratti dalla cronaca nazionale e internazionale, e fa un’ampia panoramica storica sulla letteratura psicologica e psichiatrica. Dimostrando come tutte le forme di crudeltà umana siano collegate tra di loro.
Il male è tutto ciò che fa soffrire gli esseri senzienti: le crudeltà di cui in particolare gli animali sono oggetto non sono solo frutto del sadismo individuale, ma spesso inflitte a norma di legge nei luoghi del loro martirio: territori di caccia, macelli, laboratori di vivisezione, il dietro le quinte dei circhi. Si ricompone così il filo che unisce queste realtà a tutte le altre che hanno come vittime gli umani: territori di guerra, prigioni, ospedali psichiatrici giudiziari, metodi educativi autoritari.
Il risultato è un affresco al negativo in cui diventano evidenti e innegabili le interconnessioni tra tutte le forme di violenza manifesta, legali o illegali che siano, che, come una ragnatela, si ampliano e si contagiano reciprocamente. Ma anche una possibilità di riscatto e di cambiamento, non volendo confondere ciò che è lecito con ciò che è giusto, perché l’ingiustizia resta tale anche se regolata da tutte le leggi di questa terra.
QUI un nostro articolo di approfondimento
Descrizione dell’editore:
Presentando sconcertanti dati di fatto e ricorrendo agli apporti di diverse discipline, dall’antropologia all’ecologia, Rifkin in questo libro formula una precisa accusa verso la “cultura della carne” imperante in Occidente, che sarebbe responsabile da un lato di numerose malattie, dall’altro di enormi squilibri ecologici e della sottrazione di grandi quantità di cereali all’alimentazione umana, incrementando così la povertà e la fame nei paesi del Terzo Mondo.
Da Wikipedia:
Rifkin descrive con dovizia di particolari tutta la via crucis degli animali destinati alla macellazione: appena nati, vengono imbottiti di antibiotici e, una volta cresciuti, trasportati in pessime condizioni al macello con dei camion. Alcuni cadono durante il viaggio, venendo così calpestati dagli altri per il poco spazio a disposizione, e una volta arrivati vengono sospinti agonizzanti per l’ultimo tratto. Caduti e non, tutti arriveranno a trasformarsi in «pezzi di carne non più riconducibili ad un corpo».
Rifkin riesce a far apparire l’uomo come un avvoltoio in cerca di cadaveri, quelli che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole, che camuffiamo per renderli simili a cibo che cresce sugli alberi: niente farebbe pensare che il petto di pollo panato sia un pezzo di pollo, appunto. L’essere umano è descritto in tutto il suo aspetto di traditore, che uccide e tratta degli animali utili quali mucche e galline – che gli regalano latte e uova – come semplici riserve di cibo create apposta per sé stesso. Ma sarà così? Il mondo è stato davvero creato solo per la specie umana?
Titolo originale: “Beyond Beef: The Rise and Fall of the Cattle Culture”.
Descrizione dell’editore:
Lorenzo Guadagnucci, giornalista e attivista, in questo libro spiega come «la scelta vegana non è che la premessa, forse la condizione per ciò che davvero conta, ossia l’impegno per costruire una società più giusta. ‘Restiamo animali’, diciamo a noi stessi, perché siamo coscienti d’essere ospiti – e non dominatori – del pianeta Terra, compagni di viaggio di tutti gli altri viventi, ai quali dobbiamo rispetto. Non stiamo parlando di diete, né di precetti di natura religiosa, ma di una prospettiva di cambiamento culturale e politico. Il cuore dell’animalismo, direi meglio dell’antispecismo, è qui. È una lotta contro l’ingiustizia».
«Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto»
Tiziano Terzani
Descrizione dell’editore:
“Gli animali non sono cose, né macchine”: è l’articolo 1 della Carta dei diritti degli animali, inedita costituzione dei non umani, nata tra il verde e il mare di Gorgona. Dall’ultima isola-carcere d’Italia il veterinario Marco Verdone, insieme ad altre autorevoli voci,- pone le basi per un nuovo patto tra uomini e animali. Non solo. Ci racconta il miracolo dell’incontro tra detenuti e animali, anime “recluse” ma su quest’isola più libere. E ci fa sognare un mondo futuro senza gabbie o prigioni, dove l’uomo scelga di non uccidere più i suoi “compagni di viaggio”. Scritti di Paolo De Benedetti, teologo, Barbara de Mori, docente di bioetica veterinaria, Luigi Lombardi Vallauri, filosofo, Valerio Pocar, sociologo del diritto e dell’associazione Oltre la Specie. Prefazione di Carlo Mazzerbo, ex direttore di Gorgona. Con un contributo di Claudio Guidotti, oggi uomo libero.
Descrizione dell’editore:
Finché non saremo disposti a riconoscere i legami fra il cibo che mangiamo, le operazioni che sono state necessarie per portarlo sulle nostre tavole e i condizionamenti a cui siamo sottoposti quando lo acquistiamo, lo cuciniamo e lo consumiamo, non saremo in grado di vivere con saggezza e armonia. Se ci rifiutiamo di riconoscere questo collegamento essenziale, condanniamo noi stessi e il prossimo alla sofferenza. La soluzione è una sola: abbandonare la tipica alimentazione occidentale, a base di cibo di origine animale, a favore di una dieta a base vegetale, rispettosa dell’ambiente, di tutte le forme di vita e della nostra salute psicofisica. Cibo per la pace spiega come raggiungere una comprensione profonda del nostro mondo, riconoscendo le implicazioni di vasta portata delle nostre scelte alimentari. Grazie agli esempi dei più importanti pensatori di tutti i tempi, agli insegnamenti tratti dalla mitologia e dalle religioni e agli sviluppi più recenti della scienza, Will Tuttle offre a tutte le persone consapevoli, di qualsiasi credo e convinzione, una serie di principi universali che possono far progredire la nostra coscienza, facendoci diventare più liberi, più intelligenti, più amorevoli e più felici.
Titolo originale: “World Peace Diet: Eating for Spiritual Health and Social Harmony”.