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sulla produzione di uova

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Stop allevamenti intesivi

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Dopo la diffusione dell’indagine le Naturelle, il noto marchio del Gruppo Eurovo, ha deciso di cessare ogni rapporto di fornitura con l’azienda proprietaria degli allevamenti in cui sono state filmate le violenze sugli animali.


Un investigatore di Essere Animali ha lavorato sotto copertura in diversi allevamenti di proprietà di una grande azienda agricola dell’Emilia Romagna e, con una telecamera nascosta, ha filmato brutali maltrattamenti sugli animali e le prove di una frode alimentare in corso. L’azienda agricola, nei cui confronti abbiamo presentato denuncia, rifornisce noti marchi di uova che troviamo comunemente nei supermercati.

A essere drammatiche però non sono solo le immagini delle violenze degli operatori, ma anche le scene che mostrano migliaia di galline rinchiuse in capannoni senza la possibilità di vedere mai l’erba e la luce del sole. Ti mostriamo quello che ha visto il nostro investigatore attraverso due video, uno che documenta l’allevamento “a terra” e un altro, che trovi scorrendo la pagina, quello “in gabbia”.

Da queste due tipologie di allevamento, consentite dalla legge e molto diffuse in Italia, provengono la quasi totalitĂ  delle uova che mangiamo, in modo diretto o nei prodotti pronti come pasta e dolci.

Ciò non significa che siamo parte del problema, ma al contrario, possiamo essere la soluzione, optando per scelte alimentari consapevoli!

Allevamento a terra

Violenza inaudita

Una gallina viene presa per le zampe e utilizzata per colpire le altre.

Maltrattamenti

Durante il carico e il trasporto, le galline vengono lanciate, prese a calci e scaraventate nelle gabbie. Più volte subiscono queste brutalità, quando vengono spostate, per motivi logistici, da un capannone all’altro e quando sono mandate, ancora giovanissime, al macello.

Lenta agonia

Molte galline non resistono ai maltrattamenti e alle condizioni intensive di allevamento, si ammalano ma non vengono curate. Muoiono di inedia all’interno del capannone o sono uccise in malo modo dal personale.

Sovraffollamento

La legge consente di allevare nove galline ogni mq e di mutilarle dell’estremità del becco in modo da evitare che si uccidano fra loro per lo stress. In queste condizioni soffrono comunque di plumofagia, una patologia che le porta a strappare le penne a sé stesse o alle compagne.

Pessime condizioni sanitarie

Un’operaia dell’allevamento viene filmata mentre afferma che i topi mangiano le uova destinate al consumo umano e nidificano proprio dove queste vengono raccolte prima di essere vendute ai consumatori.

Truffa ai consumatori

In un allevamento dell’azienda, le uova erano marcate come biologiche,
nonostante le galline non avessero accesso a un’area all’aperto in cui razzolare.

Per una riforma delle leggi
sulla protezione degli animali

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Allevamento in gabbia

L’investigatore di Essere Animali ha lavorato sotto copertura anche in un capannone della stessa azienda agricola in cui le galline sono rinchiuse in gabbia.

Con la telecamera nascosta ha filmato ulteriori maltrattamenti degli operatori nei confronti degli animali e documentato la tipologia di allevamento piĂą diffusa nel nostro paese.

Oltre la metĂ  delle uova prodotte in Italia proviene infatti da galline in gabbia che trascorrono tutta la vita senza riuscire nemmeno a distendere le ali.

Guarda l’indagine

VIOLENZE NEGLI SPOSTAMENTI

Per legge il personale dell’allevamento dovrebbe garantire il benessere degli animali in modo da non provocare loro dolore o lesioni inutili. Le galline andrebbero prese con attenzione per le zampe e il petto, ma in questo allevamento vengono afferrate brutalmente e lanciate nelle gabbie. Un trattamento che può causare lesioni, fratture ossee e persino la morte.

Immagini forti clicca per guardare

UCCISIONI BRUTALI

Dopo una sbrigativa diagnosi, le galline ferite sono gettate ancora vive in cumuli di cadaveri o uccise a bastonate. La legge consente l’abbattimento d’emergenza di un animale malato, ma deve essere effettuato da persone con un’adeguata formazione, in modo da non causare agli animali sofferenze evitabili. Le immagini ottenute con una telecamera nascosta mostrano galline che muoiono dopo lunghi minuti di agonia.

SOFFERENZA INTERMINABILE

In gabbia ogni gallina ha a disposizione uno spazio vitale poco più grande di un foglio da fotocopie. Come negli allevamenti a terra subiscono il debeccaggio e soffrono di plumofagia e anemia. Il continuo contatto con il pavimento di rete metallica causa problemi alle articolazioni. Ogni giorno decine di galline non sopravvivono e muoiono all’interno dell’allevamento.

Morte nei loro escrementi, intrappolate nei nastri trasportatori o come dice il veterinario, di crepacuore. I colli nudi, graffiati dal ferro delle sbarre che ferisce e porta via le penne ogni volta che si affacciano per mangiare o respirare. Il dolore, le voci di chi chiede libertà e a cui nessuno risponde, mi sono entrate nella testa. Riguardo senza volume le immagini che ho raccolto perché quelle voci mi fanno agitare come se fossi ancora lì dentro.

Marco il nostro investigatore

Produzione di uova in Italia
Totale galline allevate in Italia 38,9 milioni
Fonte: WATT Global media/Ismea 2019
  • 55% In gabbia

  • 34% A terra

  • 11% All’aperto e bio

Durata della vita media di una gallina
8 anni
1 anno e 8 mesi

durata della vita in libertĂ 

durata della vita in allevamento

Produzione media annua di uova per ogni gallina
285/300 uova
meno di 100 uova

produzione in allevamento

produzione in libertĂ 

Consumo medio pro capite di uova
Fonte: WATT Global media/Unaitalia 2019
  • 142 uova consumo diretto

  • 66 uova consumo indiretto


LO SAPEVI CHE

Ancora prima di nascere
La chioccia comunica con i suoi piccoli, quando sono ancora all’interno dell’uovo

I pulcini
Una volta nati riconoscono la chioccia, con cui vivono a stretto contatto per un mese e mezzo

Dormono sugli alberi
Per sfuggire ai predatori si posano sui rami secondo gerarchie e simpatie stabilite dal gruppo

Sono intelligenti
Le galline hanno capacitĂ  cognitive simili a quelle di alcuni mammiferi e primati

Mostriamo al mondo la realtĂ , aiutaci!

Grazie al nostro Team Investigativo milioni di persone scoprono gli abusi e le crudeltĂ  negli allevamenti e macelli. Un lavoro che salva gli animali e ha bisogno del tuo sostegno.

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PER UNA RIFORMA DELLE LEGGI SULLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

Destinatari

Presidente del Consiglio

Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Ministero della Salute

Presidente della Camera dei Deputati

Presidente del Senato

L’organizzazione Essere Animali negli ultimi anni ha diffuso diverse indagini realizzate all’interno di allevamenti intensivi e stabilimenti di macellazione italiani, alcune svolte in collaborazione con importanti organi di informazione internazionali, allo scopo di documentare le condizioni degli animali allevati per l’alimentazione.
Durante tali indagini, portate a termine con un capillare lavoro di monitoraggio con telecamere nascoste e infiltrati all’interno degli allevamenti, sono state puntualmente filmate violazioni alla normativa sulla protezione degli animali e alle norme del codice penale.

Le indagini di Essere Animali hanno mostrato:

  • violenze inferte dal personale dell’allevamento durante gli spostamenti degli animali o quando questi oppongono resistenza ai trattamenti, come colpi con tubi di ferro, utilizzo improprio di taser elettrico, sollevamento con muletto delle mucche a terra, calci e lanci degli animali di piccola taglia;
  • mutilazioni effettuate senza l’utilizzo di anestesia e analgesia e senza la presenza di un medico veterinario oltre l’etĂ  consentita dalla legge e il taglio sistematico della coda dei suinetti, una pratica illegale ma diffusa in quasi tutti gli allevamenti italiani;
  • animali agonizzanti lasciati morire di stenti o uccisi in modo brutale dagli operai dell’allevamento, senza l’applicazione delle corrette disposizioni sull’abbattimento d’emergenza degli animali malati;
  • uccisioni di gruppo all’interno degli stabilimenti di macellazione, con animali che assistono alla morte dei loro simili e l’utilizzo di pratiche di stordimento inefficaci.

Per questi maltrattamenti sono state presentate diverse denunce alle autorità competenti ma la frequenza di tali episodi, filmati nella quasi totalità delle aziende oggetto d’indagine scelte a campione sul territorio nazionale, anche tra fornitori di prodotti DOP, mi spinge a esprimervi la mia profonda preoccupazione.
Accanto a queste violazioni di legge, le indagini di Essere Animali hanno inoltre mostrato tipologie e pratiche di allevamento che, pur essendo ora legali, sono causa di indiscussa sofferenza fisica e psicologica per gli animali, tra cui:

  • utilizzo di gabbie in cui gli animali trascorrono buona parte o tutta la loro vita;
  • elevate densitĂ  quando gli animali sono allevati “a terra” o in recinti;
  • castrazione chirurgica dei suinetti e debeccaggio delle galline uccisione tramite macerazione dei pulcini considerati inutili ai fini dell’allevamento;
  • separazione alla nascita delle madri dai cuccioli per la produzione di latte.

Chiedo quindi che sia intrapreso un processo di riforma legislativo che:

  • vieti l’utilizzo, anche parziale, delle gabbie;
  • vieti ogni mutilazione così come l’uccisione dei pulcini maschi, perfettamente sani ma considerati non produttivi dall’industria zootecnica;
  • metta fine ai sussidi pubblici al settore zootecnico;
  • porti all’inasprimento delle pene per il maltrattamento degli animali e per le altre violazioni delle normative di protezione, prevedendo nei casi piĂą gravi la revoca delle autorizzazioni e l’interdizione dall’attivitĂ ;
  • instauri un sistema di controllo negli allevamenti, durante il trasporto e nelle fasi di macellazione assolutamente piĂą efficace di quello adottato sinora;
  • riformuli le densitĂ  di allevamento, concedendo agli animali piĂą spazio per muoversi, anche all’aperto, e con la presenza di arricchimenti ambientali;
  • preveda sistemi di allevamento che permettano agli animali di soddisfare i propri bisogni etologici in funzione dell’etĂ  e della specie, in concerto con le organizzazioni per i Diritti Animali.
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