Cosa succede alle scrofe negli allevamenti intensivi

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Francesco Ceccarelli
Responsabile investigazioni

Inseminazione artificiale e continui cicli di gravidanza, è questo il destino delle scrofe rinchiuse negli allevamenti intensivi. Costrette a essere madri di continuo, sono utili solo finché sono fertili. Quando smettono di esserlo, vengono mandate al macello.

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L’attuale sistema di produzione costringe le scrofe a essere madri di continuo. Sottoposte a inseminazione artificiale per ottimizzare i tempi di riproduzione, passano da un ciclo di gravidanza all’altro senza sosta. Negli allevamenti intensivi di maiali, e non solo, la monta naturale è una perdita di tempo e di profitto, perciò è sostituita con l’inseminazione artificiale, una pratica invasiva e irrispettosa della dignità degli animali. In questo modo è possibile gestire non solo il momento della gravidanza, ma anche la genetica degli animali e quindi il grado di produttività.

Come avviene l’inseminazione artificiale negli allevamenti?

  • Il prelievo del seme. Gli operatori prelevano il seme dai maschi riproduttori attraverso una vera e propria masturbazione, con la quale raccolgono il liquido seminale in un contenitore. I verri, così sono chiamati gli esemplari maschi utilizzati a fini riproduttivi, vengono tenuti singolarmente in piccoli recinti, sono utilizzati unicamente per il prelievo del seme e stimolare o verificare il calore delle scrofe.
  • L’inseminazione. Questa procedura avviene dopo aver identificato quali scrofe sono in calore, facendo prima passare il maschio tra le gabbie, questo è il metodo più utilizzato. L’operazione viene eseguita da un operatore che deposita il seme nel corpo uterino tramite un catetere inserito nella vagina. La scarsa igiene nell’ambiente in cui avviene la fecondazione espone le scrofe al rischio di malattie e gravi infezioni all’apparato genitale, come abbiamo documentato nella nostra indagine in un allevamento di maiali destinati al prosciutto DOP.
  • Scrofe in gabbia. Durante l’inseminazione le scrofe sono rinchiuse nelle gabbie di gestazione, piccoli box di metallo dove non riescono nemmeno a girarsi su se stesse. Vivranno qui per 4/5 settimane finché non viene confermata la gravidanza. Se una scrofa non rimane incinta l’operazione si ripete da capo, in questo caso la scrofa rimarrà in gabbia oltre 2 mesi.

Che cosa succede alle scrofe quando non sono più fertili?

Come dicevamo all’inizio, negli allevamenti intensivi tutto è mirato al profitto e all’efficienza.

Alcuni manuali di allevamento affermano che una scrofa si può considerare performante quando nella sua vita partorisce 60 suinetti.

Qui, gli animali sono considerati alla stregua di macchine e non soggetti con una propria individualità, dei bisogni o, più semplicemente, una dignità. Per questo, quando la loro fertilità inizia a calare e sono quindi improduttive, le scrofe vengono considerate scarti e mandate al macello. Questo accade dopo 5 o 7 gravidanze all’età di di 3/4 anni. Normalmente l’aspettativa di vita di un maiale può arrivare fino a 15 anni.

Infografica che illustra il ciclo di vita di una scrofa negli allevamenti intensivi
Ciclo di vita di una scofa negli allevamenti intensivi.
© Essere Animali

È proprio questo che abbiamo documentato anche nella nostra ultima indagine in un allevamento di maiali destinati al Prosciutto DOP. Tutto questo deve cambiare: aiutaci a fermare le violenze sistematiche negli allevamenti intensivi: firma la petizione.


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