1.000 galline salvate da un santuario in Iowa


Fabrizio Naldoni
Editor

È una storia di speranza e liberazione quella che arriva dagli Stati Uniti, dove i volontari di Animal Place hanno salvato 1.000 galline vissute fino a quel momento nelle gabbie di un allevamento intensivo. Attualmente gli animali si trovano in diversi santuari che si sono presi cura di loro e si godono la libertà per la prima volta.

Quando i responsabili di Animal Place, uno dei santuari per animali più grandi della California, sono venuti a conoscenza del triste destino che stava toccando a decine di migliaia di galline allevate in gabbia in uno stabilimento dell’Iowa, non hanno potuto far altro che raggiungerlo per salvare la vita a più animali possibili.

Dalla sofferenza in gabbia al volo della salvezza

Una struttura statunitense che deteneva circa 140.000 galline ovaiole in gabbia stava procedendo all’abbattimento di gran parte degli animali in seguito alle difficoltà che proprio il settore della carne ha subito – soprattutto negli Stati Uniti – per l’emergenza Covid-19. Il personale di Animal Place si è adoperato per raggiungere quindi l’allevamento e cercare di fare il possibile per le galline dell’allevamento.

In questi giorni le galline stanno vedendo il sole e calpestando la terra per la prima volta nella loro vita.

Una volta arrivati, gli attivisti si sono trovati di fronte al tipico capannone organizzato a corridoi paralleli di gabbie, ogni fila alta quattro livelli con 10 galline per gabbia. Da giorni, a causa delle difficoltà economiche dell’allevatore, gli animali erano anche in una situazione di denutrizione. Animal Place è però riuscito a salvare ben 1.000 galline e, grazie al generoso aiuto di un sostenitore che ha finanziato un volo charter adibito al trasporto degli animali, le hanno portate in California al sicuro.

La difficile vita delle galline ovaiole

Anche le galline destinate alla produzione di uova, così come tutti gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, vengono sfruttate oltre ogni limite, costrette a condizioni di vita crudeli e insostenibili e, stremate da queste situazioni, giungono al macello molto presto – intorno ai 2 anni di vita – perché considerate ormai improduttive. A differenza di quanto, ancora, purtroppo si pensi, le galline sono animali intelligenti, sensibili, e che formano gruppi regolati da complesse gerarchie costruite nel tempo. Ma non vengono considerate come tali. Negli allevamenti vengono private di ogni bisogno etologico proprio della specie, costrette a vivere a stretto contatto con altre decine di migliaia di galline e in condizioni igieniche proibitive. Sono molti i fattori che contribuiscono alla costante sofferenza psicofisica a cui sono sottoposte. Una sofferenza che genera comportamenti anomali e impensabili in natura, come aggressioni e fenomeni di cannibalismo dovuti allo stress e alla frustrazione a cui vengono condannate. Invece di migliorare le loro condizioni di vita, gli allevamenti cercano di porre rimedio con il debeccaggio, ovvero la mutilazione del becco per limitare l’effetto delle beccate.

allevamenti di galline
La perdita del piumaggio è soltanto uno dei problemi che accusano sistematicamente le galline negli allevamenti.
© Essere Animali

Con le nostre indagini, abbiamo più volte documentato gli allevamenti di galline ovaiole. Anche l’ultima investigazione andata in onda al Tg1, ha mostrato le sistematiche condizioni a loro riservate: sovraffollamento, maltrattamenti, pessime condizioni sanitarie, animali sofferenti e in molti casi abbandonati a loro stessi e ad una lenta agonia.

Al contrario di quanto si possa pensare, si tratta di aspetti comuni alla quasi totalità degli allevamenti intensivi d’Italia – siano essi in gabbia (dai quali proviene ancora il 55% delle uova in commercio), a terra, all’aperto o biologici – a conferma del fatto che, indipendentemente dal codice che si vede scritto sulle confezioni delle uova al supermercato, non ci sono galline a cui siano risparmiate crudeltà e sofferenza in questi luoghi.

Questo salvataggio non è un caso isolato

Qualcosa sta comunque cambiando. Le persone si mostrano sempre più attente alla questione animale e il salvataggio ad opera di Animal Place è un segnale di speranza. Si tratta di uno dei tanti salvataggi, compiuti grazie agli attivisti, che hanno restituito la libertà a polli, galline, mucche e maiali destinati a una vita di stenti che culmina con la macellazione. Anche in Italia esistono luoghi che, come Animal Place, ospitano animali salvati da allevamenti, macelli e altre condizioni di sfruttamento. Di recente ci siamo occupati della storia, andata in onda domenica sera su Rai3, incentrata su Massimo Manni, l’ex allevatore che ora gestisce il Santuario Capra Libera Tutti vicino a Roma.

massimo manni
Massimo ha cambiato vita e oggi, presso il suo Rifugio, ospita circa 200 animali.
© Santuario Capra Libera Tutti

Visitare questi luoghi è un’esperienza unica, intensa e che può davvero cambiare la vita. Si ha l’occasione di passare una giornata a stretto contatto con gli animali, capire la loro natura e considerarli finalmente come esseri senzienti quali sono, al di fuori degli allevamenti in cui vengono rinchiusi e sfruttati. Scopri i Santuari presenti in Italia e regalati una visita.