Viaggi con 40 gradi e senz’acqua: l’inferno degli animali trasportati in estate

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Viaggi con 40 gradi e senz’acqua: l’inferno degli animali trasportati in estate


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Francesco Ceccarelli
Responsabile investigazioni

La nostra indagine sull’autostrada A1 mostra le condizioni terribili in cui sono obbligati gli animali diretti al macello nel nostro Paese. Serve una normativa chiara e adeguata.

In questi giorni di caldo estremo, i nostri investigatori sono andati lungo l’autostrada A1, tra Lodi e Bologna, per effettuare delle attività di controllo e documentare le condizioni degli animali trasportati per fini alimentari. Durante il viaggio in strada abbiamo monitorato e intercettato alcuni camion adibiti al trasporto di suini, seguendoli fino al macello.

Guarda il servizio al TGR Emilia Romagna

Ciò che abbiamo documentato è sconcertante: mezzi di trasporto che viaggiano con una temperatura esterna di 36°-38°C e che, arrivati al macello, sostano 30 minuti sotto il sole prima di scaricare gli animali. I maiali sono costretti a restare nel camion con temperature interne oltre i 40 gradi.

Guarda il risultato dei controlli

Manca una normativa chiara

Purtroppo, le norme attuali (in particolare il Regolamento N.1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto) non specificano limiti di temperatura interna o esterna al veicolo per i viaggi fino alle 8 ore (o 12 ore se viene concessa una deroga). L’unica disposizione generica fornita è che i mezzi di trasporto siano in grado di proteggere gli animali da “temperature estreme” e non li espongano a “lesioni o a sofferenze inutili”, ma tale richiesta non è completata da disposizioni specifiche per ogni specie e categoria di animali.

La mancanza di parametri oggettivi di riferimento crea di conseguenza una vasta zona grigia non regolamentata, che di fatto non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato durante i viaggi di durata uguale o inferiore alle 8 ore.

Con una pistola termica abbiamo rilevato la temperatura all’interno del vano del camion in cui venivano trasportati gli animali.
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Animali sottoposti a viaggi stressanti

In una nota emanata a inizio giugno e diretta alla Direzione della Polizia Stradale e alle associazioni di categoria degli autotrasportatori e dei veterinari, il Ministero della Salute ha richiesto di non effettuare viaggi con animali vivi nel caso in cui vi fosse una temperatura atmosferica superiore ai 30 gradi alla partenza o durante il tragitto. Tuttavia, ciò che abbiamo documentato dimostra che queste disposizioni non sono efficaci nella pratica ed è necessaria una maggiore tutela legislativa durante queste operazioni.

Queste drammatiche immagini di maiali che boccheggiano e in evidente stato di stress, sono state filmate dalle 12 alle 15, nelle ore più calde del giorno.

Se consentiamo il trasporto per diverse ore quando la temperatura esterna tocca o supera i 30°C, i maiali all’interno dei camion, a causa dell’affollamento e del calore corporeo prodotto, saranno costretti a sopportare temperature intorno ai 40 gradi. Ma la letteratura scientifica indica che per i maiali adulti la zona di termoneutralità, ovvero l’intervallo delle temperature entro cui l’animale è in grado di mantenere la sua normale temperatura corporea, è compresa indicativamente tra 8°C e 25°C. Gli animali trasportati in questi giorni di alte temperature atmosferiche sono stati quindi sottoposti a stress e sofferenza. Questo non tutela il loro benessere.

Analizzando i dati degli animali trasportati verso il macello, si nota che il numero dei suini movimentati in estate rimane pressoché invariato. Dalla BDN risulta che a luglio 2021 sono stati 887.246 i maiali condotti al macello e 925.581 ad agosto, mentre il picco si è avuto a marzo con 1.066.790.

«Le condizioni di trasporto documentate da Essere Animali sono agghiaccianti e portano alla luce un fenomeno del tutto ignorato dal nostro Paese, che non a caso non figura tra i tredici Stati membri che, in occasione del Consiglio Agrifish tra i Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dello scorso 18 luglio, si sono espressi in favore di una revisione ambiziosa del regolamento sul trasporto degli animali vivi, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea nel 2023.» Eleonora Evi, Europarlamentare, co-portavoce nazionale di Europa Verde e membro della Commissione speciale ANIT sul trasporto animali vivi.

Le nostre richieste all’UE e al Governo italiano

Lo abbiamo detto più volte di recente: l’impianto normativo europeo è assolutamente inadeguato nel proteggere concretamente gli animali durante il trasporto. Attraverso la campagna No Animal Left Behind, coordinata da Eurogroup for Animals e sostenuta da decine di ONG di tutta Europa, tra cui noi, chiediamo che:

  • sia vietato il trasporto di animali vivi su lunghe distanze (di durata superiore alle 8 ore);
  • sia introdotto un intervallo di temperatura esterna tra i 5° e i 25°C al di fuori del quale ogni trasporto venga vietato;
  • siano definiti chiaramente alcuni parametri fondamentali, come le condizioni specie-e categorie-specifiche per l’idoneità al trasporto degli animali, nonché la disponibilità di spazio e la modalità di somministrazione dell’acqua.

È evidente che le attuali leggi europee a protezione degli animali sono incomplete e inadeguate, per questo chiediamo all’Unione europea e al Governo italiano di allineare la nuova proposta legislativa alle conoscenze scientifiche ed etologiche attuali.


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La revisione del Regolamento sui trasporti costituisce un’occasione unica per la Commissione europea e i co-legislatori dell’UE per garantire una maggiore e migliore protezione degli animali e per intervenire sulle problematiche più gravi al fine di risparmiare agli animali sofferenze evitabili.

Per questo chiediamo:

  • Un divieto del trasporto degli animali vivi verso Paesi extra-UE.
  • Un divieto del trasporto di animali vivi su lunga distanza nell’UE, limitando la durata di percorrenza a un massimo di 8 ore per i suini, i bovini e gli ovini adulti, e di 4 ore per il pollame e i conigli.
  • Un divieto del trasporto di animali non svezzati e in stato di gravidanza avanzato (oltre il 40% del periodo gestazionale).
  • L’individuazione e la definizione di parametri e condizioni specifici per specie e categoria di animali vivi, volti a valutare l’idoneità al trasporto, a stabilire i limiti minimi e massimi delle temperature esterne, e ad assicurare un’adeguata disponibilità di spazio e un’appropriata somministrazione di cibo e acqua durante gli spostamenti all’interno dell’UE.
  • La riduzione e la sostituzione del trasporto di animali vivi con quello di carne e carcasse, e semi e embrioni, come raccomandato anche da FVE, OIE, ed EFSA.

Chiediamo inoltre di garantire un’applicazione più rigorosa della normativa comunitaria che deve essere altresì accompagnata da un numero maggiore di controlli ed ispezioni e da rigide sanzioni in caso di infrazioni.

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