Claudio Pomo
Responsabile sviluppo

Farm to Fork bla bla bla, Green Deal europeo bla bla bla: l’UE spende centinaia di milioni di fondi pubblici per promuovere il consumo di carne, uova e latticini. Questo va contro le promesse fatte, il volere dei cittadini, le raccomandazioni della comunità scientifica e, non ultima, la salute pubblica.

Tra il 2016 e il 2020 la Commissione europea ha speso circa €467 milioni per pubblicizzare carne, uova e latticini, oltre la metà dell’intero budget dedicato alla promozione di prodotti agricoli (€776,7 milioni). Soltanto il 19% della spesa, vale a dire €146,4 milioni, è stato impiegato per promuovere frutta e verdura.

Eppure, almeno sulla carta, le istituzioni europee si sono impegnate a portare avanti la strategia Farm to Fork che afferma che «passare a una dieta più vegetale con meno carne rossa e lavorata e con più frutta e verdura ridurrà non solo i rischi di malattie potenzialmente letali, ma anche l’impatto ambientale del sistema alimentare». Ma, per usare le ormai celeberrime parole di Greta Thunberg, questi impegni si stanno rivelando dei bla bla bla.

Finanziamenti UE: promuovere la carne è irresponsabile

Spendere fondi pubblici per campagne che promuovono il consumo di carne e altri prodotti animali è un’azione pericolosa e di totale incuranza che va contro il bene della collettività.

La campagna Become a Beefatarian, pubblicata a fine 2020, è un esempio di come i fondi pubblici sono usati a favore del consumo di proteine animali-
© Become a Beefatarian

In un mondo poco preparato ad affrontare la crisi climatica in corso, campagne pubblicitarie come Become a Beefatarian non solo sono di fatto anacronistiche, ma si macchiano anche della colpa di puntare a invertire un trend positivo: il declino (seppur ancora insufficiente) nel consumo di prodotti animali nell’Unione Europea.

La società civile e gli scienziati sono contrari

Oltre ad andare in direzione opposta rispetto agli impegni presi — e in parte già traditi — con il Green Deal, questi finanziamenti non tengono in considerazione il volere di oltre il 95% dei cittadini europei, che in una consultazione pubblica hanno dichiarato di volere che l’UE escluda dalle politiche promozionali tutti i prodotti che non sono in linea con il passaggio a un’alimentazione più vegetale. Anche la comunità scientifica non ha dubbi: recentemente oltre 60 scienziati guidati da Jane Goodall hanno inviato una lettera aperta alla Commissione europea chiedendo di fermare una volta per tutte i finanziamenti UE per la promozione di carne e latticini.

Lo stesso ha fatto la società civile. A settembre con la campagna #StopEUMeatAds 50 ONG, inclusa Essere Animali, hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo di riformare la politica di promozione dell’UE per i prodotti agricoli, in modo da fornire sostegno e incentivi per il passaggio all’alimentazione a base vegetale, a beneficio degli animali, delle persone e del Pianeta.

Non ci siamo fermati qui, questa settimana abbiamo scritto una lettera al ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli e al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, chiedendo di portare alla Commissione europea la voce dei cittadini e degli scienziati che ci stanno invitando a cambiare l’attuale sistema alimentare.

Riteniamo vitale che la Commissione Europea tenga conto dell’opinione di tutte e tutti, visto che impatta direttamente il futuro dell’ambiente e della salute pubblica. 

LEGGI LA LETTERA