Il Nederlands kabine, il collettivo dei ministri e dei segretari di stato dei Paesi Bassi ha annunciato che l’allevamento di visoni sarà vietato in Olanda da marzo 2021.
Il governo olandese aveva già scelto nel 2013 di vietarli, con una decisione storica che fissava al 2024 il termine ultimo per la dismissione degli allevamenti. Il coronavirus ha anticipato di tre anni la fine di questa crudele attività in uno dei principali paesi produttori di pellicce del mondo.
In Italia invece ci sono ancora 13 allevamenti di visoni attivi. Rivolgiamo ancora un appello a Governo e Parlamento: è urgente vietarli, sono crudeli verso gli animali e pericolosi per la salute pubblica!
Allevamenti crudeli e serbatoi di virus
Dall’aprile di quest’anno, da quando cioè sono stati individuati i primi casi di coronavirus sia fra gli animali allevati per la loro pelliccia sia fra i lavoratori, sono 41 le aziende olandesi in cui è stato riscontrato il virus. Nei Paesi Bassi vi sono circa 120 allevamenti di visoni, circa un terzo è stato colpito. Gli animali vivono in piccole gabbie disposte in batteria, in condizioni di promiscuità che facilitano la diffusione dei virus. Possono inoltre avere ferite aperte a causa di aggressioni e comportamenti autolesionistici causati dallo stress della vita in cattività. Secondo le autorità olandesi è inoltre plausibile che siano stati i visoni a contagiare i lavoratori degli allevamenti. Oltre ai casi in Olanda, il coronavirus è stato rilevato anche in visoni presenti negli allevamenti in Danimarca, Spagna, e Stati Uniti. Migliaia di animali sono stati uccisi per scopi dichiarati preventivi.
Gli ultimi sviluppi in Olanda
Già da novembre di quest’anno le aziende olandesi non saranno più autorizzate ad allevare nuovi animali e da marzo 2021 dovranno chiudere. Secondo fonti dell’Aia, il governo olandese stanzierà circa 180 milioni a sostegno degli allevatori, una cifra elevata per un settore in crisi in tutto il mondo per l’evidente crudeltà nei confronti degli animali, che ha spinto stilisti, case di moda e consumatori ad abbandonare l’utilizzo di pellicce. Ma in ogni caso si tratta di una buona notizia: a milioni di visoni sarà risparmiata una vita di sofferenza e una morte atroce.
La campagna #Visoni Liberi
Da anni con la campagna Visoni Liberi chiediamo al Governo e al Parlamento di introdurre anche in Italia una legge che vieti l’allevamento di animali da pelliccia, così come molti paesi europei hanno già fatto.
Abbiamo documentato più volte le condizioni dei visoni negli allevamenti italiani, filmando animali feriti, colpiti da comportamenti stereotipati e cadaveri nelle gabbie, a stretto contatto con gli animali vivi.

© Essere Animali
Immagini scioccanti, come il momento dell’uccisione dei visoni nella camera a gas, diffuse da media e televisioni nazionali e citate anche da Elisabetta Canalis, showgirl e attrice da tempo impegnata nella difesa degli animali, nel suo recente intervento in sostegno del divieto in Italia dell’allevamento di animali da pelliccia.
Abbiamo realizzato azioni eclatanti e presentato diverse denunce per maltrattamento di animali, ma anche per la presenza negli allevamenti di coperture in amianto, per cui si rende necessaria la rimozione con notevoli costi aggiuntivi per gli allevatori. Denunce che ci hanno permesso di comunicare la chiusura negli ultimi 3 anni di 9 allevamenti di visoni.
Aiutaci a chiedere a Parlamento e Governo di vietare l’allevamento di animali da pelliccia e di porre fine alle sofferenze dei visoni. Partecipa alla campagna, insieme possiamo farcela!