Il nostro appello ai Ministeri: salviamo i visoni ancora presenti negli allevamenti


Simone Montuschi
Presidente

Dall’inizio di quest’anno, in Italia, come in altri 17 Paesi europei, è vietato allevare e uccidere animali di qualsiasi specie per la produzione di pelliccia. Nonostante il divieto sia attivo ormai da quasi quattro mesi, più di 5 mila visoni in 5 diversi allevamenti sono ancora rinchiusi in gabbia, come abbiamo documentato con nuove immagini. 

Il 1° gennaio 2022 l’Italia ha finalmente vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, un risultato importante, raggiunto anche grazie alla campagna Visoni Liberi con cui ci siamo impegnati per oltre 10 anni per porre fine a questa crudele pratica. Nonostante questo, migliaia di animali sono ancora rinchiusi negli allevamenti che sono autorizzati a detenere gli animali già presenti nelle strutture fino alla dismissione delle stesse, che dovrà avvenire non oltre il 30 giugno di quest’anno.

Gli allevamenti che ancora oggi contengono animali si trovano in Lombardia (a Calvagese (BS) e Capergnanica (CR), in Emilia Romagna (a Galeata (FC) e a San Marco (RA) e in Abruzzo (Castel di Sanrgo (AQ)). Si tratta di oltre 5.000 visoni: animali riproduttori, da anni costretti in gabbie di limitate dimensioni, interamente di rete metallica, prive di arricchimenti ambientali adeguati alla loro specie. La riproduzione di nuovi cuccioli di visoni era già vietata a partire dal novembre 2020, a causa della suscettibilità dei visoni al coronavirus e al propagarsi delle infezioni negli allevamenti di tutto il mondo, Italia compresa, ma in gabbia rimangono gli animali riproduttori.

Entro il 31 gennaio 2022 i Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, quello della Salute e quello della Transizione Ecologica, avrebbero dovuto emanare un decreto per regolamentare l’eventuale cessione degli animali e la loro detenzione in strutture autorizzate, preferendo quelle gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute. Tutto questo non è ancora stato fatto

Il nostro appello ai Ministeri: salvate i visoni

Abbiamo effettuato dei controlli negli allevamenti di visoni per documentare le loro condizioni ora che il divieto di allevarli per produrre pelliccia è entrato in vigore.
© Essere Animali

Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare un appello ai Ministri competenti affinché venga emanato urgentemente il decreto previsto dalla legge di bilancio 2002, con la quale l’Italia ha introdotto il divieto di produzione di pellicce, regolamentando la cessione dei visoni a rifugi e santuari per animali, e di non derogare il divieto di uccisione già in vigore ‘solo’ per svuotare gli allevamenti. 

Più di 5000 visoni sono ancora in gabbia, non c’è più tempo da perdere.

Rinnoviamo la nostra disponibilità, già comunicata ai Ministeri lo scorso gennaio, ad accogliere – anche in collaborazione con altre associazioni – parte dei visoni che verranno ceduti dagli allevamenti, contribuendo al loro mantenimento, nel rispetto delle condizioni che saranno previste dal decreto. Possiamo avvalerci della consulenza di un medico veterinario con specifica esperienza in recupero di animali selvatici e di un consulente scientifico in comportamento e benessere animale, anche per l’eventuale recupero fisico e mentale dei visoni, come ad esempio la risoluzione di problemi comportamentali, essendo animali appartenenti a una specie non pienamente addomesticata, con tratti di indole ancora selvatica, da anni rinchiusi in condizioni di deprivazione.

Più di 5000 visoni sono ancora in gabbia, non c’è più tempo da perdere.