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I delfini detenuti nelle strutture d’intrattenimento dedicate sono costretti a sostenere impegnativi programmi di addestramento in cui vengono ammaestrati e indotti a esibirsi in acrobazie e comportamenti innaturali. In Italia esistono alcune strutture che detengono delfini in cattività.

Diversi studi condotti sull’osservazione dei delfini in natura e all’interno degli acquari sostengono che questi animali non sono adatti alla vita in una piscina.

Il primo sequestro di delfini in Europa è avvenuto in Emilia-Romagna. Al Delfinario di Rimini, su disposizione della Procura della Repubblica di Rimini, i delfini sono stati sequestrati preventivamente dal Corpo Forestale dello Stato.

A seguito delle ispezioni sono state riscontrate «gravi e irrisolvibili criticità nei confronti della rispondenza ai requisiti minimi richiesti dal d.m. 469/2001».

Un sondaggio effettuato da Eurispes nel 2016 fa emergere come più del 70% dei cittadini italiani siano contrari all’utilizzo di animali nei circhi e il 45% sfavorevoli all’uso di delfini nei delfinari.

Sulla base di un censimento effettuato da Circusfans Italia gli elefanti presenti nel nostro Paese sono 25, distribuiti in 15 circhi, numero drasticamente sceso nel corso degli anni. Non solo gli elefanti, ma tutti gli animali utilizzati nei circhi sono costretti a una vita di reclusione, lontani dai loro habitat naturali e obbligati a compiere esercizi e acrobazie che sono spesso il risultato di addestramenti irrispettosi della loro dimensione etologica. La vita di questi animali è un susseguirsi di noia, affaticamento e nervosismo: dalle esibizioni ai viaggi, dove vengono tra- sportati in container anche per diversi giorni. Talvolta gli animali, quando diventano troppo anziani per poter fare la vita “da tendone”, vengono trasferiti in zoo, bioparchi o zoo safari.

Oltre 650 psicologi italiani hanno sottoscritto un documento per denunciare il valore diseducativo dell’abuso di animali in circhi, spettacoli e manifestazioni. Secondo gli psicologi, questi ambienti educano al non rispetto per gli esseri viventi in quanto inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolando lo sviluppo dell’empatia. Queste esperienze sollecitano una risposta incongrua di divertimento rispetto al disagio e all’ingiustizia.

La Legge n. 189/2004 art. 544-ter19 punisce chiunque sottoponga a sevizie, fatiche o comportamenti insopportabili gli animali rispetto alle loro caratteristiche etologiche. Al tempo stesso, lo Stato italiano sovvenziona i circhi stanziando attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo più di 1 milione di euro l’anno per gli spettacoli itineranti con animali al seguito.

Apparentemente la lana fa parte di quei prodotti di origine animale che non sembra implicare la sofferenza degli animali. In realtà, sulla base delle investigazioni effettuate in Australia, Paese in cui viene prodotto circa 1⁄4 della lana utilizzata nel mondo, poche settimane dopo la nascita gli agnelli vengono sottoposti al taglio della coda e alla castrazione, praticati spesso senza anestesia.

Ogni anno, un gran numero di pecore muore perché esposto alle intemperie dopo una tosatura prematura. Intorno ai 4 anni di vita la lana delle pecore inizia a diminuire in termini di qualità, così queste vengono mandate al macello per essere sostituite con animali più giovani e redditizi.

Il pagamento dei lavoratori avviene di solito per volume, in questo modo i tosatori, lavorando il più velocemente possibile, non dedicano la giusta attenzione all’animale.

L’allevamento intensivo è il metodo più diffuso per la produzione di carne di maiale. In Italia si allevano circa 8,3 milioni di suini. Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia sono le regioni che ospitano sul loro territorio il maggior numero di allevamenti.

Sparsi nelle campagne sono visibili lunghi capannoni in cemento, silos per il mangime ed enormi vasche contenenti i liquami. Queste strutture sono concepite per ottimizzare i tempi di produzione e allevare il maggior numero di animali nel minor spazio possibile. Le misure di questi ambienti sono progettate per consentire ai maiali la sola sopravvivenza che, insieme a un’alimentazione iperproteica, fanno in modo che i suini raggiungano il peso stabilito in tempi brevissimi: 100-150 kg in circa 7-10 mesi (il peso e i tempi dipendono dal tipo di consumo alimentare per il quale sono allevati). In base alle investigazioni effettuate all’interno degli allevamenti, si può notare come appena nati vengano loro inflitte una serie di mutilazioni funzionali alla stabulazione. Per non pregiudicare il sapore della carne, i maschi vengono castrati spesso senza alcun ausilio di anestesia. Sia ai maschi che alle femmine vengono troncati i denti canini e amputata la coda, per ovviare all’aggressività comportamentale dovuta all’allevamento intensivo.

La durata della vita di una scrofa dipende principalmente dalle sue prestazioni riproduttive: se ha problemi di parto viene uccisa, e lo stesso accade se si ammala o se non partorisce abbastanza maialini. In media viene mandata al macello all’età di 3 anni, un animale che in natura ne vivrebbe almeno.

Il salario medio di un lavoratore in una piantagione di palma da olio è di 5 euro al giorno, 0,08 centesimi di euro per ogni palma interrata. Il basso costo dell’olio di palma è soltanto una delle ragioni del successo dell’esportazione di questo prodotto, che in questi ultimi 30 anni è cresciuta in maniera esponenziale. Tra il 2000 e il 2013 l’Indonesia ha più che triplicato l’estensione delle coltivazioni di palma da olio, continuando a disboscare il secondo patrimonio di foreste tropicali del pianeta. Sull’isola di Sumatra, 80 specie diverse di animali sono a rischio di estinzione.

La produzione di quest’olio è infatti responsabile della distruzione di molti habitat e costituisce una delle cause principali della scomparsa delle ultime foreste dell’i- sola dove vivono oranghi, elefanti, tigri e rinoceronti: tutte specie ridotte a poche centinaia di esemplari in pochi decenni.

La maggior parte della piuma d’oca in commercio proviene da allevamenti intensivi di oche o anatre. Normalmente le piume vengono ricavate attraverso la tecnica della spiumatura in vivo, attività vietata in Italia, ma non a livello europeo. Strappare le piume a un animale vivo è una pratica che lascia la pelle contusa e spesso lacerata. Il tempo impiegato per spennare a mano un’oca adulta e ottenere circa 200 grammi di piuma è di circa due minuti.

Gli animali vengono spiumati la prima volta quando hanno solo otto settimane, e la spiumatura viene ripetuta anche quattro volte in un anno fino a quando l’animale non è in grado di produrre piume di qualità; a questo punto viene mandato al macello.

Le galline cosiddette ovaiole in Italia sono circa 50 milioni, e producono complessivamente 12 miliardi di uova l’anno. Per soddisfare questi numeri gli allevamenti intensivi perseguono metodi di allevamento volti al massimo grado di produttività, efficienza ed economicità.

Circa il 70% delle galline viene allevato in gabbie. Ogni volatile per legge deve avere uno spazio vitale di 750 cm2, considerando che la superficie di un foglio A4 è di 623 cm2.

Dalle investigazioni svolte sul campo, nei primi giorni di vita la maggioranza dei pulcini immessi negli allevamenti intensivi subisce la mutilazione del becco. Questa operazione viene effettuata per limitare problemi derivanti dall’aggressività indotta dallo stress delle condizioni di allevamento, che potrebbe indurre a infliggere ferite mortali agli altri animali.

Dopo un periodo variabile, compreso fra uno e due anni, la loro produzione di uova diminuisce e non risulta più conveniente allevare questi animali, così le galline vengono destinate al macello.

La carne dei maschi nati dalla gallina ovaiola invece non è funzionale al mercato. La gallina ovaiola è stata incrociata per soddisfare una specifica caratteristica: l’elevata produzione di uova. Così, solitamente, i pulcini maschi vengono eliminati vivi, a volte nei tritacarne, a volte nei congelatori, altre volte smaltiti come rifiuti.

Il fine dichiarato dai giardini zoologici è quello di perseguire obiettivi scientifici ed educativi: conservare e studiare le specie ed educare il pubblico alla loro conoscenza. In queste strutture agli animali sono precluse attività basilari come cacciare, nascondersi, riposare al bisogno e avere libere relazioni sociali. Alcune ricerche riportano come il benessere dei grandi carnivori sia difficile da preservare anche nelle riserve, all’interno dei loro habitat naturali.

I bambini nutrono una forte attrazione nei confronti degli animali, ma secondo alcuni psicologi, etologi e biologi gli zoo sono diseducativi non solo dal punto di vista etico, ma anche in relazione alla conoscenza e al rispetto della natura. La riduzione degli animali a oggetto e il divertimento associato alla sofferenza educano alla legittimazione di un loro “irrispettoso dominio” e ostacolano lo sviluppo dell’empatia. Anche l’immaginario della natura, il suo rispetto, la relazione conoscitiva che si instaura con gli animali sono compromessi nel momento in cui ci si interfaccia con ambienti circoscritti, disarticolati e chiassosi in cui gli animali risultano essere delle semplici comparse.

ABBECEDARIO DEGLI ANIMALI

7 ARTISTI - 21 ILLUSTRAZIONI - 51 SCOPERTE

“Abbecedario degli animali” è un progetto pionieristico che coniuga la forza della ricerca alla potenza della creatività: a ogni lettera corrisponde un’illustrazione che vede protagonista un animale... leggi tutto
“Abbecedario degli animali” è un progetto pionieristico che coniuga la forza della ricerca alla potenza della creatività: a ogni lettera corrisponde un’illustrazione che vede protagonista un animale e a ogni animale una verità sul mondo che abbiamo creato per loro. Un’opera capace di portare alla luce le verità nascoste dalla coltre di polvere della quotidianità attraverso il linguaggio dell’illustrazione; per scoprire, lettera dopo lettera, la presenza degli animali in ogni dimensione della nostra vita.
  • Edito da Safarà Editore
  • Genere: Saggistica - libro illustrato
  • Pagine: 60
  • Con un contributo di Gianluigi Toccafondo e postfazione di Claudio Pomo responsabile campagne di Essere Animali.
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Alessandro Fiori
Note sull’autore - Alessandro Fiori è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo e docente di Costruzione del messaggio pubblicitario presso l’Università di Urbino Carlo Bo... leggi tutto
Note sull’autore - Alessandro Fiori è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo e docente di Costruzione del messaggio pubblicitario presso l’Università di Urbino Carlo Bo.
È Direttore creativo dell’agenzia di comunicazione tacoshub.it.
I suoi interessi di ricerca sono rivolti alla sociologia dei consumi e alle strategie di comunicazione per comunità di consumatori. È coautore del volume Donaction, ricerca-azione sul mondo della donazione e i suoi processi comunicativi (Fiori, Sacchetti, 2015).