Trasporti di agnelli: le nostre indagini arrivano in Parlamento


Chiara Caprio
Responsabile relazioni istituzionali

Dopo le scandalose immagini raccolte dal nostro team investigativo durante i trasporti di agnelli in occasione della Pasqua, il caso è arrivato in Aula a Montecitorio in occasione del question time di ieri del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. 

«Controlli scarsi e non efficaci, le norme sul trasporto di animali in Italia non vengono rispettate». Lo ha detto ieri Eleonora Evi, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha presentato un’interrogazione diretta al Ministro proprio per evidenziare le drammatiche problematiche che ancora affliggono i trasporti di animali, in particolare quelli su lunga distanza. 

Le dichiarazioni di Eleonora Evi al question time

Basandosi sui dati Istat, Evi ha poi continuato: «L’Italia è un paese molto interessato dal trasporto su lunga distanza di agnelli e giovani ovini, soprattutto nel periodo delle festività natalizie e pasquali; nel 2022, su un totale di 2.199.832 agnelli macellati in Italia, 653.303 provenivano dall’Est Europa, principalmente da Ungheria e Romania; questi trasporti spesso coinvolgono anche animali di poche settimane di vita e che viaggiano fino a 30 ore all’interno di camion».

Riferendosi alla nostra ultima indagine su strada ha aggiunto: «6 camion su 7 viaggiavano violando le regole, con casi gravi di sovraffollamento, agnelli incastrati nelle partizioni dei camion, sistemi di abbeveraggio non utilizzabili dagli animali e camion inadeguati al trasporto di questa specie; in un caso in particolare, il camion fermato presso Altedo (Bologna) presentava 200 animali in più rispetto al carico concesso e tre agnelli sono stati abbattuti dalle autorità italiane perché non più in grado di proseguire il viaggio. In definitiva Le attuali normative non sono adeguate a garantire la protezione degli animali durante il trasporto, una delle fasi più stressanti e causa di sofferenza per gli animali allevati a fini alimentari».

La risposta del Ministro Lollobrigida sui trasporti

Incalzato sulla revisione del Regolamento europeo sul trasporto di animali vivi durante il question time in aula, il Ministro Lollobrigida ha confermato di non sostenere la proposta del Portogallo a differenza di quanto precedentemente affermato. La nota informativa del Portogallo, fortemente contestata da molti altri Paesi membri, di fatto ripropone lo status quo e chiede di «continuare a facilitare il commercio intracomunitario e l’esportazione di animali vivi, senza concentrarsi su misure volte a vietare o limitare alcuni tipi di trasporto». 

«Questa posizione è francamente inaccettabile, considerato che il Regolamento europeo attuale non solo è lacunoso, condizione rilevata inaspettatamente dallo stesso Ministro, ma anche datato e debolissimo, oltre che costantemente violato dagli Stati membri, ed è sconfessato giorno dopo giorno dalla incredibile mole di analisi e pareri scientifici che confermano quanto da tempo sosteniamo: la necessità di norme che tutelino il benessere degli animali a partire dalle esigenze specie-specifiche» ha affermato Evi.

Di fronte alla situazione gravissima dei trasporti di animali, prendiamo atto di un possibile cambio di posizione da parte dell’Italia, fino ad oggi ambigua nelle sue posizioni a livello europeo e non certo apertamente schierata contro il mantenimento dello status quo, a differenza di molti altri stati UE. 

Ci aspettiamo un miglioramento del regolamento sui trasporti

Ci aspettiamo di vedere dunque, in coerenza con quanto espresso dal Ministro, il nostro Paese schierato tra quei Paesi che interpretano un ruolo proattivo a livello europeo a sostegno di posizioni ambiziose e coraggiose per dotare l’UE di un regolamento sui trasporti che metta seriamente al centro il benessere degli animali, a partire dall’ascolto delle raccomandazioni scientifiche, dalla forte riduzione delle ore di viaggio, dal divieto di lunghi viaggi e l’esportazione extra-UE, dal divieto di trasportare animali non svezzati fino alla creazione delle condizioni per una transizione verso il trasporto di carne, carcasse e materiale genetico al posto di animali vivi, una posizione sposata anche dall’Onorevole Eleonora Evi e dal Gruppo di Europa Verde.