In Olanda migliaia di visoni saranno abbattuti per rischio di diffusione Covid

allevamento di visoni italiano
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In Olanda migliaia di visoni saranno abbattuti per rischio di diffusione Covid


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Simone Montuschi
Presidente

Il governo olandese ha ordinato l’abbattimento di migliaia di visoni in 9 allevamenti “di pellicce”, a cominciare da venerdì 5 giugno. Il provvedimento ha dato seguito al parere di due team tecnico scientifici composti da veterinari ed esperti di malattie infettive e gestione delle zoonosi. Le due commissioni hanno riconosciuto che i visoni potrebbero fungere da serbatoi per il virus Sars-CoV-2, permettendo al patogeno di rimanere in circolazione ancora per lungo tempo.

Avevamo già affrontato la notizia della diffusione dei virus tra i visoni, ma ora il parere degli esperti sembra essersi delineato ulteriormente e identifica negli allevamenti di visoni un rischio serio e concreto al contenimento del Sars-CoV-2. A seguito di queste valutazioni, il governo ha deciso per il triste provvedimento.

Migliaia di visoni verranno uccisi

I parlamentari olandesi sono stati informati della decisione di sopprimere i visoni infetti in una lettera inviata ieri sera dal Ministro olandese dell’Agricoltura e dal Ministro della Sanità Pubblica. Già lo scorso 25 maggio il Ministro dell’Agricoltura aveva dichiarato come «estremamente plausibile» il contagio visone-uomo, dopo che 2 operatori di distinti allevamenti avevano contratto la malattia Covid-19 risultando contagiati dallo stesso ceppo del virus Sars-CoV-2 individuato nei visoni.

visoni in allevamento italiano
Negli allevamenti di visoni abbiamo più volte documentato ferite come quelle sull’animale nella foto. Le lesioni possono essere autoinflitte per lo stress o causate da aggressioni di altri animali.
© Essere Animali

Il governo olandese prevede che saranno rilevate più infezioni nelle prossime settimane e che l’infezione da visone-uomo potrebbe aumentare l’incidenza del virus. Tutti gli allevamenti di visone nei Paesi Bassi sono attualmente sottoposti a screening obbligatorio e sono state messe in atto misure che includono una restrizione sia per i visitatori delle aziende agricole che per il trasporto degli animali. Gli allevamenti al momento non infetti dovranno continuare a seguire le misure in vigore e sottoporre ad accertamenti ogni eventuale singolo animale morto. Il governo olandese sta altresì valutando se e come sostenere la chiusura volontaria anticipata di tutti gli allevamenti, prima della scadenza del 2024. L’Olanda aveva infatti già approvato nel 2013 il divieto all’allevamento di animali per la produzione di pellicce; divieto che diventerà effettivo solo nel 2024 e che, di fatto, vede ancora attive 128 strutture.

Il rischio negli allevamenti italiani di visoni

Essere Animali e Lav sono profondamente preoccupate per il benessere dei visoni presenti anche negli allevamenti italiani. In base alle ricerche condotte in Olanda, i visoni hanno manifestato disturbi respiratori sino a rivelarsi fatali. Il visone può anche contrarre il virus SARS-CoV-2 ma senza mostrare sintomi. Come se non bastasse, le gabbie degli allevamenti di visoni sono luoghi in cui il virus può avere una diffusione estremamente facilitata. Durante le nostre indagini negli stabilimenti italiani abbiamo infatti filmato più volte spazi strettissimi, sovraffollamento, cadaveri nelle gabbie e visoni con ferite aperte. Negli allevamenti gli animali vivono in terribili condizioni e sono totalmente abbandonati a loro stessi.

Pertanto, oltre a chiedere un divieto assoluto per l’allevamento di animali “da pelliccia”, Essere Animali e Lav chiedono al governo italiano di adottare anche misure urgenti per indagare sulla potenziale diffusione della malattia nei 13 allevamenti che risultano ancora attivi in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna ed Abruzzo.

Aspettando divieto, in Italia noi andiamo avanti

In attesa che il nostro appello venga presto preso in considerazione dal governo italiano, possiamo annunciare un passo avanti importante verso la fine degli allevamenti da animali “da pelliccia” nel nostro Paese. A seguito del contenzioso avviato nel 2016, abbiamo infatti ottenuto la chiusura di un nuovo allevamento che avrebbe potuto stabulare fino a 20.000 visoni. Si tratta dell’allevamento “dei Colli Euganei di Massimiliano Filippi” sito in Villadose (Rovigo) e per il quale, lo scorso 22 maggio, il Comune di Villadose ha disposto la definitiva chiusura (opponibile entro 60 giorni) a seguito della sentenza del TAR Veneto che accoglieva il ricorso intentato da noi di Essere Animali insieme a LAV contro l’insediamento dell’allevamento di visoni.

La struttura era stata avviata poco più di 3 anni fa nonostante una serie di inadempienze anche da parte del Comune nell’iter autorizzativo. L’istruttoria che il Comune di Villadose ha dovuto intraprendere per rivalutare le istanze di inibitoria delle Segnalazioni Certificate di Inizio Attività non poteva dunque che concludersi con un diniego alla concessione della licenza di allevamento di visoni.

#VisoniLiberi: sostenere la nostra campagna è oggi ancora più importante

Da anni Essere Animali, attraverso la campagna #VisoniLiberi – finalizzata all’approvazione di una legge che promuova il divieto di allevamento di animali “da pelliccia” si impegna in manifestazioni, proteste e azioni legali che hanno contribuito alla chiusura di diverse strutture (ben 9 soltanto negli ultimi 3 anni) e ad impedire l’apertura di nuove attività.

Oggi, constatato il pericolo di contagio da parte delle autorità olandesi, è ancora più urgente che il governo italiano decida di chiudere definitivamente gli allevamenti di visoni, ponendo fine alla inutile sofferenza di questi animali. Produrre pellicce oggi non è solo crudele e inutile, ma è diventato anche pericoloso per l’essere umano.


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