Sofferenza dei polli: la nostra campagna rivolta a Lidl riprende
Con la coalizione Open Wing Alliance a ottobre 2022 abbiamo lanciato una campagna verso Lidl. Con una rete di oltre 11 mila punti vendita nel mondo, Lidl ha il potere di contribuire a ridurre le sofferenze dei polli allevati per la produzione di carne nelle filiere dei suoi fornitori.
La maggior parte dei polli allevati nel mondo sono broiler a rapido accrescimento, e vivono perlopiù in enormi capannoni sovraffollati e senza stimoli. La combinazione di questi fattori porta a deformità ossee, lesioni alle zampe e gravi problemi agli organi e alla muscolatura.
Lidl è una tra le aziende che non si sono ancora impegnate a sottoscrivere lo European Chicken Commitment (ECC), una serie di criteri di benessere animale concordati a livello europeo che permetterà di migliorare le condizioni di questi animali ed eliminare le pratiche più crudeli.
Dal lancio della campagna ad ottobre del 2022, abbiamo diffuso quattro indagini di diverse associazioni della coalizione. Le indagini sono state realizzate in allevamenti intensivi fornitori di Lidl in tutta Europa: Germania, Austria, Spagna e in Italia, realizzata da noi. Ciò che abbiamo documentato conferma tutte le problematiche di questi luoghi.
Diffusione della campagna sui media
Dal lancio della campagna molti media hanno trasmesso le indagini che le associazioni europee hanno realizzato negli allevamenti fornitori di Lidl. In Italia, le nostre immagini sono andate in onda in prima serata su RaiNews, a cui è seguita un’altra puntata di approfondimento live. Oltre alla mobilitazione online — con l’invio di migliaia di tweet e mail di protesta — abbiamo realizzato diverse azioni dimostrative in alcuni punti vendita della catena e davanti alla Direzione Generale di Lidl in Italia.

Costi di produzione e salute pubblica
Un nuovo studio commissionato da Eurogroup for Animals ha valutato l’impatto che l’applicazione dei criteri dell’ECC avrebbe sui costi di produzione in sei Paesi dell’Unione europea. Si tratta di un incremento economicamente affrontabile, soprattutto se la transizione viene supportata ulteriormente da investimenti pubblici.
Le problematiche relative all’allevamento intensivo di questi animali sono fortemente legate a quelle di salute pubblica. Una recente indagine commissionata da Albert Schweitzer Foundation e condotta in Germania ha dimostrato che il 71% del pollo fresco di Lidl preso in esame è contaminato da batteri resistenti agli antibiotici. L’alto tasso di contaminazione è probabilmente dovuto alle condizioni di allevamento, ed evidenzia la minaccia che queste condizioni rappresentano per la salute dei consumatori.
Firma la petizione
Abbiamo bisogno del tuo aiuto per fermare la sofferenza dei polli: chiedi a Lidl di fare la differenza per migliaia di polli firmando ora la petizione e iscriviti al nostro Action Center per partecipare alle prossime azioni.