La nostra nuova indagine in un allevamento di maiali destinati alla produzione di prosciutto DOP nel lodigiano mostra maltrattamenti, crudeltà e problematiche igienico-sanitarie molto gravi.
Il video dell’indagine
Durante una prima visita nell’allevamento situato nel comune di Sant’Angelo, il nostro team investigativo ha documentato una situazione molto critica, dovuta innanzitutto all’accumulo di centinaia di carcasse di suinetti smaltite in modo irregolare. Di fronte a questa situazione, si è deciso di installare una telecamera nascosta all’interno di uno dei capannoni dell’azienda.
Che cosa abbiamo documentato
Le immagini realizzate mostrano animali con ferite e lesioni, decine di secchi contenenti cadaveri di cuccioli, abbandonati di fronte alle gabbie e all’esterno dell’allevamento. All’interno delle gabbie parto erano presenti suinetti morti e agonizzanti, alcuni con le zampe o altre parti del corpo incastrate nella struttura e nella pavimentazione. A livello strutturale e sanitario, l’allevamento risultava fortemente trascurato, senza arricchimenti ambientali e con diverse parti in rovina e pericolose, elemento che potrebbe spiegare sia la presenza degli animali feriti che l’alta mortalità dei suinetti. Vistose anche le mancanze a livello igienico-sanitario, con animali costretti a vivere nelle loro deiezioni e una presenza diffusa di ratti. Molti maiali risultavano mutilati della coda, pratica che se effettuata in modo sistematico è illegale.

© Essere Animali
I filmati ripresi dalla telecamera nascosta mostrano ulteriori problematiche, alcune delle quali illegali, che in questo caso coinvolgono soprattutto il personale: un operaio che uccide due suinetti malati sbattendoli violentemente contro il muro, alcuni membri del personale che maneggiano brutalmente alcuni suinetti, afferrandoli per le zampe in maniera inadeguata e lanciandoli nei recinti, oppure un altro operaio che depone i testicoli dei suinetti appena castrati nella mangiatoia della scrofa.
Il nostro esposto e il controllo dell’ATS
Dopo le ispezioni abbiamo inviato un esposto ai NAS di Cremona, mentre un controllo successivo dell’ATS di Milano ha confermato diverse criticità relative al benessere degli animali, come la presenza di 20 maiali con zoppie e lesioni “gravi” e 20 con lesioni “lievi” che invece di essere ricoverati in un’area adibita a infermeria, sono stati lasciati nei recinti con gli altri animali e non curati in modo adeguato.
Le autorità hanno impartito delle prescrizioni, come l’obbligo di spostare gli animali malati e migliorare lo smaltimento dei liquami, installare arricchimenti ambientali, sostituire le strutture danneggiate in grado di ferire gli animali, cambiare le pavimentazioni non idonee.
Questo sistema deve cambiare
La situazione che i nostri investigatori hanno ritrovato nell’allevamento di maiali di Sant’Angelo Lodigiano non è affatto un’eccezione nel sistema d’allevamento intensivo.
Per questo motivo chiediamo alle istituzioni di intervenire con urgenza per modificare l’attuale sistema dei controlli negli allevamenti, di competenza del Ministero della Salute, perché è evidente che siano molti gli illeciti che sfuggono alle ispezioni ufficiali. Inoltre, pensiamo sia fondamentale iniziare un percorso che agevoli l’abbandono di metodi di produzione intensivi verso sistemi più sostenibili.