L’insostenibile produzione di uova

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Stop allevamenti intensivi

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In gabbia o a terra, le telecamere del nostro team investigativo mettono in luce le problematiche relative al benessere animale nella produzione di uova. Povere galline, per produrre uova sono maltrattate negli allevamenti intensivi e poi uccise ancora giovani. Terribile la sorte dei pulcini maschi: sono tritati vivi.

Accade per la quasi totalità delle uova che troviamo in vendita, anche per quelle utilizzate come ingrediente in prodotti pronti.

Gli animali non possono scegliere, noi sì.

Cosa abbiamo documentato

Pulcini maschi tritati vivi

Negli allevamenti non ci sono esemplari maschi, dato che non depongono uova e la loro carne non ha valore commerciale. Sono considerati uno scarto e quindi vengono macerati vivi o soffocati appena nati.

Galline prive di penne

Sovraffollamento, stress, cattiva igiene della lettiera e movimento limitato creano fenomeni di plumofagia, patologia che induce le galline a strappare le penne a se stesse o alle compagne. Per limitare questo problema, appena nate viene tagliato loro il becco.

Deboli e anemiche

Le galline sono rinchiuse in capannoni di cemento e non vedono mai il sole. L’esposizione dalla sola luce artificiale provoca anemia, visibile nelle creste abbassate e nelle zampe pallide, e un generale stato di apatia.

Cadaveri e cannibalismo

Negli allevamenti ogni giorno muoiono decine di galline, spesso lasciate a stretto contatto con gli animali vivi che cannibalizzano i cadaveri. Una condizione che crea problemi sanitari e influisce negativamente sul benessere animale.

Violenze in allevamenti di galline ovaiole

Con un'indagine sotto copertura abbiamo documentato terribili maltrattamenti in un'azienda che rifornisce grossi marchi produttori di uova, vendute nei supermercati

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LO SAPEVI CHE

Ancora prima di nascere
La chioccia comunica con i suoi piccoli, quando sono ancora all’interno dell’uovo

I pulcini
Una volta nati riconoscono la chioccia, con cui vivono a stretto contatto per un mese e mezzo

Dormono sugli alberi
Per sfuggire ai predatori si posano sui rami secondo gerarchie e simpatie stabilite dal gruppo

Sono intelligenti
Le galline hanno capacità cognitive simili a quelle di alcuni mammiferi e primati

Mostriamo al mondo la realtà, aiutaci!

Grazie al nostro Team Investigativo milioni di persone scoprono gli abusi e le crudeltà negli allevamenti e macelli. Un lavoro che salva gli animali e ha bisogno del tuo sostegno.

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PER UNA RIFORMA DELLE LEGGI SULLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

Destinatari

Presidente del Consiglio

Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Ministero della Salute

Presidente della Camera dei Deputati

Presidente del Senato

L’organizzazione Essere Animali negli ultimi anni ha diffuso diverse indagini realizzate all’interno di allevamenti intensivi e stabilimenti di macellazione italiani, alcune svolte in collaborazione con importanti organi di informazione internazionali, allo scopo di documentare le condizioni degli animali allevati per l’alimentazione.
Durante tali indagini, portate a termine con un capillare lavoro di monitoraggio con telecamere nascoste e infiltrati all’interno degli allevamenti, sono state puntualmente filmate violazioni alla normativa sulla protezione degli animali e alle norme del codice penale.

Le indagini di Essere Animali hanno mostrato:

  • violenze inferte dal personale dell’allevamento durante gli spostamenti degli animali o quando questi oppongono resistenza ai trattamenti, come colpi con tubi di ferro, utilizzo improprio di taser elettrico, sollevamento con muletto delle mucche a terra, calci e lanci degli animali di piccola taglia;
  • mutilazioni effettuate senza l’utilizzo di anestesia e analgesia e senza la presenza di un medico veterinario oltre l’età consentita dalla legge e il taglio sistematico della coda dei suinetti, una pratica illegale ma diffusa in quasi tutti gli allevamenti italiani;
  • animali agonizzanti lasciati morire di stenti o uccisi in modo brutale dagli operai dell’allevamento, senza l’applicazione delle corrette disposizioni sull’abbattimento d’emergenza degli animali malati;
  • uccisioni di gruppo all’interno degli stabilimenti di macellazione, con animali che assistono alla morte dei loro simili e l’utilizzo di pratiche di stordimento inefficaci.

Per questi maltrattamenti sono state presentate diverse denunce alle autorità competenti ma la frequenza di tali episodi, filmati nella quasi totalità delle aziende oggetto d’indagine scelte a campione sul territorio nazionale, anche tra fornitori di prodotti DOP, mi spinge a esprimervi la mia profonda preoccupazione.
Accanto a queste violazioni di legge, le indagini di Essere Animali hanno inoltre mostrato tipologie e pratiche di allevamento che, pur essendo ora legali, sono causa di indiscussa sofferenza fisica e psicologica per gli animali, tra cui:

  • utilizzo di gabbie in cui gli animali trascorrono buona parte o tutta la loro vita;
  • elevate densità quando gli animali sono allevati “a terra” o in recinti;
  • castrazione chirurgica dei suinetti e debeccaggio delle galline uccisione tramite macerazione dei pulcini considerati inutili ai fini dell’allevamento;
  • separazione alla nascita delle madri dai cuccioli per la produzione di latte.

Chiedo quindi che sia intrapreso un processo di riforma legislativo che:

  • vieti l’utilizzo, anche parziale, delle gabbie;
  • vieti ogni mutilazione così come l’uccisione dei pulcini maschi, perfettamente sani ma considerati non produttivi dall’industria zootecnica;
  • metta fine ai sussidi pubblici al settore zootecnico;
  • porti all’inasprimento delle pene per il maltrattamento degli animali e per le altre violazioni delle normative di protezione, prevedendo nei casi più gravi la revoca delle autorizzazioni e l’interdizione dall’attività;
  • instauri un sistema di controllo negli allevamenti, durante il trasporto e nelle fasi di macellazione assolutamente più efficace di quello adottato sinora;
  • riformuli le densità di allevamento, concedendo agli animali più spazio per muoversi, anche all’aperto, e con la presenza di arricchimenti ambientali;
  • preveda sistemi di allevamento che permettano agli animali di soddisfare i propri bisogni etologici in funzione dell’età e della specie, in concerto con le organizzazioni per i Diritti Animali.
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