Abbiamo realizzato un’azione davanti a uno degli ultimi allevamenti di visoni in Italia con ancora gli animali al suo interno. L’obiettivo è chiedere al Governo di porre fine una volta per tutte a questa pratica crudele che mette in pericolo la salute della collettività.
Siamo entrati in azione di fronte a un allevamento di visoni in provincia di Cremona per chiedere al Governo un divieto definitivo alle attività di allevamento di animali per la produzione di pelliccia in Italia.
Questo è uno degli ultimi allevamenti nel nostro Paese a contenere ancora degli animali, dopo che l’anno scorso il ministro Speranza ha deciso di sospendere tutte le attività degli allevamenti di visoni fino alla fine del 2021 a causa del rischio sanitario che possono comportare. Siamo entrati in azione perché ci troviamo a un bivio storico: tra poco infatti questa sospensione scadrà, perciò chiediamo a gran voce che venga emesso un divieto definitivo e che non vengano fatti nascere altri animali.
Crudeli per gli animali e pericolosi per la salute

© Essere Animali
Dall’inizio della pandemia si sono verificati moltissimi focolai di coronavirus negli allevamenti di visoni di tutto il mondo. Questo perché i visoni, a causa delle condizioni di vita negli allevamenti, sono molto suscettibili al SARS-CoV-2 e possono sia essere infettati dall’essere umano che ritrasmettere il virus, anche in forma mutata.
Oltre a rappresentare quindi una grave minaccia di natura sanitaria, questi allevamenti sono anche profondamente crudeli per gli animali, che vivono la loro vita rinchiusi e senza poter soddisfare i propri bisogni etologici.
Oggi negli allevamenti italiani sono ancora rinchiusi circa 10.000 visoni confinati in piccole gabbie di rete metallica, in attesa del loro destino. Non possiamo permettere che ne nascano altri, questi allevamenti vanno fermati.

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Chiudiamo gli allevamenti di visoni: le nostre proteste online
Questa azione arriva alla fine della nostra mobilitazione online di questa settimana che è stata di grande successo. Abbiamo organizzato un tweetstorm per fare pressione sui ministri Speranza e Patuanelli, superando gli 11 mila tweet e facendo diventare l’hashtag #VisoniLiberi un trend topic.
La protesta è continuata su Instagram, commentando sotto i post dei ministri Speranza e Patuanelli. Infine abbiamo inviato migliaia di mail di protesta ai ministri e tantissime persone hanno firmato la nostra petizione per chiedere un divieto definitivo.
Non ci fermeremo finché non ci sarà un divieto definitivo
Abbiamo fatto tanto, ma la campagna non si ferma qui. Continueremo finché l’ultimo allevamento di visoni sarà vuoto. Se volete rimanere aggiornati, seguite le nostre pagine social: torneremo con altre attività il prossimo mese.