Coronavirus: la Danimarca abbatterà 17 milioni di visoni


Simone Montuschi
Presidente

Il governo danese ha annunciato ieri l’abbattimento dell’intera popolazione di visoni del Paese ‒ circa 17 milioni di individui ‒ dopo che una mutazione del coronavirus presente negli animali si è diffusa nell’uomo. La notizia potrebbe segnare un passo determinante verso la fine dell’industria delle pellicce.

Ciò che gli esperti avevano preannunciato come un rischio da evitare a tutti i costi si è concretizzato: negli allevamenti di visoni il coronavirus è mutato e questo potrebbe vanificare gli sforzi per la creazione di un vaccino. Da mesi Paesi in tutto il mondo eseguono abbattimenti preventivi, ma non è bastato.

La mutazione è stata scoperta dalle autorità sanitarie danesi che hanno trovato ceppi virali con una sensibilità minore agli anticorpi, sia negli esseri umani che nei visoni. Il primo ministro danese Mette Frederiksen ha affermato che questo potrà ridurre l’efficacia dei futuri vaccini. Le autorità danesi hanno dichiarato che cinque casi del nuovo ceppo virale sono stati registrati negli allevamenti di visoni e 12 casi negli esseri umani. Per accelerare l’abbattimento di 17 milioni di visoni verranno impiegati polizia, esercito e guardia nazionale danesi.

Un massacro evitabile

Da anni ci battiamo affinché l’industria delle pellicce e l’uccisione di questi animali termini una volta per tutte. Le zoonosi e la diffusione di malattie sono fenomeni che appartengono a tutti gli allevamenti, inclusi quelli per la produzione di pelliccia.

Per questo motivo l’unico modo per contenere potenziali contagi ed evitare la morte di milioni di animali è la chiusura definitiva di questi luoghi. Dall’inizio della pandemia in molti Paesi è stato deciso di abbattere preventivamente milioni di animali in modo da evitare il contagio. Tuttavia evitare di importare, commercializzare e allevare animali per scopi futili come le pellicce sarebbe stata di gran lunga la soluzione più efficace, risparmiando la morte a milioni di animali. 

La fine di un’industria pericolosa per gli animali e per gli esseri umani

Ci auguriamo che la drammatica decisione di sterminare l’intera popolazione di animali da pelliccia in Danimarca porti perlomeno alla fine di questa produzione. Visti i rischi è difficile pensare che nei prossimi anni le autorità permetteranno che i visoni vengano nuovamente introdotti all’interno degli allevamenti danesi.

Fino a quando la Danimarca non adotterà un divieto di produzione di pellicce, esiste la possibilità che un domani altri visoni vengano importati da allevamenti situati in Paesi in cui la pratica è ancora consentita. Speriamo che questa strada non venga intrapresa e che questo sia il tracollo finale dell’industria delle pellicce, anche se a un prezzo altissimo per gli animali.

L’Italia deve chiudere gli allevamenti di visoni

Dal 2013 chiediamo che in Italia venga introdotto un divieto definitivo all’allevamento di animali per la produzione di pelliccia e delle misure per gestire la dismissione che tenga conto del benessere degli animali.

La prossima settimana, dal 9 al 15 novembre, entreremo in azione per fare pressione sul Governo e chiedere con urgenza il divieto anche degli allevamenti di visoni.