5 indagini realizzate con i droni
Grazie alle immagini catturate dai droni siamo potuti arrivare in luoghi difficili da raggiungere con le telecamere, come gli allevamenti di visoni, o documentare eventi improvvisi come gli incendi.
Da diversi anni, i droni sono entrati ufficialmente a far parte della nostra strumentazione per realizzare indagini sugli allevamenti intensivi italiani ed europei. Questi apparecchi ci permettono di arrivare laddove non possiamo infiltrarci o posizionare telecamere nascoste e hanno il pregio di offrire una visuale panoramica e completa dell’esterno di un allevamento. Inoltre, sono particolarmente efficaci nelle occasioni in cui abbiamo la necessità di documentare un evento imprevisto, ad esempio l’abbattimento degli animali dovuti a una zoonosi, oppure un incendio. Il tutto in completa sicurezza, un elemento non secondario quando si parla di indagini.
1. Sporcizia, cadaveri e sversamenti di liquami in allevamento mucche
A febbraio 2022 abbiamo realizzato dei sopralluoghi in un allevamento di mille mucche per la produzione di latte in provincia di Ancona. Le immagini testimoniavano problemi igienico-sanitari: gli animali avevano le zampe immerse nei liquami, correndo il rischio di cadere o ferirsi, ed erano presenti vitellini malati o morenti. Il drone ha inoltre permesso di filmare la fuoriuscita dei liquami dai lagoni e la presenza di due vasche abusive per la raccolta delle deiezioni. Dopo il controllo abbiamo allertato i carabinieri forestali che hanno confermato tutte le irregolarità che abbiamo segnalato. Due persone ora rischiano 27 mesi di reclusione, multe da 45mila euro e sanzioni fino a 350 mila euro.
2. Abbattimento polli aviaria in Veneto
A gennaio del 2022 abbiamo documentato l’abbattimento di migliaia di polli dovuto all’epidemia di influenza aviaria che ha colpito l’Italia, in particolare il Veneto. L’allevamento si trovava in provincia di Vicenza e aveva una capienza di 300 mila animali. Grazie al drone abbiamo mostrato le varie fasi dell’abbattimento: i polli sono stati prima raccolti con la pala di una ruspa e poi ammassati a migliaia all’interno di vari container che, una volta sigillati, sono stati riempiti di gas. Una morte crudele inflitta ad animali che noi stessi abbiamo messo in pericolo di contagio.
3. Incendio allevamento maiali
Ad aprile del 2021, un incendio è divampato in un allevamento intensivo di maiali a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. Le fiamme potrebbero essere partite a causa di un guasto all’impianto fotovoltaico. Tutti gli animali presenti, circa 800, sono stati coinvolti dall’incidente: molti sono morti, altri hanno riportato ustioni, altri abbattuti perché gravemente feriti. Una volta venuti a conoscenza dell’incendio, i nostri investigatori si sono recati sul posto e grazie all’utilizzo di un drone hanno filmato le condizioni degli animali. Sono scene strazianti, che mostrano maiali agonizzanti o morti che vengono buttati in un cassone.
4. Allevamento pesci Grecia, panoramiche e uccisione nel ghiaccio
Insieme a We Animals Media, abbiamo documentato le condizioni di vita e le pratiche crudeli a cui sono sottoposti orate e branzini negli allevamenti intensivi in Grecia, da dove provengono oltre la metà delle importazioni italiane di queste specie. Grazie alle immagini catturate dal drone abbiamo potuto mostrare innanzitutto le caratteristiche degli allevamenti ittici, dove il tasso di mortalità degli animali si attesta attorno al 20% e dove il sovraffollamento è una costante. Il drone ha inoltre filmato le fasi di cattura e uccisione dei pesci che vengono immersi in enormi vasche con acqua e ghiaccio dove si feriscono nel tentativo di fuggire.
5. Carcasse in putrefazione fuori da un allevamento di maiali
Dopo aver ricevuto una segnalazione su odori nauseabondi provenienti da un allevamento in provincia di Pavia pochi giorni prima di Ferragosto, abbiamo effettuato un’ispezione dall’alto che ci ha permesso di individuare un cassone ricolmo di carcasse di maiali in putrefazione. Il drone ha filmato decine di suini morti, probabilmente abbandonati da mesi, che nel processo di decomposizione rilasciavano fluidi corporei sul terreno circostante. Questa è una pratica illegale che serve a risparmiare i costi di smaltimento. Di conseguenza, abbiamo subito allertato le autorità che hanno intimato ai responsabili di provvedere immediatamente allo smaltimento e comminato delle sanzioni.
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