Tutti i visoni allevati nello stabilimento più grande d’Italia, a Capralba (CR), verranno abbattuti e le carcasse incenerite per scongiurare i contagi di coronavirus.
L’ordinanza è stata firmata dal Ministero della Salute che ha imposto l’abbattimento di tutti i 26.000 visoni rinchiusi nell’allevamento, inclusi i riproduttori, dove sono stati rilevati casi di individui positivi al SARS-CoV-2.
La decisione segue un’altra ordinanza, sempre del Ministero della Salute, che dispone la sospensione di tutte le attività negli allevamenti di visoni sull’intero territorio nazionale fino alla fine di febbraio 2021. La nota del Ministero recita: «Secondo l’ordinanza, in caso di sospetto di infezione, le autorità locali competenti dispongono il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica. In caso di conferma della malattia, i visoni dell’allevamento sono sottoposti ad abbattimento».

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L’uccisione di decine di migliaia di animali è una tragedia, ma questa è la fine a cui sono destinati ogni anno milioni di esemplari in tutto il mondo per la produzione di pelliccia. Dopo le uccisioni, per la prima volta dopo molti anni, le gabbie di questo allevamento saranno tutte vuote.
Ma noi ci batteremo perché rimangano così per sempre, non solo a Capralba, ma in tutti gli allevamenti di visoni rimasti attivi in Italia. Con la nostra campagna Visoni Liberi chiediamo che anche in Italia, come in altri Paesi europei, venga finalmente vietato una volta per tutte l’allevamento di visoni. Il momento per chiedere un divieto definitivo è questo!