L’Onu chiede di ridurre gli antibiotici negli allevamenti, ma per gli esperti è necessario un divieto


Maria Mancuso
Web content editor

L’Onu è stata criticata per il suo approccio troppo timido nei confronti dell’uso degli antibiotici nel settore zootecnico. Gli esperti chiedono target di riduzione ambiziosi e un divieto per quelli utilizzati per la crescita degli animali.

Questa settimana le Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono «una riduzione significativa e urgente delle quantità di farmaci antimicrobici, compresi gli antibiotici, utilizzati nei sistemi alimentari», affermando che questa azione è  «fondamentale per combattere i crescenti livelli di resistenza agli antibiotici». 

Seppur positiva, l’iniziativa è stata definita dagli esperti «un’occasione mancata», in quanto sarebbero necessari obiettivi di riduzione specifici, oltre che un divieto dell’utilizzo di antibiotici per la crescita degli animali negli allevamenti. Tutte azioni necessarie per fermare la «pandemia silenziosa» che ogni anno causa almeno 700 mila morti in tutto il mondo.

latte-antibiotici negli allevamenti intensivi
Essere Animali ha documentato più volte l’uso preventivo degli antibiotici su animali sani rinchiusi negli allevamenti intensivi. Questa procedura promuove l’emergere di resistenza agli antibiotici.
© Essere Animali

In un’intervista al Guardian, Thomas Van Boeckel, scienziato esperto in antibiotico resistenza, malattie e sistemi di produzione zootecnica presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia, ha affermato che «i Paesi ad alto reddito e la Cina potrebbero puntare a utilizzare meno di 50 mg di principio attivo antibiotico per chilogrammo di carne allevata. Molti paesi dell’UE ne stanno usando di più». Uno studio di Van Boeckel ha rilevato che imponendo un limite globale di 50 mg di antimicrobici per chilogrammo di prodotto animale all’anno si potrebbe ridurre il consumo totale del 64%.

Come abbiamo già spiegato in passato, l’utilizzo degli antibiotici nel settore zootecnico italiano è routinario, tanto che di tutti gli antibiotici utilizzati in Italia,  il 70% è impiegato negli allevamenti. Ogni anno compriamo 1500 tonnellate di principio attivo antimicrobico, di cui 1067 vengono somministrate agli animali e solo 500 agli esseri umani. 

I nostri investigatori durante le indagini hanno più volte documentato il massiccio uso di antibiotici negli allevamenti.
© Essere Animali

Secondo le previsioni dell’ONU, entro il 2050 i morti per antibiotico resistenza nel mondo potrebbero raggiungere i 10 milioni. È ora di invertire la rotta.

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