Tra il 9 e l’11 aprile siamo stati al confine tra Slovenia e Italia per documentare le condizioni degli agnelli importati dall’Est Europa in Italia per essere venduti in occasione della Pasqua.
Ogni anno, prima delle festività pasquali, le importazioni di ovini che arrivano nel nostro Paese dopo viaggi che durano fino a 30 ore aumentano notevolmente. Lo scorso anno sono stati oltre 120 mila gli agnelli trasportati, in questo periodo, da Romania e Ungheria, diretti soprattutto nei macelli di Lazio e Puglia. Quest’anno, come lo scorso, siamo tornati sul campo per documentare le condizioni che questi animali devono sopportare.
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Nei giorni di lavoro sul campo il nostro team ha percorso oltre 2.500 km e 50 ore di monitoraggio. Il 10 aprile, è stata presente insieme a noi l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde e membro della Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (ANIT), da lei fortemente voluta.
Che cosa abbiamo fatto
Abbiamo individuato quattro veicoli, di cui solo uno non è stato sanzionato. I tre ad aver ricevuto multe provenivano due dall’Ungheria e uno dalla Romania, ognuno con all’interno oltre 700 agnelli caricati su quattro piani. Dopo averli segnalati alle autorità, li abbiamo seguiti a distanza per oltre 2.500 km fino all’intervento della polizia stradale che li ha intercettati rispettivamente a Ferrara, Rovigo e Udine.

© Essere Animali
Tra le violazioni riscontrate, l’altezza insufficiente dei compartimenti che non permettevano agli animali di muoversi adeguatamente stando in piedi, una condizione che può provocare urti, ematomi e bruciature, oltre a non permettere una ventilazione adeguata. Le sanzioni per violazioni come queste possono raggiungere i 6.000 euro.
Nel trasporto fermato dalla Polizia in provincia di Rovigo abbiamo documentato un agnello che ha viaggiato per ore con una zampa incastrata nelle sbarre del camion.
Un’altra problematica osservata in tutti i camion consiste nel sistema di abbeveraggio che risulta non idoneo per questi animali, per questo molti agnelli erano chiaramente assetati. Questa mancanza rappresenta un esempio lampante dei vuoti normativi sul trasporto degli animali che unito al sovraffollamento fa sì che gli agnelli esposti a lunghi viaggi soffrano la sete e siano a serio rischio di disidratazione.
In un resoconto apparso su Repubblica, Eleonora Evi ha dichiarato «Il nostro appello è rivolto in particolare alla Commissione Europea affinché, nel processo di revisione del regolamento sui trasporti, vada oltre le raccomandazioni votate in Parlamento e si impegni ad ascoltare e adottare le richieste di cittadini europei e società civile. E ponga fine all’insensatezza di una normativa che consente di far nascere un animale in un Paese, allevarlo in un altro e macellarlo in un altro ancora. Non a caso l’Europa è il continente che esporta il maggior numero di animali vivi.».
Vogliamo di più dalle istituzioni europee
Lo scopo di queste attività di monitoraggio di Essere Animali non è solo quello di individuare e denunciare eventuali irregolarità nei trasporti, ma vogliamo anche rivolgere un appello alla Commissione Europea affinché, nel processo di revisione del regolamento sui trasporti, vada oltre le raccomandazioni votate in Parlamento e si impegni ad ascoltare e adottare le richieste di cittadini europei e società civile. Lo abbiamo spiegato approfonditamente qui.
“Il nostro appello è rivolto in particolare alla Commissione Europea affinché ponga fine all’insensatezza di una normativa che consente di far nascere un animale in un Paese, allevarlo in un altro e macellarlo in un altro ancora. Non a caso l’Europa è il continente che esporta il maggior numero di animali vivi.” queste le parole dell’eurodeputata.

© Essere Animali
Ringraziamo Eleonora Evi per la preziosa collaborazione e le forze di polizia per il loro intervento tempestivo. Informeremo la Commissione Europea e il Ministro della Salute dell’esito delle violazioni riscontrate, fornendo immagini che documentano una realtà allarmante. Il Regolamento europeo, oltre ad essere frequentemente violato, non è in grado di proteggere concretamente gli animali. Oggi è legale trasportare agnelli di meno di due mesi di vita per viaggi della durata anche di 30 ore, sottoponendoli a condizioni tali da generare loro forte stress e sofferenza.
Insieme ad altre ONG di tutta Europa, chiediamo maggiori tutele agli animali, come il divieto di trasporto di animali vivi su lunghe distanze e di animali non svezzati. L’Unione Europea ha la possibilità di migliorare realmente le condizioni degli animali, non tradisca le richieste dei propri cittadini.