Nuovo dossier shock denuncia la crudeltà negli allevamenti UE


Chiara Caprio
Responsabile relazioni istituzionali

Nuove prove contenute in un dossier diffuso da Eurogroup for Animals rivelano la sistematica crudeltà dell’allevamento intensivo europeo. Il documento con le prove che attestano la sofferenza a cui sono soggetti milioni di animali ogni anno è stato consegnato oggi alla Commissione UE.

Grazie alle indagini dei suoi oltre ottanta membri in 25 Stati UE, Eurogroup for Animals ha realizzato un dossier e un video shock — in cui sono presenti numerose nostre immagini — che denunciano la sistematica crudeltà che milioni di animali allevati in Unione Europea subiscono ogni anno. I materiali sono stati consegnati alla Commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides affinché possa vedere con i suoi stessi occhi come le norme sul benessere dell’UE rimangano ad oggi limitate, scarsamente applicate e ricche di scappatoie che portano a sofferenza diffusa.

Norme non in linea con le aspettative dei cittadini

Dal trattamento crudele dei polli da carne, all’incatenamento delle zampe posteriori delle mucche da latte, il materiale raccolto mostra come gli animali da reddito in UE vengano trattati in maniera crudele proprio da coloro che dovrebbero prendersene cura. La Commissione europea ha però l’opportunità di fornire, in linea con le sue ambizioni contenute nella strategia Farm to Fork, una base giuridica per degli standard basati su prove scientifiche che migliorino ampiamente le condizioni in cui questi animali sono allevati. Tutte le pratiche di allevamento che al contrario non possono soddisfare questi requisiti dovrebbero a nostro parere essere, a tutti gli effetti, eliminate. Così facendo soddisferebbe le aspettative dei cittadini e nessun animale verrebbe lasciato indietro. 

Una valutazione formale sulle prossime proposte dovrebbe essere finalizzata entro l’inizio di aprile e ci sono tutti i motivi per cui la legislazione debba essere ambiziosa: nel 2021 la Commissione UE si è impegnata a porre fine alle gabbie per gli animali da allevamento entro il 2027, e i consulenti scientifici dell’UE affermano inoltre che i vitelli non svezzati non dovrebbero essere trasportati. Aggiornando la normativa sul benessere animale, la Commissione europea ha quindi il potere di cambiare la vita di milioni di animali.

Nessun animale venga lasciato indietro in UE

Nonostante il forte sostegno pubblico mostrato per l’ICE End The Cage Age e la campagna No Animal Left Behind, Eurogroup for Animals teme che la pressione da parte della lobby zootecnica possa indebolire la determinazione della Commissione. Il Presidente di Essere Animali, Simone Montuschi, ha commentato: «Le nuove testimonianze che forniamo dimostrano ancora una volta che l’UE è responsabile della più grande crisi del benessere degli animali di sempre: l’allevamento intensivo. Gli animali sono stati ridotti a oggetti come ingranaggi di una grande macchina, mentre la legislazione dell’UE dovrebbe soddisfare i loro bisogni naturali. Quest’anno la Commissione europea ha l’opportunità unica di voltare pagina. È fondamentale evitare cambiamenti tecnocratici ed essere audaci e ambiziosi».

Chiediamo alla Commissione europea di cogliere l’incredibile opportunità che la revisione della legislazione sul benessere degli animali prevista entro la fine dell’anno rappresenta: attuare il cambiamento di cui gli animali hanno tanto bisogno affinché nessuno di loro venga lasciato indietro.