Ad agosto 2022 il Parlamento italiano approvato in via definitiva la legge che vieta in Italia l’uccisione dei pulcini maschi a partire dal 2026, ma la strada perché questo importante passo avanti diventi realtà è ancora lastricata di difficoltà.
Dopo il voto dei deputati (su un progetto già approvato in Senato e quindi ormai legge dello Stato), tocca ora al Governo concretizzare la norma, emanando entro settembre il decreto attuativo.
Se ciò non dovesse avvenire, in Italia ogni anno continuerebbero a essere abbattuti oltre 30 milioni di pulcini appena nati, anche dopo il 2026, perché considerati scarti di produzione dall’industria alimentare.
Pulcini maschi nell’industria delle uova: un destino crudele
Uccisi per triturazione o soffocamento entro 24 ore dalla loro nascita, i pulcini maschi sono esseri senzienti che muoiono in modo doloroso e crudele. Il loro abbattimento selettivo è una pratica che il Parlamento italiano ha deciso di vietare progressivamente entro la fine del 2026 e che numerose associazioni di veterinari — come l’associazione dei veterinari europei — considerano non etica e non compatibile con l’attuale sistema produttivo.
Divieto uccisione dei pulcini maschi: a che punto siamo?
Il tema è dibattuto anche a livello europeo e in numerosi altri Paesi si è deciso di vietare l’uccisione dei pulcini, anche grazie all’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing, in grado di individuare il genere dell’embrione già nei primissimi giorni dalla fecondazione. Proprio questa innovazione tecnologica è un’altra importante motivazione che ha spinto senatori e deputati a legiferare a tutela dei pulcini già nel 2022.
A fine luglio 2023, è stata inoltre presentata presso la Camera dei Deputati un’interpellanza — promossa dagli On. Sergio Costa (primo firmatario), Alessandro Caramiello, Carmen Di Lauro e Marianna Ricciardi — per chiedere al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e a quello della Salute Orazio Schillaci di intervenire per fermare l’abbattimento selettivo dei pulcini maschi nell’industria delle uova, come previsto dalla “Legge di delegazione europea 2021” approvata lo scorso anno.

Il Parlamento italiano ha dimostrato di avere a cuore l’opinione dei suoi cittadini e già nel 2022 ha votato una legge che può fungere da apripista in Europa e nel mondo in tema di benessere animale, ora è fondamentale che anche il Governo faccia la propria parte.
Insieme ad altre associazioni per la protezione degli animali (Animal Equality, promotrice dell’iniziativa, e CIWF Italia, Animal Law e LAV) chiediamo alle istituzioni di accogliere le richieste portate avanti da migliaia di cittadini e dalle associazioni di categoria, al fine di garantire la giusta tutela anche a questi piccoli e indifesi animali.