Da lunedì 27 marzo siamo tornati sulle autostrade italiane a monitorare il trasporto degli agnelli importati in Italia per Pasqua. Grazie ai nostri controlli abbiamo fermato e fatto sanzionare un camion con una situazione molto grave.
Con l’avvicinarsi di Pasqua aumentano i camion carichi di agnelli, provenienti soprattutto dall’Est Europa e diretti verso i macelli italiani. Proprio per questo – come ormai facciamo da diversi anni – ci siamo attivati per monitorare su strada i camion a partire da Gorizia, così da verificare le condizioni degli animali e documentare le illegalità.
Nell’Unione europea, l’Italia è il primo importatore di agnelli vivi, davanti a Francia e Grecia. Nel 2022 più di 1 agnello su 3, degli oltre 2 milioni macellati nel nostro Paese, provenivano dall’estero, principalmente da Ungheria e Romania.
Cosa abbiamo documentato
Come negli anni scorsi, i controlli che abbiamo fatto hanno portato alla luce molte problematiche — non tutte illegali: cuccioli non ancora svezzati, sovraffollamento, mezzi inadeguati e viaggi che possono durare anche 30 ore.

© Essere Animali
Ricordiamo che a compiere questi viaggi sono animali spesso ancora non svezzati, strappati alle loro madri a pochissime settimane di vita e caricati su mezzi che possono essere inadeguati e sovraffollati.
Una situazione shock
Grazie al nostro intervento abbiamo potuto far controllare e sanzionare un camion con una situazione al limite. Già dalla nostra macchina si vedeva che il mezzo — fermato all’altezza di Altedo (BO) e proveniente dalla Romania — era stracolmo di animali. Per questo abbiamo subito allertato le autorità che sono intervenute insieme ai veterinari della ASL locale.
I controlli hanno riscontrato una situazione di sovraffollamento estremamente grave, con oltre 200 animali in più rispetto al carico previsto. A causa di queste condizioni, gli agnelli si calpestavano fra loro.
Tre animali non erano più in condizioni di proseguire il viaggio e per questo le autorità sanitarie italiane hanno deciso di abbatterli sul posto. Uno degli agnelli era rimasto incastrato con una delle zampe nelle partizioni del camion durante le fasi di carico alla partenza: si tratta di un fatto molto grave, su cui il trasportatore non ha vigilato adeguatamente e che dopo 14 ore di viaggio ha reso inevitabile il suo abbattimento.

© Essere Animali
Le autorità ci hanno informati che il veicolo è stato multato per diverse irregolarità: per la presenza di animali con lesioni o patologie, per l’utilizzo di un mezzo non idoneo e non in grado di evitare lesioni o sofferenze, oltre che per l’eccessiva densità di carico. Come riporta Bologna Today la sanzione ammonta a 4600 euro per la violazione del Regolamento Europeo che disciplina il trasporto su strada di animali vivi, ed è stato disposto anche il fermo amministrativo del veicolo.
Ciò che è successo è scioccante, che infatti è stata ripresa da diverse testate giornalistiche. Il nostro video è andato in onda nell’edizione serale del TGR Emilia-Romagna (qui il servizio) e testate come La Stampa, La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Messaggero — per citarne alcuni — hanno ripreso la notizia dei nostri controlli.
Dobbiamo cambiare le normative
I controlli e le sanzioni sono uno strumento molto importante per punire le illegalità che spesso documentiamo in questi trasporti. Ben vengano ovviamente controlli più serrati, come richiesto anche dal Ministero della Salute in una recente nota emanata alcuni giorni fa, ma questo non è abbastanza.
Perché sono le normative sui trasporti ad essere totalmente inadeguate, il problema deve essere risolto alla radice. La Commissione europea è attualmente impegnata in una revisione completa delle leggi in materia di protezione degli animali, ed è fondamentale che l’Italia sostenga cambiamenti concreti e più forti a difesa del benessere degli animali trasportati, come il divieto di trasporto di animali vivi su lunghe distanze e di animali non svezzati.
Aiutaci a cambiare le cose, firma la petizione.