L’impatto dovuto alla produzione di carne è insostenibile, sia per gli animali che per l’ambiente. La carne coltivata potrebbe risolvere in parte questi problemi, ma i consumatori sono pronti ad accettarla?
Avete mai sentito parlare di carne coltivata, carne in laboratorio o carne in vitro? Se sì, non siete i soli. Secondo un sondaggio gli italiani e le italiane sono tra i più informati in Europa e tra i più disposti ad assaggiarla. Ma facciamo un passo indietro.
Che cos’è la carne coltivata e quali sono i vantaggi?
La carne coltivata è un prodotto realizzato in laboratorio tramite una tecnica, molto recente, detta “coltura cellulare” — di cui abbiamo parlato in questo articolo. Per molti è la carne del futuro, soprattutto perché riesce a superare ostacoli, primo fra tutti il gusto, che i sostituti vegetali non hanno ancora del tutto affrontato con successo.
Le aziende che stanno investendo in queste tecnologie sono sempre di più e per molti attivisti questa potrebbe essere una soluzione che mette insieme istanze ambientaliste e animaliste. Non ci sono dubbi infatti: il settore zootecnico, oltre a dipendere sull’allevamento e la macellazione di miliardi di animali ogni anno, è anche una delle industrie più inquinanti al mondo.
Secondo uno studio, pubblicato sul sito della Commissione europea, se tutta la carne prodotta in UE venisse rimpiazzata con carne coltivata, le emissioni di gas serra e il consumo di suolo e acqua diminuirebbero rispettivamente del 98,8%, 99,7% e 94%.

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Non sorprende che un rapporto indipendente pubblicato nel 2018 abbia identificato lo sviluppo di nuove alternative alla carne come un percorso importante per realizzare l’iniziativa Food 2030 della Commissione Europea, per costruire un sistema alimentare europeo sostenibile.
Le aziende pronte a produrla ci sono e con le approvazioni necessarie e i giusti finanziamenti il settore può espandersi ed erodere in breve tempo una buona fetta della produzione di carne derivante dall’uccisione di animali. Il quesito da porsi adesso è: i consumatori europei sono pronti?
Il sondaggio di Eurogroup for Animals
Ad aiutarci arriva una ricerca commissionata da Eurogroup for Animals in sei Paesi europei, tra cui l’Italia, e pubblicata in questi giorni. Lo studio ha l’obiettivo di capire meglio quale sia la percezione pubblica e l’attitudine verso la carne coltivata. I risultati del sondaggio mostrano che la consapevolezza su cosa sia questo prodotto è generalmente buona, infatti oltre la metà dei partecipanti ha dichiarato di aver sentito parlare della carne coltivata prima di partecipare al sondaggio. Mentre la comprensione su come venga realizzato è ancora relativamente bassa, solo il 20% pensa di esserne a conoscenza. Secondo il sondaggio però gli italiani e le italiane sono quelli che tendono a saperne di più.
E in quanto a mangiarla, chi lo farebbe? La metà dei partecipanti ha dichiarato che assaggerebbe la carne coltivata e in Italia questo dato sale a 3 persone su 5. Tra i motivi principali per farlo ci sono quello di ridurre l’impatto ambientale e il numero di animali allevati e macellati per la produzione “tradizionale” di carne.

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Chi è pronto a mangiare la carne coltivata? La risposta delle Persone Vegane
C’è chi si impressiona solo all’idea di mangiarla e chi, una volta in commercio, la vorrà assaggiare, perché il processo di produzione non causa sofferenza agli animali. Anche su quest’ultimo punto le opinioni si dividono: per alcune persone non è un prodotto etico, per altre potrebbe essere la soluzione definitiva per chi vuole smettere di mangiare carne. Guarda la puntata di Persone Vegane dedicata a questo tema.
Le sfide per il futuro
Anche se il sondaggio rivela che in molti hanno sentito parlare della carne coltivata, c’è ancora molta confusione su cosa sia realmente e su come venga prodotta. Questo, inevitabilmente, lascia spazio a campagne faziose, lanciate in Europa dalle lobby della zootecnia e in Italia da Coldiretti, volte ad allontanare i consumatori da questo prodotto e mantenere lo status quo basato su allevamenti e macelli. Per questo è importante informarsi, soprattutto per capire di cosa si tratta realmente e conoscerne i benefici per l’ambiente e per gli animali, e a questo proposito Eurogroup For Animals ha pubblicato un ottimo dossier con risposte a tutte le domande più frequenti.
Dopotutto la produzione e il consumo di carne coltivata è un tema che non può essere ignorato perché non riguarda un futuro lontano, ma il nostro presente. La carne realizzata in laboratorio è già in vendita in alcuni ristoranti di Singapore e viene prodotta e studiata in tutte le possibili versioni da oltre 50 aziende in tutti i continenti. Come per l’alimentazione vegetale sono i giovani e le nuove generazioni ad essere più aperti a provarla e al cambiamento e questo è un segnale di speranza.
I ricercatori e le aziende hanno fatto la loro parte, adesso manca da superare il nodo più importante, l’approvazione da parte delle autorità europee. Ma se poi al momento giusto i consumatori saranno abbastanza informati e pronti al cambiamento dipende anche da tutti e tutte noi.
È necessario rivedere la nostra alimentazione per tutelare e salvaguardare gli animali e per mettere al sicuro la salute globale. Scopri come farlo al meglio!