Troppi incendi negli allevamenti intensivi: ecco le cause
Ogni anno milioni di animali in tutto il mondo muoiono a causa degli incendi che scoppiano negli allevamenti intensivi. La mancanza di adeguati sistemi antincendio ed efficienti piani di evacuazione non lascia scampo agli animali rinchiusi.
Gli allevamenti intensivi sono luoghi sovraffollati, poco aerati, chiusi e soffocanti, in cui gli animali faticano a muoversi perché hanno poco spazio a disposizione: tutte condizioni che rendono un incendio un evento ancora più fatale.
Incendio in un allevamento di mucche: morti 180 vitelli
Qualche giorno fa in un grande allevamento di mucche per la produzione di latte tra Milano e Lodi è scoppiato un incendio in un capannone che conteneva circa 200 vitelli. Il nostro team investigativo è subito intervenuto per documentare quanto è successo.
Le fiamme, divampate probabilmente a causa di un guasto elettrico, hanno portato alla morte di 180 vitelli, quasi tutti, nonostante l’intervento dei pompieri.
I casi di Brescia, Mantova e Romano di Lombardia: migliaia di animali bruciati vivi
Ma questo non è l’unico caso in cui abbiamo raccolto immagini come queste. Durante l’estate del 2022 il nostro team è stato in provincia di Brescia per constatare le condizioni di un allevamento di galline andato a fuoco, un incidente che ha portato alla morte di circa 20 mila animali. Sempre nella stessa provincia, a febbraio del 2021, abbiamo documentato le conseguenze delle fiamme che ha ucciso 7 mila pulcini di tacchino in un capannone.
Un altro nostro intervento è stato ad aprile del 2022, quando un incendio è divampato in un allevamento intensivo di maiali, probabilmente a causa di un guasto all’impianto fotovoltaico presente sul tetto. In pochi minuti si è diffuso in tutta la struttura di circa 1000 metri quadrati e solo l’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di domare le fiamme.
Tutti e 800 gli animali presenti nel capannone sono stati coinvolti e la maggior parte di loro ha presentato ferite e ustioni. Alcuni sono stati uccisi dalle fiamme, altri sono stati abbattuti perché gravemente feriti.
Perché negli allevamenti intensivi scoppiano incendi?
Purtroppo non sempre è così facile chiarire quali siano i motivi dietro agli incendi, ma un report della no-profit statunitense Animal Welfare Institute, pubblicato nel 2018, ha messo in luce alcune delle principali ragioni per cui si verificano.
L’organizzazione ha analizzato i dati disponibili dal 2013 al 2017 e ha stabilito che la causa principale — nei casi in cui poteva essere determinata — è stato un uso improprio o un malfunzionamento dei dispositivi di riscaldamento elettrici e a seguire di altri dispositivi elettrici. In inverno infatti, secondo il report, gli incendi sono più frequenti che nel resto dell’anno, proprio a causa dell’utilizzo di stufe.
Gli incendi però non si fermano mai, neanche in primavera. Ecco qualche esempio: ad aprile il tetto di un allevamento avicolo in provincia di Padova è andato a fuoco e 4000 polli sono morti. A maggio, in provincia di Cremona, un violento incendio partito dall’impianto fotovoltaico di un allevamento ha ucciso migliaia di galline ovaiole. A giugno, in provincia di Verona un fienile è andato in fiamme, ma questa volta per fortuna tutte le 500 mucche presenti nella stalla adiacente sono state salvate.
La soluzione è chiudere gli allevamenti intensivi
Durante un incidente in un allevamento intensivo non esiste un piano di evacuazione per gli animali costretti a vivere nei capannoni e questo li porta ad essere due volte vittime di un sistema che prima di pensare alla loro sicurezza guarda al profitto.
Soprattutto non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di animali il cui destino è già stato segnato dalla nascita: anche quando si salvano da un incendio, la loro vita è comunque destinata a finire in un macello. Questo vuol dire che per salvare veramente questi animali l’unica soluzione è smettere di allevarli.