Anche le mucche incinte finiscono al macello
La sorte delle mucche ormai esauste e condotte al macello ancora gravide è uno degli esempi più strazianti delle crudeltà che subiscono gli animali sfruttati dall’industria alimentare. Purtroppo sono vicende sconosciute ai più, ma fin troppo consuete.
La macellazione delle mucche incinte in Europa è una delle pratiche più terribili e sconosciute di questo settore, ma non è affatto sporadica. Come può accadere una cosa del genere? La risposta si trova nei meccanismi produttivi che stanno alla base dell’allevamento di mucche per la produzione di latte.
Quante sono le mucche ancora gravide macellate in Europa?
Le condizioni di vita delle mucche negli allevamenti sono molto dure e spesso insopportabili. Sono costrette a produrre in media oltre 30 litri di latte al giorno e vengono munte due volte ogni giorno per circa 300 giorni all’anno. Dati i ritmi frenetici a cui sono sottoposte, non è affatto raro che muoiano ancora molto giovani.
Il ciclo di inseminazione artificiale, necessario affinché continuino a produrre latte, si ripete per tre o quattro volte prima che la produzione cominci a calare. Quando questo accade — di norma intorno ai quattro o cinque anni di età — l’animale viene considerato improduttivo e rappresenta quindi un costo superfluo per l’allevamento.
A quel punto, che la mucca sia stata inseminata o meno fa poca differenza: sostenere la sua esistenza fino al parto sarebbe una perdita economica. Per questo motivo viene condotta al macello assieme agli altri animali, senza fare differenze per le condizioni particolari in cui si trova.
Oltre ai singoli casi diffusi dai media, ce ne sono molti altri che passano sotto silenzio. In Francia l’associazione animalista L214, ha documentato episodi in cui mucche incinte vengono macellate e i loro feti scartati. È difficile quantificare il fenomeno, ma secondo una loro stima, sono circa 200.000 le mucche ancora gravide uccise ogni anno in Francia. Il dato è del tutto verosimile considerando le stime eseguite in altri Paesi.
Già nel 1995, un documento del British Cattle Veterinary Association calcolava che nel Regno Unito il fenomeno riguardasse 150.000 mucche. Dati più recenti raccolti in Germania parlano di 180.000 casi. In uno dei macelli principali della Danimarca invece, secondo uno studio pubblicato nel 2019, il 23% delle mucche abbattute è in stato in gravidanza. Non si hanno stime precise per l’Italia, ma temiamo che i numeri non siano tanto differenti.
Il salvataggio di Joaquin Phoenix
Negli anni alcune mucche incinte sono state messe in salvo prima di finire al macello. Un salvataggio molto celebre è quello dell’attore Joaquin Phoenix — premio Oscar per l’interpretazione in Joker e celebre attivista per i diritti animali.
Phoenix è stato chiamato dal proprietario di un mattatoio di Los Angeles per andare a recuperare una mucca, Liberty, che aveva da poco dato alla luce il suo cucciolo, Indigo. Madre e figlio hanno trovato ospitalità presso il Farm Sanctuary, la struttura che ha diffuso il video della liberazione. Una coincidenza fortunata e, purtroppo, molto rara.
Storie di altre mucche salvate assieme al proprio vitellino

© The Gentle Barn
Esistono altri casi, diventati ben presto popolari sul web, che hanno suscitato compassione e commozione. Un episodio recente arriva dal mattatoio di Guangdong, in Cina, dove una mucca gravida si è inginocchiata rifiutandosi di proseguire verso il suo triste destino.
Immagini toccanti che hanno scatenato una gara di solidarietà e permesso la liberazione dell’animale tramite una raccolta fondi di grande successo.
La futura mamma è stata poi affidata a un tempio buddista locale, il Golden Lion Temple di Jieyang, dove continuerà a vivere.
Una situazione ancora più particolare riguarda Rosita, la mucca californiana che ha partorito una vitellina proprio mentre era in fila al macello, a pochi attimi dall’essere stordita e uccisa. Il proprietario del mattatoio, mosso da pietà, ha contattato il santuario The Gentle Barn consegnandole madre e cucciola.
Una soluzione a tutto questo c’è: un’alimentazione vegetale
Uccidere una mucca gravida è una vera e propria crudeltà ed è l’ennesima prova che negli allevamenti intensivi gli animali vengono considerati degli oggetti: macchine che hanno un valore solo fin quando sono produttive. Tutto questo deve cambiare.
Elimina anche tu la sofferenza dal tuo piatto: fino al 31 gennaio puoi partecipare al cambiamento provando Veganuary, l’iniziativa veg più grande e partecipata al mondo. Un’alimentazione vegetale è molto più facile e buona di quanto sembra, e, soprattutto, non fa male a nessuno!
