Chiudiamo l’allevamento di maiali di Santa Cristina e Bissone (PV)
Da più di un anno il nostro team investigativo sta monitorando questa struttura in seguito a diverse segnalazioni arrivate dai cittadini che vivono nel Comune di Santa Cristina e Bissone (PV). L’odore che sprigiona l’allevamento è così forte che gli abitanti chiedono provvedimenti da più di dieci anni, senza di fatto ottenere nulla dalle istituzioni. Durante i nostri controlli abbiamo documentato animali che vivono immersi nelle loro feci in condizioni igieniche preoccupanti, ma anche la presunta presenza di eternit e di scarichi abusivi.
Scriviamo subito al Sindaco Elio Grossi per chiedere di prendere al più presto provvedimenti e di chiudere la struttura. Clicca sul bottone e invia automaticamente la mail.
Se l’invio automatico non funziona sul tuo dispositivo, puoi inviare la mail manualmente copiando e incollando il testo seguente.
– Destinatari
a: ufficiosegreteria@comune.santacristinaebissone.pv.it
cc: campagne@essereanimali.org
– Oggetto:
chiudere l’allevamento di maiali
– Testo:
All’attenzione del Sindaco di Santa Cristina e Bissone, Elio Grossi.
Le scrivo per unirmi alla richiesta di Essere Animali che ritiene necessaria la chiusura dell’allevamento di maiali situato a Santa Cristina e Bissone:
In seguito alle numerose ispezioni del team investigativo dell’organizzazione, effettuate dopo diverse segnalazioni inviate da privati cittadini, sono state riscontrate nell’allevamento ripetute illegalità e incurie nei confronti degli animali e dell’ambiente. Le problematiche documentate sono molteplici: carcasse di maiali abbandonate a cielo aperto, sversamento di liquami e animali costretti a vivere costretti a vivere in mezzo ai propri escrementi.
I problemi dei capannoni sono strutturali e le possibilità di un concreto intervento per recuperare un allevamento così grande e fatiscente sono pressoché nulle. Infatti, oltre all’odore nauseabondo, che i cittadini lamentano di segnalare alle autorità da circa 10 anni, nell’allevamento è presumibilmente presente una cospicua quantità di eternit, utilizzato per i tetti dei capannoni. Il materiale è visibilmente in pessime condizioni, con molte parti sbriciolate, una situazione che potrebbe rappresentare un chiaro rischio sanitario.
Attorno all’azienda sono presenti case dove abitano famiglie il cui standard di vita è notevolmente peggiorato. Costoro ricevono da anni promesse d’intervento da parte dell’amministrazione comunale, ma il problema puntualmente si ripresenta.
È ora di ascoltare la voce dei cittadini e prendere un provvedimento urgente per chiudere l’attività.