Allevamenti intensivi come industrie inquinanti: la Commissione ambiente vota al Parlamento UE


Chiara Caprio
Responsabile relazioni istituzionali

La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo il 24 maggio ha votato per includere, per la prima volta, i bovini nella direttiva sulle emissioni industriali. Sugli altri allevamenti viene abbassata la soglia necessaria per chiedere l’autorizzazione per operare, ma il Parlamento UE ora può fare ancora di più.

Il dibattito in Commissione ENVI ha affrontato non solo il ruolo degli allevamenti di bovini, ma anche il ruolo giocato dagli allevamenti di suini e pollame, mettendo al centro delle preoccupazioni l’intensificazione degli allevamenti in Europa.

La proposta originaria della Commissione Europea suggeriva di includere più allevamenti industriali e di fissare una soglia di 150 o più unità di bestiame (LSU). A 150 unità corrispondono un allevamento con 500 maiali, o 150 mucche da latte, o 10.700 galline ovaiole o 21.400 polli per la produzione di carne. L’obiettivo era fissare limiti a questo settore, così come a quello degli altri settori industriali.

La Commissione ENVI ha respinto un emendamento del PPE (Partito popolare europeo) che avrebbe escluso gli allevamenti bovini dalla direttiva sulle emissioni industriali, e ha invece adottato un emendamento di S&D (Socialisti e Democratici) e RENEW (Liberali) per includere i bovini ma aumentare – rispetto invece a quanto inserito nella proposta dalla Commissione UE – la soglia a 200 unità per suini e pollame, 300 unità per bovini e 250 unità per l’allevamento misto.

L’innalzamento della soglia dettato dal voto di ieri purtroppo significa che la direttiva non sarà così efficace come avrebbe potuto essere nel controllo delle emissioni provenienti dall’allevamento animale. L’inclusione dei bovini invece è comunque un passo nella giusta direzione in quanto riconosce i grandi allevamenti di bovini come industrie inquinanti.

La posizione adottata dai ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea a marzo è più debole di quella adottata dalla Commissione ENVI ieri. Il Consiglio vuole includere i bovini, ma vorrebbe alzare la soglia per gli allevamenti a 350 unità o più per bovini e suini e di 280 unità o più per il pollame. Sia le soglie del Parlamento che quelle del Consiglio sono notevolmente superiori alla soglia di 150 unità proposta dalla Commissione Europea.

Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, il settore zootecnico da solo è responsabile del 54% di tutte le emissioni di metano di origine antropica dell’UE, soprattutto da parte dei bovini, e del 94% delle emissioni di ammoniaca.

Il voto in plenaria del Parlamento europeo è previsto per il 11 luglio.