Nonostante la data, non si tratta di un pesce d’aprile: i Ministri Patuanelli e Speranza si apprestano ad approvare un’etichetta che è un vero e proprio inganno per i consumatori e un danno per gli animali. Vogliamo fermare questa iniziativa quanto prima.
Questa mattina a Roma alcuni attivisti e attiviste di Essere Animali e Animal Equality, in rappresentanza delle 14 associazioni aderenti alla Coalizione contro le #BugieInEtichetta, hanno svolto una protesta scenica pacifica esponendo un banner e i cartelloni della campagna davanti ai Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute. Dopo la protesta, abbiamo srotolato uno striscione lungo il Ponte Garibaldi con la richiesta di fermare le #BugieInEtichetta.

L’obiettivo è quello di chiedere ancora una volta ai ministri Patuanelli e Speranza di fermare l’approvazione di un sistema di etichettatura nazionale ingannevole per i consumatori e, soprattutto, privo degli standard che garantiscano un maggiore rispetto degli animali allevati a scopo alimentare.
Con un tweetstorm abbiamo fatto sentire la nostra voce
Solo pochi giorni fa, il 29 marzo, le associazioni hanno lanciato una protesta digitale su Twitter, che ha superato i 20 mila tweet rivolti ai Ministri, scalando la classifica dei Twitter Trend. Centinaia di attivisti digitali si sono uniti per chiedere di modificare il decreto sul Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale in base alle proposte della società civile, inviate più volte e sempre rigettate dagli uffici dei Ministeri senza alcun reale confronto.
La grande partecipazione social e davanti ai Ministeri dimostra l’urgenza di intervenire su un progetto di etichettatura che i cittadini non condividono. La proposta prevede infatti la certificazione con il claim in etichetta “benessere animale” anche per prodotti provenienti da animali allevati secondo standard al ribasso, tipici delle forme di allevamento intensivo.
I ministri Patuanelli e Speranza devono ascoltarci
Le associazioni hanno chiesto più volte la revisione del decreto in alcuni, precisi, punti essenziali: l’introduzione di almeno cinque livelli diversificati per ogni specie chiaramente visibili in etichetta, la cancellazione dei riferimenti alla diminuzione delle emissioni di gas serra nella definizione di benessere animale – azione importante e necessaria ma del tutto scollegata da questa certificazione – e la considerazione dei bisogni etologici di specie, della densità di animali e delle condizioni di trasporto tra i criteri atti a determinare il benessere animale.
Senza queste modifiche essenziali, etichettare con il claim “benessere animale” i prodotti sarà un mero atto di inganno nei confronti dei consumatori e un grave danno nei confronti degli animali.
Fai sentire anche la tua voce e manda subito una mail ai ministri Patuanelli e Speranza per dire NO alle #BugieInEtichetta.
*Le associazioni che aderiscono alla coalizione #BugieInEtichetta sono: Animalisti Italiani, Animal Law Italia, Animal Equality, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, Greenpeace, LAV, LEIDAA, Legambiente, OIPA, The Good Lobby, WWF Italia