Europa: tutti gli allevamenti di visoni vanno fermati subito
A pochi giorni dall’inizio della stagione degli accoppiamenti negli allevamenti di visoni, insieme a Eurogroup for Animals e Fur Free Alliance chiediamo la sospensione immediata dell’allevamento di animali per la produzione di pelliccia.
La richiesta arriva in concomitanza con la pubblicazione di una relazione scientifica di Eurogroup for Animals e Fur Free Alliance che mette in luce i rischi associati alla diffusione di Sars-CoV-2 e l’allevamento intensivo di visoni, firmata tra gli altri da Andrea Crisanti — professore di microbiologia all’Università di Padova — Nicola Decaro — professore ordinario di malattie infettive degli animali all’Università di Bari e Presidente dell’Associazione Nazionale Infettivologi Veterinari (ANIV) — e Fabrizio Pregliasco — virologo, ricercatore e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano.
Le misure di prevenzione non bastano
Come dichiara Pierre Sultana, Direttore dell’ufficio di Politiche Europee di Four Paws, «per attuare le misure di biosicurezza in un solo allevamento, le autorità italiane hanno speso un totale di 50 mila euro tra agosto e novembre 2020. Indipendentemente dalla spesa, una cosa è palesemente chiara: le misure di biosicurezza e monitoraggio hanno i loro limiti e non sono efficaci come si credeva originariamente. Sebbene possano aiutare a individuare un’epidemia nella fase iniziale, non possono impedire del tutto che un visone venga infettato».

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Se le riproduzioni non venissero sospese, tuttavia, l’attuale popolazione di visoni aumenterebbe di cinque volte entro maggio e con loro anche le probabilità di nuovi focolai. Come spiega John Vinding, presidente della Fur Free Alliance: «L’anno appena passato ha dimostrato che, indipendentemente da tutti i protocolli di monitoraggio e biosicurezza adottati, il virus SARS-CoV-2 può diffondersi in modo incontrollabile tra le popolazioni di visoni. In un momento di crisi sanitaria globale, tali rischi devono essere eliminati completamente».
Gli allevamenti di visoni devono chiudere
Recentemente, una mutazione che aveva avuto origine nei visoni danesi è stata rilevata in alcuni pazienti tedeschi. Inizialmente le autorità credevano che, provvedendo all’abbattimento di tutti i visoni, la mutazione sarebbe stata eradicata del tutto. Ma non è così.
La mutazione danese non è un’eccezione e se questi allevamenti continuassero a rimanere aperti, nulla potrebbe impedire l’emergere di una nuova variante. Le condizioni all’interno degli allevamenti intensivi sono infatti ideali affinché questo avvenga: una volta che un virus è entrato nella popolazione di visoni, è praticamente impossibile bloccarne la diffusione.
In attesa di un divieto permanente, assieme a Eurogroup for Animals e Fur Free Alliance chiediamo una sospensione dell’allevamento di visoni, delle riproduzioni e dell’import e dell’export di animali e pellicce.
Gli sforzi dell’Unione Europea per sconfiggere la pandemia potrebbero essere vani nel caso una mutazione non rispondesse ai vaccini. Per questo motivo, la necessità di fermare questa produzione, crudele per gli animali e pericolosa per la salute umana, è quanto mai urgente.