Il 17 giugno il programma Confessione Reporter di Stella Pende su Retequattro si è aperto con un servizio sui trasporti di agnelli provenienti dall’Est Europa che abbiamo documentato ad aprile di quest’anno.
Nell’ultima puntata del programma di approfondimento Confessione Reporter, il reportage di apertura è stato dedicato alla nostra indagine sui trasporti di agnelli provenienti dall’Est Europa e diretti ai macelli italiani. Animali costretti a viaggiare in situazioni che spesso sono di grande sofferenza, lunghe ore su camion non adatti, senza ventilazione e un adeguato sistema di abbeveraggio, con un caldo asfissiante d’estate e gelo d’inverno.
Che cosa mostrano le immagini del servizio
Le immagini mostrano una breve intervista a Francesco Ceccarelli, nostro responsabile del team investigativo e l’inseguimento di un camion partito dalla Croazia che trasportava animali che già ad un primo sguardo erano troppo giovani per viaggiare. Dopo aver allertato le autorità, il nostro team e i giornalisti di Retequattro seguono l’auto fino all’autogrill, dove la polizia effettua un primo controllo e poi chiama il veterinario per accertare eventuali irregolarità.

Gli agnelli belano senza sosta, i loro lamenti sono strazianti. Questo perché, come poi confermato dal veterinario, sono troppo giovani per essere trasportati. Oltre a non essere ancora svezzati, gli animali viaggiano in condizioni inadeguate: devono stare con il collo piegato perché non hanno abbastanza spazio, non sono capaci di usare i beverini quindi soffrono la sete, un animale è chiaramente incastrato. Il veterinario accerta anche lo stato di sovraffollamento sul camion.

Il programma passa poi a trattare di altri temi legati all‘allevamento intensivo e mostra alcune nostre immagini raccolte negli allevamenti di maiali e scrofe. In Italia gli allevamenti di suini sono circa 27 mila, di cui la metà sono concentrati in una sola regione: la Lombardia. Del modo in cui questi animali sono allevati i cittadini e le cittadine italiane affermano di sapere molto poco, lo conferma un nostro recente sondaggio. Ma ciononostante la maggior parte di loro è contraria al confinamento in gabbia di questi animali ed è disposta a pagare di più per supportare la transizione a una produzione cage-free.
Bisogna cambiare il regolamento sui trasporti al più presto
Ciò che documentiamo e denunciamo certifica l’esistenza di un problema molto ampio e diffuso. I controlli e le sanzioni sono uno strumento molto importante, ma non sono abbastanza. Il regolamento sui trasporti è del tutto inadeguato, oltre ad essere spesso violato e quindi non è sufficiente a proteggere gli animali durante questa fase così delicata.

L’unica strada per porre fine alle sofferenze degli animali durante il trasporto è il divieto assoluto di trasportare animali vivi, con l’obbligo di macellazione nel luogo di origine. Aiutaci a cambiare le cose, firma la petizione.