Sempre più italiani scelgono un’alimentazione sostenibile, abbandonando la carne a favore dei prodotti vegetali. Tra le ragioni la crescente sensibilità nei confronti dei cambiamenti climatici. È ciò che afferma il nuovo Rapporto Coop 2021, che fotografa i consumi e gli stili di vita degli italiani di oggi e di domani.
Secondo il Rapporto Coop 2021 – Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, l’impegno a diminuire il proprio impatto sull’ambiente è entrato ufficialmente a far parte dei valori degli italiani e di conseguenza aumenta il numero di coloro che acquistano cibi più sostenibili.
Quella che viene definita dagli autori “la nuova cultura del cibo” passa dal clima, con il 26% degli italiani che ha deciso di eliminare o ridurre il proprio consumo di carne, e con più della metà che durante la pandemia ha acquistato più frutta e verdura.
Il successo dei prodotti vegan nei supermercati
I dati sulle vendite lo confermano: nei primi sei mesi del 2021 le vendite dei prodotti vegani nei supermercati hanno raggiunto i 312 milioni di euro contro i 272 del 2020. Nel primo semestre del 2020 le vendite delle proteine vegetali hanno registrato un +15,6% e un’ulteriore +3,1 nei primi mesi del 2021.
Rispetto al 2019, sono state soprattutto le bevande vegetali come latte di mandorla, soia e riso a crescere (+47%), ma anche i cibi pronti come i burger, i panati e le polpette veg hanno avuto un’impennata, registrando un +44%. Non sono rimasti indietro tofu e seitan con un +37% e frutta secca (+11,9%) e semi (+11,4%).
Insomma, sempre più italiani apprezzano prodotti plant-based e 1,5 milioni si dichiarano vegani, con un incremento dei vegani nell’ultimo anno del 9%. Crescono anche i flexitariani, i climatariani e i reducetariani.
L’aumento dei prodotti vegetali tra gli italiani segue un trend globale che si registra soprattutto nei Paesi occidentali, dove dal dopoguerra in poi il consumo di prodotti animali è cresciuto enormemente, con conseguenze ambientali e sociali che sono sotto agli occhi di tutti. Ma la pandemia sembra aver accelerato ancora di più questo cambiamento e i dati del Rapporto Coop confermano quelli di altri studi che hanno mostrato come dai primi mesi del 2020 sia aumentata radicalmente la consapevolezza dell’impatto che il consumo di prodotti animali ha sull’ambiente, la salute globale e il benessere degli animali.

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Aumento del consumo di pesce: un male per animali e Pianeta
Un dato meno felice è l’aumento dei consumi di pesce, percepito come un prodotto sostenibile e salutare. Ma non è affatto così: come ha recentemente dimostrato il documentario Seaspiracy — ma anche diversi studi, ne parliamo qui — la pesca industriale e l’acquacoltura non sono affatto sostenibili, anzi, stanno causando problemi ambientali così devastanti da mettere a rischio il futuro sulla Terra.
La pesca cosiddetta “sostenibile” non può esistere in un mondo che consuma milioni di tonnellate di pesce ogni anno, e le organizzazioni che si occupano di certificare le attività di pesca di questo tipo non possono in alcun modo garantire che i prodotti ittici che finiscono sugli scaffali dei nostri supermercati provengano da attività legali. Così com’è ora, non è altro che una strategia di marketing.
Come affermano sempre più studi, nonché attivisti come Greta Thunberg e personalità politiche, l’alimentazione vegetale è la più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, sotto ogni punto di vista. Il futuro del Pianeta è anche nelle nostre mani: scegli veg.
È necessario rivedere la nostra alimentazione per tutelare e salvaguardare gli animali e per mettere al sicuro la salute globale. Scopri come farlo al meglio!