COP27: per la prima volta padiglioni dedicati al sistema alimentare


Maria Mancuso
Web content editor

Quest’anno si terrà la 27esima COP e per la prima volta saranno presenti dei padiglioni dedicati al cambiamento del sistema alimentare, tra cui Food4Climate di Pro Veg International e altri 17 partner.

Novembre è da diversi anni il mese della COP, la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, e quella di quest’anno, la COP27, si tiene proprio in questi giorni a Sharm el-Sheikh, in Egitto. La posta in gioco è altissima e finora le varie conferenze sul clima non sono state all’altezza dell’impresa: di fronte alla necessità di azioni concrete e urgenti, i Paesi più ricchi e inquinanti si sono dimostrati incapaci e cinici, troppo impegnati a proteggere la propria economia.

Tra i settori più inquinanti, come sappiamo bene, c’è quello della produzione di cibo, che rappresenta oltre un quarto (26%) delle emissioni globali di gas serra. La metà della terra abitabile del mondo (senza ghiaccio e deserto) è utilizzata per l’agricoltura, e di questa quasi l’80% è destinata ai pascoli o alle colture per l’alimentazione animale.

Secondo i nostri calcoli realizzati in occasione del World Vegan Day, se tutta la popolazione mondiale fosse vegan per un solo giorno avremmo un risparmio di 22 milioni di tonnellate di CO2, più delle emissioni annuali della Bolivia; e di 6,5 miliardi di metri cubi d’acqua pari a quella necessaria per riempire 2.600 piscine olimpioniche. E, dato altrettanto importante, un risparmio di oltre 245 milioni di animali terrestri, e oltre 2 miliardi di animali considerando i pesci, un numero davvero impressionante.

Un padiglione dedicato alla produzione di cibo

Qualche mese fa Pro Veg International ha annunciato che parteciperà alla COP27 con un padiglione intitolato Food4Climate a cui parteciperanno altre organizzazioni internazionali. Il padiglione comunicherà alle delegazioni dei Paesi che prenderanno parte alla conferenza come il sistema alimentare dovrebbe cambiare in modo da affrontare in maniera efficace la crisi climatica. 

Raphael Podselver, Head of UN Advocacy a ProVeg, ha dichiarato: «L’inazione sui sistemi alimentari in questa fase non è più un’opzione. Dobbiamo passare di più alle diete a base vegetale per ridurre efficacemente sia le emissioni di metano che quelle di CO2. Le prove scientifiche dimostrano che questa transizione può aiutare a frenare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future».

Basta scuse: è tempo di cambiare

Già lo scorso anno abbiamo spiegato perché la produzione di cibo deve essere al centro della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Intanto gli anni passano velocemente e i decisori politici agiscono troppo lentamente o in direzione contraria rispetto alla via da seguire. Lo sfruttamento degli animali inquina, emette gas serra, consuma risorse idriche, utilizza terreni che altrimenti potrebbero convertirsi in foreste o praterie, a favore di biodiversità e fauna selvatica. I fatti sono sotto gli occhi di tutte e tutti: è ora di fare qualcosa.

È necessario rivedere la nostra alimentazione per tutelare e salvaguardare gli animali e per mettere al sicuro la salute globale. Scopri come farlo al meglio!