Che cosa mangiano i più giovani in Italia?
Le giovani generazioni sono più inclini a farsi ispirare da nuovi piatti e tendenze, assegnando molta importanza alla sostenibilità ambientale. Tra gli stili alimentari in cui si riconoscono c’è: zero waste, bio, reducetariano, vegetariano e vegano.
Secondo il Report Eurispes 2022, oltre 3 milioni di persone in Italia si dichiarano vegetariane, mentre oltre 700 mila affermano di avere un’alimentazione 100% vegetale. La scelta vegan è più diffusa nella fascia 18-24 anni, mentre lo è di meno tra chi ha più di 62 anni. L’alimentazione vegetariana invece è più comune nella categoria 25-34 anni, persone che sono anche più attive nel coinvolgere familiari (71,4%) e conoscenti (52,4%).
A quanto emerge dall’indagine “What’s Next” condotta dall’Ufficio Studi Coop, in Italia 3 persone su 10 fanno coesistere stili alimentari nuovi con quelli della tradizione. Ad esempio hanno ridotto il consumo di carne, acquistano prodotti biologici e cercano di ridurre al minimo gli sprechi di cibo.
Tra i valori che più pesano in quelle che l’indagine definisce “nuove identità alimentari” ci sono sostenibilità, tutela dell’ambiente e salute. Motivi per cui 1 italiano su 3 acquista maggiormente prodotti italiani, a km zero, con packaging sostenibile e prodotti attenti all’ambiente.
I giovani amano le novità anche in fatto di alimentazione
Non sorprenderà che la tradizione resti un tratto importante nelle scelte culinarie di molte italiane e italiani, ma secondo i dati i più giovani amano anche sperimentare. Secondo l’indagine Coop, oltre il 30% di chi è nato tra il 1989 e il 2012 si riconosce negli stili alimentari nuovi e meno legati ai piatti tipici: zero waste, bio, reducetariano, vegetariano, vegano.
Per quanto riguarda invece i prossimi 6-12 mesi, chi vive in Italia (quindi in questo caso senza distinzioni d’età), prevede di aumentare gli acquisti di prodotti 100% italiani, a km zero, con confezioni sostenibili e attenti all’ambiente. Il 16% invece ha intenzione di comprare più prodotti con proteine vegetali.
E tra 10 anni, che cosa si mangerà in Italia? Secondo gli italiani sulle tavole ci saranno cibi vegetali con sapore di carne (19%), carne coltivata (9%) e per qualcuno cibo stampato in 3D a casa (4%). Infine, 1 italiano su 5 sostituirebbe la carne con quella coltivata o con quella vegetale simile alla carne. 1 su 3 invece la sostituirebbe con cibi vegetali senza sapore di carne.
Cosa significa essere persone vegane in università?
Abbiamo deciso di intervistare qualche studentessa e studente vegan per una puntata speciale del nostro format Persone Vegane in cui gli abbiamo chiesto che cosa pensano dei menù della loro mensa, dell’alimentazione in generale e delle motivazioni alla base della loro scelta. Tutti loro spiegano che le opzioni vegan nelle loro mense sono poche, ripetitive e poco gustose: riso in bianco, verdure bollite, pasta al pomodoro. A volte mancano del tutto e sono obbligati a trovare altri luoghi dove pranzare.
Questo non ci sorprende, perché attualmente i menù universitari sono in contrasto con le indicazioni della comunità scientifica, che raccomanda di preferire i legumi come fonte proteica — sia per l’ambiente che per la salute — invece dei derivati animali che sono al contrario onnipresenti. Per questo con il nostro progetto MenoPerPiù abbiamo lanciato la campagna Mense per il Clima, con cui chiediamo che almeno il 50% dei menù delle università italiane diventi vegetale. Se studi all’università, aiutaci firmando il nostro appello, oppure scopri di più su MenoPerPiù.