Feroci violenze
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Fai firmare anche lei!Un nostro investigatore è stato assunto come operaio in un allevamento di maiali destinati alla produzione di prosciutto DOP, considerato un’eccellenza italiana ed esportato anche all’estero. Con una telecamera nascosta ha documentato ripetuti comportamenti cruenti da parte degli operatori, uccisioni brutali dei suinetti e un uso massiccio di farmaci. Le immagini sono state consegnate alle autorità competenti per sporgere denuncia verso i responsabili.
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Le immagini mostrano violenze e abusi degli operatori durante la movimentazione degli animali, colpiti in più occasioni sul muso con spranghe di ferro, inseguiti e afferrati per le orecchie, trascinati per metri sul cemento e infine gettati a terra. Anche alle scrofe e ai suinetti non vengono risparmiate violenze. Una scrofa rinchiusa in una gabbia parto viene presa a calci, mentre i suinetti sono letteralmente lanciati all’interno di un carrello e in alcuni casi calpestati con gli stivali. Più volte, inoltre, l’investigatore ha assistito all’uccisione di suinetti malati o deboli con metodi sbrigativi e dolorosi per gli animali.
Drammatiche anche le immagini che mostrano le mutilazioni, come il taglio sistematico della coda e, nel caso di suinetti maschi, la castrazione chirurgica, operazioni comuni negli allevamenti ed effettuate su maiali di pochi giorni di vita, senza l’utilizzo di anestesia e analgesia. Alcune scrofe rinchiuse nelle gabbie di gestazione presentano infezioni agli organi riproduttivi, probabilmente una conseguenza dei continui parti indotti dalle inseminazioni artificiali.
Un’altra prassi comune nelle strutture intensive è l’uso massiccio di antibiotici. In questo allevamento i farmaci vengono somministrati, sia ai piccoli che alle scrofe, in grandi quantità e senza la supervisione di un veterinario.
Dopo anni di investigazioni possiamo dire che queste immagini non sono un’eccezione: tutto questo accade ogni giorno dietro le porte degli allevamenti. Aiutaci a fermare le violenze sistematiche negli allevamenti intensivi: firma anche tu la petizione.
Violenze
quotidiane
Durante la movimentazione gli animali vengono presi a calci, colpiti con spranghe di ferro, trascinati per le orecchie e scaraventati a terra.

Uccisioni brutali dei suinetti
Più volte l’investigatore ha visto gli operatori uccidere i suinetti deboli o malati scaraventandoli a terra ripetutamente. Un’uccisione brutale che non è un caso isolato, ma la prassi in questo allevamento. I suinetti muoiono dopo lunghe agonie.

Pratiche crudeli
I suinetti di pochi giorni di vita subiscono mutilazioni come il taglio sistematico della coda e, se maschi, la castrazione chirurgica. Operazioni condotte sulla quasi totalità dei maiali allevati in Italia, senza l’utilizzo di anestesia e analgesia. In questo allevamento vengono eseguite in modo grossolano per assecondare i veloci ritmi di produzione, provocando così acute sofferenze agli animali. Le scrofe sono ciclicamente inseminate: i continui parti e le condizioni sanitarie critiche causano gravi infezioni ai loro organi riproduttivi.

Massiccia somministrazione di farmaci
In un sistema produttivo orientato alla massima produzione, l’utilizzo di grandi dosi di antibiotici, vaccini ricostituenti e integratori, è necessario per contrastare il diffondersi di malattie. In questo allevamento la somministrazione di medicinali è affidata all’inesperienza degli operai, senza che i maiali vengano preventivamente visitati da un veterinario.

Mostriamo al mondo la realtà, aiutaci!
Grazie al nostro Team Investigativo milioni di persone scoprono gli abusi e le crudeltà negli allevamenti e macelli. Un lavoro che salva gli animali e ha bisogno del tuo sostegno.