Carne coltivata: per FAO e OMS necessari più investimenti e migliore comunicazione


Claudio Pomo
Responsabile sviluppo

L’obiettivo della ricerca pubblicata oggi è quello di valutare se ci siano rischi per la salute nella produzione e consumo di carne coltivata — definita erroneamente carne sintetica dagli oppositori e su molti media.

Il report “Food safety aspects of cell-based foods”, frutto di un’accurata ricerca da parte di FAO e Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS), da un voto positivo in termini di sicurezza alimentare e un invito ad aumentare gli sforzi di investimento in ricerca e sviluppo, continuando a valutare i suoi benefici sull’ambiente e i valori nutrizionali dei prodotti.

Che cosa dice il report sulla carne coltivata

In sintesi, i consigli di FAO e OMS — che ricordiamo sono agenzie delle Nazioni Unite e rappresentano quindi 194 Paesi sui temi di agricoltura e salute — invitano a fare tutto il contrario di quello che sta facendo l’attuale Governo italiano che oltre a proporre un divieto insensato che frenerà ricerca e sviluppo, sta comunicando ai cittadini con ragioni allarmistiche e senza fondamenti scientifici.

Il report è per buona parte uno spaccato dello stato attuale del settore, tra definizioni di terminologie, metodologie produttive, quadri normativi di riferimento e situazioni specifiche in alcuni Paesi. Una buona porzione però è dedicata all’analisi di possibili rischi nella produzione e a consigli per le autorità preposte alle autorizzazioni.

Si tratta di un report positivo, in cui il lavoro di un panel di 23 esperti da tutto il mondo ha messo a fuoco i potenziali rischi di sicurezza alimentare e soprattutto ha analizzato e risposto a timori circolanti tra le posizioni del pubblico, definendoli infondati. In pratica, all’attuale stato di conoscenza, secondo FAO e OMS la produzione di carne coltivata non presenta rischi noti per la salute e non ci sono quindi motivi per cui averne timore e doverne ostacolare il mercato. Ma ovviamente l’invito è a mantenere un continuo livello di valutazione.

Lo studio ha analizzato e risposto a timori circolanti tra le posizioni del pubblico, definendoli “infondati”.
FAO e OMS

I consigli alle istituzioni di FAO e OMS

Alla luce di questo, un altro aspetto importante da notare è come una sezione del report inviti le autorità nazionali a comunicare con i cittadini in un modo che sia semplice e comprensibile e che dall’altra riesca a risolvere timori infondati

«I prodotti alimentari a base di cellule non sono ancora disponibili nella maggior parte del mondo; pertanto, è improbabile che la maggior parte dei consumatori abbia familiarità con essi o con i processi utilizzati per produrli. Pertanto, questo è un momento opportuno per le autorità di regolamentazione per comunicare le questioni rilevanti di sicurezza alimentare associate a questi prodotti e processi e per affermarsi come fonti di informazione utili, autorevoli e trasparenti, necessarie per creare fiducia nel sistema normativo di sicurezza alimentare che regolerà questi prodotti», si legge nel documento.

© Higher Steaks and Tailored Brands

Il report si conclude poi con un invito a far crescere il settore: «Risolvere le numerose sfide e gli ostacoli che ancora esistono con gli alimenti a base di cellule, come gli alti costi di produzione, gli ostacoli alla scalabilità e le lacune nelle conoscenze fondamentali, richiederà un livello significativo di impegno sia tecnico che finanziario da parte di tutte le parti interessate. (…) La strada da seguire consisterà nel continuare a investire in ricerca e sviluppo per capire se i presunti benefici in termini di maggiore sostenibilità possono essere realizzati».

Firma la petizione

Per concludere, oggi abbiamo una prova in più che la proposta del Governo italiano di vietare la carne coltivata e le colture cellulari è solo propaganda, senza basi scientifiche e senza alcun interesse a risolvere uno dei più gravi problemi del nostro secolo: creare un sistema alimentare che sia sostenibile e in grado di sfamare una popolazione mondiale in continua crescita.

E a proposito, aiutaci a fermare la proposta di legge che vuole censurare i prodotti vegetali: firma la petizione!