Siamo stati con Rai3 in due allevamenti intensivi di polli

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Siamo stati con Rai3 in due allevamenti intensivi di polli


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Maria Mancuso
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A pochi giorni dal lancio della campagna internazionale nei confronti di Lidl, azienda leader della grande distribuzione, ieri sera è andato in onda un servizio su #Cartabianca che mostra la realtà degli allevamenti intensivi di polli.

Il nostro team investigativo ha accompagnato Chiara Carbone, una giornalista di #Cartabianca, il programma di approfondimento condotto da Bianca Berlinguer su Rai 3, in due allevamenti intensivi di polli in Lombardia, mostrando ancora una volta le terribili condizioni di vita di questi animali.

Che cosa mostra il servizio negli allevamenti di polli 

Nel primo erano presenti all’incirca 27 mila pulcini di 6-8 giorni. Francesco Ceccarelli, il nostro responsabile investigazioni, spiega che una volta trascorsi 35-40 giorni saranno pronti per essere macellati. Gli animali presentano già evidenti problemi di deambulazione per via della selezione genetica che li spinge a crescere a un ritmo insostenibile per il loro corpo. Il tasso di mortalità, come spesso accade in questi luoghi, è molto alto: nonostante siano solo dei cuccioli sono presenti decine di cadaveri. Ogni due o tre metri c’è un pulcino morto o in fin di vita.

Nel secondo allevamento — che si trova a una distanza di qualche chilometro — si vedono dei polli di circa 40 giorni, quindi molto vicini alla macellazione. Anche in questo caso gli animali hanno problemi fisici, incluse lesioni e deformità dolorose. Molti polli hanno le zampe divaricate perché lo scheletro non riesce a sostenere il loro corpo, ormai sproporzionato. Altri presentano zoppie, quindi non possono muoversi o camminare, o riescono a farlo solo con estrema fatica. Altri sono morti, probabilmente per problemi respiratori e/o cardiovascolari.

Quasi tutti presentano bruciature sul petto a causa del contatto prolungato con la lettiera, carica di ammoniaca per la presenza di deiezioni. La telecamera mostra anche un cadavere in stato di decomposizione e un animale che viene beccato dagli altri perché lo stress che vivono li spinge ad atti di cannibalismo. Infine, le immagini mostrano la cella frigorifera dell’allevamento, dove sono accatastate decine e decine di polli morti prematuramente. «Lo scorso anno», spiega Francesco Ceccarelli, «oltre 500 milioni di polli sono stati macellati in Italia. Questo allevamento è in regola, ma il benessere degli animali è un’altra cosa».

Una soluzione a breve termine c’è

Nel dibattito che segue, Mario Tozzi, divulgatore scientifico e giornalista, richiama le questioni etiche e ambientali che riguardano l’allevamento intensivo, nonché quelle che interessano la salute umana. Infine afferma che in futuro «riguarderemo queste immagini come a un errore del passato». In studio alcuni partecipanti sono d’accordo con lui.


La domanda che pone Bianca Berlinguer è quindi: bisogna ripensare questi modelli di allevamento? Secondo il giornalista Pietro Senaldi (condirettore di Libero) non è possibile nel breve termine, vista l’ingente domanda di carne. Eppure la soluzione del breve periodo c’è già, ed è indicata nello European Chicken Commitment, un impegno che contiene una serie di requisiti per migliorare le condizioni dei polli da carne negli allevamenti intensivi. Abbiamo chiesto a Lidl di impegnarsi a sottoscriverlo, ma non l’ha ancora fatto. Aiutaci a chiedere a Lidl di garantire standard più elevati ai polli allevati dai loro fornitori. Firma la petizione!


Chiediamo a Lidl di fermare le sofferenze dei polli

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All’attenzione del CEO di Lidl International, Kenneth McGrath,
al presidente di Lidl Italia, Massimiliano Silvestri

Lidl Italia dichiara di ritenere il benessere animale un tema di assoluta rilevanza. Abbiamo preso però visione di un filmato registrato presso un fornitore di Lidl, che mostra le condizioni in cui sono costretti a vivere i polli negli allevamenti intensivi e che si dimostrano ben lontane dal rispetto del benessere animale.

In particolare, il filmato mostra polli che soffrono a causa di problemi alle zampe, zoppie, problematiche cutanee dolorose e morti premature. Una percentuale significativa di polli da carne allevati in condizioni intensive soffre abitualmente di malattie cardiovascolari e altri problemi di salute, principalmente attribuibili all’uso di razze a rapida crescita, alle condizioni di sovraffollamento e ad altri fattori di gestione.

Oltre ai gravi problemi di salute, i polli sono ammassati così tanto che, verso la fine di ogni ciclo produttivo, ogni animale può arrivare ad avere a disposizione appena lo spazio di un foglio A4. I polli mostrati nel video sono limitati nella possibilità di esprimere i propri comportamenti naturali e, persino, di accedere a cibo e acqua. Le alte densità di allevamento portano a una cattiva qualità della lettiera e dell’aria. Tutto questo non solo minaccia la salute e il benessere dei polli, ma anche la salute umana, poiché le razze a crescita rapida richiedono generalmente più antibiotici di quelle a crescita più lenta.

Per questa ragione, segnaliamo che centinaia di aziende a livello globale, tra cui Lidl Francia, hanno sottoscritto lo European Chicken Commitment, impegnandosi ad affrontare queste importanti problematiche. Esortiamo quindi Lidl a fare lo stesso.

Attraverso questo cambiamento, Lidl potrebbe fare un’enorme differenza per la vita di milioni di polli e dimostrare un impegno concreto nel migliorare le condizioni di vita di questi animali.

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