C’è un legame tra il trasporto di animali vivi e il rischio di zoonosi
La potenziale diffusione di malattie zoonotiche è una delle tante problematiche che riguardano il trasporto degli animali vivi. Condizioni igienico-sanitarie carenti e sovraffollamento possono rappresentare un rischio maggiore di diffusione di questo tipo di malattie.
Dermatite pustolosa, infezioni gastrointestinali, malattie respiratorie, congiuntivite: queste sono solo alcune delle malattie più comuni a colpire gli animali durante il trasporto. E secondo un recente studio che si concentra sui bovini e ovini che vengono trasportati dall’Australia verso l’Asia, l’esportazione di animali vivi su lunghe distanze rappresenta un rischio di insorgenza di zoonosi anche nella popolazione umana, perché queste malattie possono essere trasmesse anche all’essere umano.
Basti pensare che, come riporta l’EFSA, fino a metà di tutte le malattie infettive che colpiscono l’essere umano ha origine animale. Così come circa il 75% delle nuove malattie che hanno colpito la popolazione umana negli ultimi dieci anni. Esempi di zoonosi molto diffuse sono campilobatteriosi, salmonellosi, listeria, ma anche l’influenza, l’Aids, l’Ebola, la Sars o il più recente COVID-19.

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Fattori di stress e zoonosi
Secondo i ricercatori, durante il trasporto, fattori di stress come la fame, il movimento della nave, il contatto degli animali con i loro escrementi, lo stress dovuto al calore, l’alta densità, carenze igienico-sanitarie, mettono in difficoltà la risposta del sistema immunitario, favorendo la trasmissione di malattie tra gli animali.
Lo studio afferma che la comparsa regolare di nuove zoonosi, come i coronavirus, e l’elevata prevalenza di zoonosi già esistenti dimostrano la minaccia rappresentata dall’esportazione di animali vivi: «È inevitabile che alcuni di coloro che lavorano con gli animali», spiegano i ricercatori, «o comunque sono in contatto con essi nei Paesi riceventi, contraggano malattie zoonotiche». Per questo raccomandano una migliore sorveglianza e, se necessario, la sospensione della licenza di commercio per gli esportatori con ripetuti livelli elevati di malattie zoonotiche tra i loro animali.
Rifiuto di sbarcare o blocco delle esportazioni
L’Australia è uno dei leader nel trasporto di animali vivi su lunghe distanze e la presenza di malattie a bordo delle navi provocano spesso il rifiuto da parte dei paesi di importazione di farli sbarcare. Restrizioni commerciali sono state imposte in passato sia dai Paesi importatori che da quelli esportatori, come mezzo per controllare la diffusione delle malattie.
Si pensi al caso delle navi Karim Allah ed Elbeik, che nel dicembre 2020 hanno lasciato la Spagna per dirigersi in Turchia con un grosso carico di bovini e alle quali è stato impedito di sbarcare proprio a causa di una sospetta malattia a bordo. Proprio per questo timore le navi sono rimaste bloccate in mare per oltre tre mesi, durante i quali sono morte decine e decine di animali.
Oppure si pensi al blocco delle esportazioni di salumi e carni suine italiane tanto temuto dai produttori a causa della presenza nel nostro Paese della peste suina, un virus letale per i maiali e capace di sopravvivere per diversi mesi nella carne processata e due anni in quella congelata. Diversi Paesi tra cui la Cina avrebbero già deciso di sospendere le importazioni di carne suina italiana, anche se in questo caso non si parla di una zoonosi, perché la peste suina non si può trasmettere all’essere umano, ma ciononostante il rischio per la produzione suinicola cinese rappresenta chiaramente una ragione sufficiente per decidere la sospensione delle importazioni.
Chiediamo più tutele per gli animali durante il trasporto
In Europa, la Commissione Europea sta lavorando a una revisione del Regolamento dei trasporti, un’occasione unica per garantire una maggiore e migliore protezione degli animali e intervenire sulle problematiche più gravi legate alla fase del trasporto.
Tra le azioni che ci aspettiamo ci sono: un divieto del trasporto degli animali vivi verso Paesi extra-UE e un divieto del trasporto di animali vivi su lunga distanza nell’UE, ma anche un’applicazione più rigorosa della normativa comunitaria che deve essere altresì accompagnata da un numero maggiore di controlli e ispezioni e da rigide sanzioni in caso di infrazioni.
Aiutaci a fermare i trasporti crudeli di animali: firma la petizione.