Latte vegetale nelle scuole: il Parlamento europeo vota contro
Oggi nella plenaria del Parlamento europeo è stata votata la relazione d’iniziativa (INI) sul programma “Frutta latte e verdura nelle scuole”. Il programma punta a promuovere la sana alimentazione tra i bambini e potrebbe per la prima volta includere anche le alternative vegetali al latte.
Oggi i membri del Parlamento europeo hanno votato contro l’inclusione di bevande vegetali alternative al latte nelle scuole e questo rappresenta un duro colpo per i bambini e le bambine che non possono o non vogliono consumare latte di mucca. Siamo molto delusi dall’esito di questo voto, ma speriamo che la Commissione europea continui ad andare avanti e includa le bevande a base vegetale nel programma come parte della loro proposta, che uscirà alla fine dell’anno.

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Che cosa abbiamo fatto finora
Prima del voto di oggi, insieme a 32 associazioni e aziende europee, abbiamo diffuso e inviato agli europarlamentari un documento in cui si evidenziano gli aspetti positivi per cui è necessario introdurre anche le bevande vegetali in questo programma.
Il bilancio totale dell’UE per il programma è di 130,6 milioni di euro per verdura e frutta e di 90,1 milioni di euro per il latte. La commissione AGRI ha votato per aumentare il budget del programma, esortando gli Stati membri a utilizzare almeno il 10% dei fondi UE e nazionali stanziati per misure educative. Riteniamo fondamentale che un programma di tale portata diventi inclusivo, distribuendo bevande vegetali a tutti quei bambini che non possono o non vogliono bere latte, e cessi di rifornirsi da allevamenti intensivi, essendo di fatto allo stato attuale un ulteriore sostegno a un sistema che provoca gravi sofferenze agli animali.
Il ruolo delle scuole è fondamentale
Le scuole sono potenti agenti di cambiamento e hanno un importante ruolo educativo da svolgere nell’educare le giovani generazioni sull’impatto delle loro scelte alimentari sulla loro salute e sull’ambiente, e nella formazione di abitudini alimentari. Pertanto, l’ampliamento delle scelte disponibili nel programma sosterrà la creazione di abitudini alimentari più sane e sostenibili negli anni successivi.
L’architettura e la logica dell’attuale programma dovrebbero essere in linea con le sfide e gli obiettivi globali odierni della strategia Farm to fork di promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili.
Gli europei vogliono bevande vegetali nelle scuole
A luglio dello scorso anno, abbiamo partecipato a una consultazione della Commissione europea sul programma “Frutta, verdura e latte nelle scuole”. La consultazione ha ricevuto sette mila risposte, di cui 600 solo dall’Italia.
Dai risultati è emerso che il 72% dei partecipanti ha espresso la richiesta di includere anche le bevande vegetali nel programma. Questo per molti non è una sorpresa: tutte le varietà di latte vegetale sono ormai diffusi ovunque in Europa e per molti sono parte integrante della propria quotidianità. Le bevande vegetali fortificate possono essere salutari e svolgere un ruolo in una dieta nutrizionalmente varia e ben pianificata, fornendo un’ottima alternativa al latte vaccino.
Le bevande vegetali sono più sostenibili e in continua crescita

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Le alternative al latte a base vegetale possono aiutare a ridurre l’impronta climatica della nostra alimentazione, dato il loro minore impatto ambientale. La maggior parte delle alternative a base vegetale ha un impatto inferiore in termini di utilizzo del suolo, emissioni di gas serra, utilizzo di acqua dolce ed eutrofizzazione rispetto al latte vaccino. Inoltre, le materie prime utilizzate per la maggior parte delle alternative vegetali al latte dell’UE sono coltivate principalmente nell’UE.
Gli alimenti e le bevande di origine vegetale offrono opportunità di mercato. Sebbene sia relativamente giovane, il settore degli alimenti di origine vegetale ha mostrato una forte crescita negli ultimi anni. Il settore europeo degli alimenti vegetali è cresciuto del 49% tra il 2018 e il 2020 e dovrebbe raggiungere i 7,5 miliardi di euro entro il 2025 e i 16,7 miliardi di euro entro il 2029.