Ancora nel limbo i 5 mila visoni rimasti in gabbia negli allevamenti italiani


Simone Montuschi
Presidente

Ritardata la possibilità di accasamento dei visoni e aumentati gli indennizzi previsti per gli allevatori dopo lo stop per legge alla produzione di pellicce.

Mercoledì 12 ottobre, la Conferenza Stato-Regioni è stata convocata per esprimere il proprio Parere allo schema di Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, di concerto con i Ministri della Salute e della Transizione ecologica, recante “Criteri e modalità di corresponsione dell’indennizzo a favore dei titolari degli allevamenti di visoni, volpi, cani procione, cincillà e di animali di qualsiasi specie per la finalità di ricavarne pelliccia, nonché la disciplina delle cessioni e della detenzione dei suddetti animali”, e che il Ministro Stefano Patuanelli ha emanato con oltre 6 mesi di ritardo.

Secondo Essere Animali, HSI/Europe, LAV e LEIDAA il documento incrementa di un buon 30% le varie voci di indennizzo previste per gli allevatori e sostituisce i verbali ispettivi dell’Autorità veterinaria — fondamentali per documentare l’effettivo numero di visoni presenti nei singoli allevamenti — con una non ben identificata “altra documentazione ufficiale”.

Oltre a queste proposte di modifica allo schema di decreto, le Regioni di fatto ritardano la possibilità di trasferire i visoni in strutture specializzate nella detenzione di animali selvatici, proponendo di rimandare ulteriormente la regolamentazione della sterilizzazione obbligatoria dei visoni rimasti negli allevamenti e dei requisiti strutturali e gestionali che le strutture dovranno garantire per essere ritenute idonee all’accoglimento degli animali.

Ci appelliamo ai ministri uscenti ma ancora direttamente competenti: Stefano Patuanelli, Roberto Speranza e Roberto Cingolani, affinché non diano seguito al parere emesso dalla Conferenza Stato-Regioni ma prendano i giusti provvedimenti per mettere in atto quanto stabilito dalla Legge di Bilancio che ha vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce e ha previsto l’eventuale cessione degli oltre 5.000 visoni, attualmente intrappolati in una sorta di limbo senza fine.