Ancora una volta siamo al confine tra Italia e Slovenia per documentare i trasporti su strada degli agnelli diretti verso i macelli italiani, soprattutto nel Lazio e in Puglia. Ecco quali sono i nostri obiettivi.
Durante il periodo natalizio le importazioni di agnelli aumentano notevolmente. Da oggi, per tutto il tempo necessario, saremo al confine tra Italia e Slovenia per documentare le condizioni degli animali costretti a questi lunghi viaggi che durano fino a 30 ore.
Perché siamo qui?
Il motivo per cui siamo tornati sul campo per inseguire i camion che trasportano agnelli dall’Est Europa all’Italia è semplice da spiegare. Nel breve termine, per mostrare a più persone possibili le problematiche degli animali durante i trasporti, ma anche per denunciare alle autorità i reati che documentiamo. Nel caso in cui, infatti, riscontrassimo una cattiva gestione degli animali, solleciteremmo immediatamente un intervento della Polizia Stradale che avrebbe il potere di sanzionare eventuali reati.

Nel lungo termine, invece, siamo qui per raccogliere immagini e video utili a fare pressione sulla Commissione europea affinché garantisca, nella revisione della legislazione in materia di allevamento, trasporto e macellazione degli animali in cui è impegnata, un livello più elevato di benessere. L’esito dei controlli verrà incluso in un report che invieremo alla Commissione europea e che riporta i risultati dei precedenti controlli realizzati a Pasqua e nell’estate del 2022.
Il servizio al TGR
Mentre eravamo al confine la troupe del TGR Friuli Venezia Giulia ha intervistato il nostro responsabile investigazione Francesco Ceccarelli. Le sue dichiarazioni, insieme a molte delle immagini che abbiamo realizzato sul campo, sono andate in onda in un servizio dedicato al monitoraggio dei camion degli agnelli.
Perché proprio ora?
Le feste natalizie, così come quelle pasquali, sono un periodo “caldo” per il consumo di carne d’agnello. Ce lo mostrano i dati: dei 2,4 milioni di agnelli macellati nel 2021, oltre 600 mila sono stati uccisi nel periodo natalizio e oltre 500 mila in quello appena prima della Pasqua. All’interno dell’Unione europea l’Italia è la nazione che importa il maggior numero di agnelli, davanti ci sono Francia e Grecia. Tra quelli che finiscono sulle nostre tavole 1 su 4 è importato dall’estero.
Inserire un’immagine.Inoltre questo è un momento cruciale in Europa, perché entro l’autunno del 2023 si attende una nuova proposta di legge sui trasporti di animali vivi.
Le indagini dei trasporti su strada sono fondamentali
Sono ancora troppi gli agnelli che vengono portati in Italia per essere macellati e le nostre indagini servono a gettare luce sulle loro sofferenze. In passato abbiamo documentato violazioni diffuse, sovraffollamento, mezzi di trasporto non idonei, beverini non adatti e animali feriti o troppo giovani per essere trasportati.
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