Capre e pecore
Sia le capre che le pecore vengono sfruttate, a seconda della razza, per produrre lana, carne, latte e pelle. Questi animali non vengono allevati in modo intensivo, in quanto la maggior parte viene ancora portata al pascolo.
Il corpo delle femmine è costantemente sottoposto alle varie fasi della riproduzione che non conosce mai tregua. Per questo è molto frequente la fuoriuscita dell’utero dopo il parto, con conseguenti infezioni e quando non è possibile rimettere in sede l’utero, la femmina muore.
CAPRETTI E AGNELLI
Gli esemplari maschi vengono castrati e ad appena poche settimane di vita macellati. In Italia oltre 700.000 ovini vengono uccisi solo durante le festività pasquali.
I maschi non destinati alla produzione di carne diventano ovini da riproduzione e quindi utilizzati per ingravidare le femmine, che come ogni altro mammifero producono il latte solo dopo aver partorito. Siccome però l’accoppiamento ha modi e tempi che non coincidono con quelli dell’allevamento, gli allevatori spesso usano l’inseminazione artificiale.
LATTE
Dopo aver partorito la madre e i cuccioli vengono separati, e il latte prodotto destinato alla commercializzazione. La mungitura avviene per lo più in maniera meccanica, come per le mucche, tramite dei congegni applicati alle mammelle che aspirano il latte e lo convogliano nei recipienti.
Quando le pecore e le capre non producono più abbastanza lana o latte diventano improduttive e anch’esse mandate al macello.