La storia di un ‘micro’ santuario di galline in California

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La storia di un ‘micro’ santuario di galline in California


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Maria Mancuso
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I santuari per gli animali salvati dagli allevamenti non devono necessariamente essere  grandi: possono anche avere dimensioni ‘micro’, come nel caso del santuario per galline Hens of the Hills, fondato da Deirdre Duhan nel giardino di casa sua.

Siamo in California, e nello specifico nel giardino di Deirdre Duhan. Qui, assieme a sua figlia, la fondatrice di Hens of the Hills si prende cura di 9-10 galline che dopo aver trascorso parte della loro vita in allevamento devono reimparare a prendersi cura di se stesse.

La storia di Pellie e Pearl

Pellie e Pearl erano 2 di cento galline allevate, illegalmente, in un cortile. Dopo essere stato denunciato, il proprietario dell’allevamento aveva un’unica opzione: sbarazzarsi delle galline, uccidendole. Una vicina di casa dell’allevatore ha però notato un rapporto madre-figlia tra Pellie e Pearl. Vedeva in Pellie un atteggiamento materno nei confronti di Pearl: la difendeva dalle aggressioni di altri animali, si assicurava che mangiasse e che fosse al caldo e al sicuro. La donna, commossa, ha deciso di entrare nella proprietà dell’allevatore e, di fronte a lui, prendere le due galline, il cui destino era già segnato.

Una volta arrivate nel santuario Hens of the Hills, racconta Deirdre in una video-intervista per Sentient Media, le due galline erano trascurate, magre, malnutrite e commettevano atti di autolesionismo — si tiravano via le piume dalla pelle con il becco. Pearl, la più giovane, ha smesso presto di farlo, mentre Pellie ha continuato per 18 mesi dal suo arrivo.

La morte di Strawberry

Secondo Deirdre sottostimiamo molto le capacità cognitive e la vita emotiva di questi animali. Lo ha visto negli anni a Hens of the Hills. L’anno scorso, la morte della gallina Strawberry le ha fatto capire che questi animali non solo costruiscono rapporti di amicizia e di affetto, si prendono cura l’una dell’altra e si aiutano a vicenda, ma hanno anche un loro modo di capire e affrontare la morte. 

Purtroppo, a un certo punto della sua vita, Strawberry ha sviluppato un tumore per cui non c’era cura, perciò Deirdre ha deciso di farla eutanizzare in una clinica veterinaria. Ha poi riportato il corpo di Strawberry a casa, nel santuario. Inizialmente le galline pigolavano rumorosamente, curiose di capire che cosa stesse succedendo. «Mentre la tiravo fuori dalla scatola di cartone», spiega Deirdre, «le galline erano loquaci ed entusiaste per quello che poteva esserci nella scatola, ma il loro chiacchiericcio è cessato di colpo quando hanno visto il viso immobile, pallido, di Strawberry nelle pieghe dell’asciugamano, gli occhi chiusi e le palpebre opache».

«Ho appoggiato il suo corpo a terra e ho tirato indietro ancora di più l’asciugamano, facendo attenzione a non lasciare che i polli vedessero le incisioni dell’autopsia. Il silenzio era profondo, poi Pearl ha pigolato un po’, come se stesse dicendo parole dolci di shock, mentre guardava me e poi Strawberry. Ha cominciato a sollevare l’ala di Strawberry con il becco; poi ha usato il becco per sollevare il becco e la testa dell’amica, facendo avanti e indietro tra ala e becco finché, finalmente, per l’ultima volta, ha pulito dolcemente il viso della sua amica defunta. Poi mi ha guardata, come se cercasse una spiegazione per quello che era successo».

due nostri attivisti con galline in un rifugio
© Essere Animali

Prova l’esperienza di entrare in un santuario

I santuari sono luoghi molto speciali, dove animali che altrove verrebbero sfruttati o uccisi, possono vivere liberi e soddisfare i propri bisogni etologici. Secondo uno studio di Faunalytics, visitarli può aiutare le persone a capire più a fondo la sofferenza che si nasconde dietro la produzione di carne e derivati animali. In Italia ne esistono molti e se decidi di visitarli potrai scoprire aspetti degli animali “da reddito” che mai avresti pensato potessero avere, proprio come Deirdre Duhan.


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