Nel testo portato dal Governo in Conferenza Stato-Regioni sono state recepite alcune modifiche positive al decreto che istituisce l’etichettatura nazionale volontaria sul benessere animale: un primo passo nella giusta direzione.
Qualche giorno fa è stato discusso e votato il decreto interministeriale che istituisce il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale – SQNBA, da cui nascerà l’etichettatura su base volontaria da parte degli allevamenti. Per mesi ci siamo battuti insieme a una coalizione di associazioni per fermare o modificare sostanzialmente questo decreto, che abbiamo chiamato #BugieInEtichetta, perché nella pessima versione originale avrebbe concesso un bollino di “Benessere Animale” ad allevamenti intensivi senza promuovere nessun miglioramento rispetto alle pratiche standard attuali.
Dopo tante proteste e mobilitazioni accogliamo con favore le modifiche apportate dal Ministro della Salute Speranza al decreto, diversamente dal disinteresse del Ministro Patuanelli per le questioni da noi sollevate.

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Si tratta solo di un primo passo e dovremo fare in modo che venga seguito dalla definizione adeguata degli standard per le diverse specie, dall’inclusione in etichetta della presenza o meno di gabbie, e da un’interpretazione chiara dei livelli progressivi indicati nel decreto, che devono essere applicati a metodi di allevamento differenti. Sarà inoltre essenziale prevedere meccanismi di controllo adeguati.
Etichettatura Ingannevole: cosa si tratta
La certificazione ministeriale che era stata originariamente proposta, contro cui ci siamo mobilitati, era molto vaga e prevedeva di etichettare come “benessere animale” prodotti provenienti anche da allevamenti intensivi con pratiche ai margini degli standard minimi di legge: dove le scrofe vivono in gabbia e dove viene praticato il taglio sistematico della coda ai suini che è anche una violazione della direttiva europea.
Chiediamo un impegno pubblico dei partiti
Dobbiamo evitare che i soldi pubblici di milioni di cittadini italiani vengano utilizzati nel modo peggiore, mantenendo e promuovendo l’attuale sistema di allevamento intensivo.
Continueremo a seguire attentamente i lavori per assicurarci che non si vada verso un’etichettatura ingannevole e chiediamo ai partiti di prendere un impegno pubblico affinché siano definiti in maniera chiara i livelli progressivi di benessere sia nell’allevamento al coperto che all’aperto indicati nel testo, e sia obbligatorio riportare in etichetta l’uso delle gabbie.

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*Le associazioni che aderiscono alla coalizione sono: Animalisti Italiani, Animal Law Italia, Animal Equality, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, Greenpeace, LAV, LEIDAA, Legambiente, OIPA, The Good Lobby, WWF Italia.